La resilienza
Nell'ambito della danza
Oggigiorno, il tema della resilienza è oggetto di grande attenzione in molti dibattiti. Nel nostro mondo complesso, questa abilità sta assumendo un'importanza sempre maggiore, in quanto promuove non solo il benessere individuale, ma anche lo sviluppo personale e l'adattabilità. Per questo motivo, TANZ Associazione Svizzera TAS ha deciso di approfondire l'argomento.
Definizione La resilienza, concetto derivato dalla psicologia, descrive la capacità degli esseri umani di imparare a far fronte alle incertezze e alle sfide del mondo moderno. La resilienza ci aiuta a superare le crisi, a risollevarci da eventuali insuccessi e ad uscirne rafforzati. Le persone resilienti non solo possono affrontare meglio lo stress, ma anche superare sconfitte personali e professionali senza crollare. [1]
La competenza di resilienza nella danza La resilienza svolge un ruolo importante anche in campi professionali specifici. Nel settore della danza, in particolare, la competenza della resilienza si fa sempre più importante. I ballerini devono superare sconfitte fisiche e mentali per riuscire e perseguire la loro passione, nonostante gli infortuni, la pressione della competizione, i rifiuti ricorrenti e l'incertezza sul loro futuro professionale. Di conseguenza, la danza richiede non solo resistenza fisica e precisione, ma anche grandi risorse emotive e psicologiche.
I ballerini resilienti sono quindi in grado di accettare gli infortuni come parte del processo di apprendimento, di crescere attraverso le critiche e di trarre nuova forza dal fallimento. Sviluppano la capacità di motivarsi dopo le delusioni, di trovare nuovi percorsi e di continuare ad aggrapparsi ai propri obiettivi nonostante gli insuccessi. La resistenza fisica non è l'unica a essere determinante; lo è soprattutto la forza mentale: la fiducia nelle proprie capacità, una sana auto-riflessione e la volontà di andare avanti anche nei momenti difficili. Nella danza in particolare, la resilienza è essenziale per il successo a lungo termine e, soprattutto, per non perdere la gioia di ballare. [2, 3, 4]
Controversie sulla resilienza nel mondo della danza Le controversie sulla resilienza nel mondo della danza spesso derivano dalla cultura delle alte aspettative e del perfezionismo che permea il mondo della danza. Questioni come le preoccupazioni relative all'immagine del proprio corpo, il potenziale di lesioni e la natura gerarchica di molte istituzioni contribuiscono a creare sfide psicologiche significative per i ballerini. [5,6]
Come si può migliorare la resilienza nella danza?
A. ASPETTI PSICOLOGICI
Il panorama psicologico della danza è caratterizzato da una complessa interazione tra caratteristiche personali e fattori ambientali che influenzano in modo significativo il benessere psicologico dei ballerini.
1. Processi inibitori
- Caratteristiche personali
La ricerca ha identificato una serie di caratteristiche personali che probabilmente aggravano lo stress e influiscono negativamente sulla salute mentale dei ballerini. Tra le più importanti ci sono il perfezionismo, l'ossessività e l'orientamento al proprio ego, che spesso proliferano nel mondo della danza. Queste caratteristiche possono compromettere i processi mentali, favorendo una percezione negativa di sé e immagini corporee malsane, influenzate dalle dinamiche dei coetanei e degli insegnanti. [4]
- Effetti dell'ambiente
Anche l'ambiente della danza può essere una fonte di stress. Alcune caratteristiche come la pressione sulle prestazioni e l'atmosfera competitiva creano sfide che possono essere dannose per lo sviluppo e il benessere di un ballerino. Gli studi suggeriscono che questi fattori di stress esterni possono rafforzare gli effetti negativi dell'indebolimento delle caratteristiche personali e portare a un ciclo di stress emotivo. [4]
2. Processi facilitanti
- Caratteristiche personali protettive
Al contrario, alcune caratteristiche personali sono associate alla resilienza e al benessere psicologico dei ballerini. Attributi come la personalità positiva, la fiducia in se stessi, la connessione, la passione armoniosa e l'ottimismo sono fattori difensivi che aiutano i ballerini a far fronte ai fattori di stress. Ad esempio, i tratti positivi della personalità promuovono non solo la fiducia in se stessi, ma anche la flessibilità psicologica che consente ai ballerini di affrontare le sfide in modo efficace. [5]
- Il ruolo della mindfulness
Le pratiche di mindfulness svolgono un ruolo importante nella promozione della resilienza mentale. Incoraggiando la consapevolezza non giudicante dei pensieri e delle emozioni, la mindfulness aiuta a gestire lo stress e a rimanere presenti nel momento. La ricerca dimostra che la mindfulness può modificare positivamente le strutture cerebrali associate alla regolazione delle emozioni e alla resilienza, contribuendo a migliorare i risultati della salute mentale. Attività come la meditazione e gli esercizi di respirazione focalizzata possono facilitare questo processo e fornire ai ballerini gli strumenti per gestire meglio le esigenze psicologiche della loro arte. [6]
- Coltivare la resilienza
I ballerini affrontano molte sfide che richiedono forza mentale, dalla gestione degli infortuni alla gestione della pressione delle performance. Sviluppare una maggiore resilienza mentale ed emotiva è essenziale per superare questi ostacoli. Strategie come la tenuta di un diario, la definizione di obiettivi raggiungibili e l'integrazione di routine di self-care nella vita quotidiana possono consentire ai ballerini di gestire lo stress in modo efficace e di mantenere un atteggiamento positivo. Accettare le avversità non solo costruisce la resilienza, ma promuove anche la crescita personale, in modo che i ballerini escano rafforzati dalle loro esperienze. [3]
B. ASPETTI FISICI
- Integrazione delle esperienze sensoriali
La danza attiva diversi sensi, tra cui la vista, l'udito e il tatto, attraverso immagini, suoni e movimenti del corpo. Questa integrazione multisensoriale permette ai ballerini di sviluppare una consapevolezza più profonda del proprio corpo e dell'ambiente che li circonda, il che può migliorare la loro resilienza globale. Le tecniche di visualizzazione, ad esempio, possono essere utilizzate quando il movimento fisico non è possibile, consentendo di praticare mentalmente azioni tipo una passeggiata nella natura, anche se si sta seduti tranquillamente in ufficio. [7]
- Rilassamento muscolare progressivo
Il rilassamento muscolare progressivo è una tecnica che può aiutare molto i ballerini, promuovendo il rilassamento fisico e migliorando la consapevolezza del corpo. Questo metodo prevede la contrazione e il rilassamento sistematico di diversi gruppi muscolari in coordinamento con la respirazione. Gli studi dimostrano che questa pratica non solo riduce lo stress, ma migliora anche la resilienza fisica complessiva, una qualità essenziale per i ballerini che spesso devono affrontare esigenze fisiche e potenziali lesioni. [7]
- Resilienza per superare gli infortuni
Per molti, gli infortuni sono una realtà che richiede resilienza. La resilienza fisica si traduce nella capacità di riprendersi dagli insuccessi, sia curando gli infortuni che gestendo le sfide emotive che accompagnano tali esperienze. Un ambiente supportivo, caratterizzato da un apprendimento collaborativo e da obiettivi appropriati, svolge un ruolo importante nel promuovere la resilienza dei ballerini che affrontano sfide fisiche. [9]
C. FATTORI SOCIALI E CULTURALI
- Fattori di stress culturale nella danza
I fattori di stress culturale hanno un impatto considerevole sulla salute mentale dei ballerini, per via di fattori inerenti alla cultura della danza. Lo studio 'Mental Health in Dance' mostra che la danza classica, ad esempio, è caratterizzata da una struttura autoritaria e gerarchica che può portare a un conformismo silenzioso tra i ballerini, che a sua volta può portare all'accettazione di comportamenti abusivi e di aspettative inappropriate. Spesso, i ballerini si sentono spinti a conformarsi a ideali fisici ristretti, che enfatizzano la magrezza come standard di successo. Inoltre, le aspettative sulle qualità personali - come la dedizione, la durezza mentale e l'umiltà - contribuiscono ulteriormente allo stress in questo ambiente. [4]
- Connettività e sostegno sociale
La capacità di creare e mantenere connessioni sociali è fondamentale per i ballerini, in quanto queste relazioni possono agire in modo da contrastare lo stress. Le ricerche evidenziano l'importanza del sostegno sociale di amici, familiari, colleghi e mentori nell'alleviare i fattori di stress legati ad audizioni, infortuni ed esibizioni. Riconoscere il ruolo di queste relazioni non solo migliora il benessere psicologico dei ballerini, ma fornisce anche una rete di sostegno emotivo indispensabile nei momenti difficili. [4]
- Interazione con l'ambiente
Nell'interazione con l'ambiente circostante, i danzatori hanno modalità complesse che possono migliorare o compromettere la loro salute mentale. Fattori come le circostanze sociali e culturali, comprese le competizioni e le transizioni, possono avere un impatto significativo sul loro stato mentale. Gli ambienti che favoriscono le interazioni positive e il sostegno possono nutrire la salute mentale, mentre quelli caratterizzati da alta pressione o indifferenza possono metterla a rischio e portare a potenziali problemi di salute mentale. [4]
- Il ruolo della danzaterapia
Questo metodo terapeutico si concentra sulla comunicazione non verbale attraverso il movimento, il che può essere particolarmente utile per le persone che hanno difficoltà ad esprimersi verbalmente. La partecipazione alla danzaterapia avviene spesso in gruppo, incentivando l'interazione sociale e la costruzione della comunità, fattori essenziali per il benessere emotivo. Questi approcci aiutano non solo la guarigione individuale, ma anche la costruzione di una resilienza collettiva in grado di rafforzare la salute mentale complessiva dei ballerini. [10, 11, 12]
D. ISTRUZIONE E FORMAZIONE
- Importanza della resilienza mentale nella danza
Le formazioni nel campo della danza non devono solo promuovere lo sviluppo fisico, ma anche il benessere mentale ed emotivo dei ballerini. La psicologa Angela Duckworth sottolinea che il successo è il risultato di “Grit - passion and perseverance toward long-term goals”. Questo suggerisce che per i ballerini è essenziale coltivare la resilienza in modo da avere successo nella loro formazione e nei loro spettacoli, nonostante gli insuccessi e le sfide. [13]
- Strategie per promuovere la resilienza - Growth Mindset
Questo approccio consiste nel lodare gli sforzi al di là del talento e nel concentrarsi sullo sviluppo dello studente piuttosto che sui risultati. Evidenziando ciò che gli studenti possono “ancora” raggiungere, i formatori incoraggiano una mentalità che vede le sfide come opportunità di crescita. Alcune tecniche, come la definizione di obiettivi che spingono gli studenti appena oltre le loro capacità attuali - note anche come 'pratica consapevole' - possono costruire la resilienza e incoraggiare un atteggiamento più flessibile nei confronti dell'apprendimento. [13, 14]
- Formazione completa alla resilienza
Il concetto di 'formazione alla resilienza attiva nella danza' offre un programma strutturato di insegnamento pensato per fornire ai ballerini gli strumenti necessari a sviluppare la resilienza emotiva, cognitiva, spirituale e fisica. Questa formazione è particolarmente importante durante le fasi critiche di transizione nel corso della carriera di un ballerino, come il passaggio da una carriera amatoriale a una professionale o il passaggio da una carriera di ballerino attivo a un'altra attività, dove le richieste psicologiche sono significativamente più elevate. [2]
- Costruire un ambiente di sostegno
Una comunità solidale costruisce la resilienza dei ballerini. Promuovere la comunicazione aperta e la collaborazione tra colleghi può creare un ambiente in cui i ballerini si sentono al sicuro nel mostrare la propria vulnerabilità e nel cercare sostegno. Questo sostegno sociale è essenziale per mantenere la motivazione e favorire una mentalità resiliente. [15,16]
- Prevenzione degli infortuni e riabilitazione
Oltre a promuovere la resilienza mentale, la comprensione della prevenzione degli infortuni e della riabilitazione è un elemento chiave nel percorso di un ballerino. Insegnando come minimizzare il rischio di infortunio e consentire un recupero efficace, i formatori possono costruire la resilienza fisica dei ballerini, in modo che possano tornare al loro mestiere con rinnovata forza e fiducia. In questo contesto, la resilienza non riguarda solo la resistenza alle avversità, ma anche l'approccio alla danza in modo proattivo e consapevole [18].
Come esempio emblematico dal mondo della danza, si può citare la storia del ballerino di danza classica Steven McRae, che dopo aver subito una grave avversità, ha dovuto ricostruire la sua resilienza mentale e fisica per tornare sul palcoscenico.
Il film “Resilient Man” illustra che la resilienza può essere imparata e coltivata. Si tratta di un messaggio universale, non solo per i ballerini, ma per chiunque. La resilienza richiede pazienza, autodisciplina e disponibilità nell'affrontare nuove sfide. Si tratta di una capacità che ci permette di uscire più forti dalle crisi, superando al contempo noi stessi.
Elenco delle fonti:
[1]: (PDF) Dance/Movement as Resilience, Unity and Community in Rwanda [2]: A Call for Active Resilience Training in Dance - PubMed [3]: Dancing Through Adversity: Lessons Learned from Dance Injuries [4]: Mental health in dance: A scoping review | Frontiers [5]: January reset: a brief guide to mental health for dancers [6]: Mental Wellbeing for Dancers — A Dancer's Life [7]: Embodiment Practices: How to Heal Through Movement [9]: Resilience is a journey, not a destination - Dance in Mind [10]: Dance Therapy 101: Can You Heal Through Movement? [11]: Dance/Movement Therapy: A Whole Person Approach to Working with Traum [12]: (PDF) Dance/Movement Therapy for Trauma Survivors: [13]: Embracing uncertainty: the challenges and opportunities in dance [14]: Building Resilience - Dance in Mind [15]: Fostering Resilience in Dancers: Mental Health Strategies for Dance [16]: The Dance of Resilience: How to Thrive Through Life’s [17]: Graceful Resilience: Injury Prevention and Rehabilitation for Dancers [18]: Dancing Through Adversity: How Dance Training Builds Resilience
Fonte di riferimento: TVS 11/2024
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Intervista a Jason Beechey
Responsabile del dipartimento di danza della ZHdK dal 1° agosto 2024
TANZ Associazione Svizzera TAS ha incontrato Jason Beechey per discutere, tra l’altro, dei cambiamenti e delle innovazioni nella formazione di danza presso la ZHdK, delle sinergie tra danza classica e danza contemporanea e degli attuali programmi di insegnamento negli istituti di formazione di danza.
Il belga-canadese Jason Beechey ha assunto ufficialmente l'incarico di responsabile della danza dell ZHdK il 1° agosto 2024, dopo aver diretto per oltre diciotto anni la Palucca-Hochschule für Tanz di Dresda. Offrendo programmi di formazione moderni e migliorando la prevenzione sanitaria, è riuscito a cambiare radicalmente i programmi di formazione di danza a Dresda.
Con questa nomina, la Zürcher Hochschule der Künste (ZHdK) ha portato a Zurigo un autorevole pedagogo, Jason Beechey. La sua funzione di Head of Dance è quella di sovrintende la Tanz Akademie Zürich, una scuola di fama internazionale che forma ballerini classici di età compresa tra i 15 e i 18 anni, oltre a un corso di base per bambini dagli 11 ai 12 anni. La ZHdK offre anche un BA Contemporary Dance, oltre a un MA Dance, Choreography e un MA Dance, Teaching and Rehearsing Dance Professionals. In futuro, continuerà a sviluppare questi corsi all'interno del dipartimento della ZHdK Tanz su una base più trasversale.
Dal 1° agosto 2024 sei responsabile della danza presso la ZHdK. In precedenza, hai lavorato per diciotto anni presso la Palucca-Hochschule für Tanz di Dresda. Questo successo può essere applicato anche alla ZHdK? Quale esperienza porti con te alla ZHdK?
Non credo che potrei fare una replica esatta. Nei 18 anni in cui sono stato alla Palucca-Hochschule, abbiamo sviluppato la nostra identità. Porto con me una grande rete di scuole partner, compagnie partner, persone di cui mi fido e, naturalmente, tante nuove idee su come costruire qualcosa di completamente nuovo qui a Zurigo.
Ciò che trovo particolarmente entusiasmante qui alla ZHdK è la varietà dei programmi: dai corsi di base ai corsi di studi superiori in danza classica, al Bachelor in danza contemporanea, passando per il Masterd in coreografia e al master in 'Teaching and Coaching Dance Professionals', oltre alla ricerca scientifica nel campo della danza.
Negli ultimi anni, la scena della danza svizzera è stata in crisi per disfunzioni e anche l'Accademia di danza ne ha risentito. Quali sono le priorità che avete stabilito per il riorientamento della ZHdK?
Gli studenti e gli allievi sono al centro delle nostre preoccupazioni, sono al centro del nostro lavoro! Si tratta di offrire loro uno spazio sicuro in cui si sentano a proprio agio e protetti. Non si tratta solo di danza, ma anche di fornire la migliore assistenza possibile al livello più alto grazie alla medicina sportiva, la medicina della danza e la formazione mentale. Vogliamo creare un luogo in cui i genitori possano dire con serenità: “So che mia figlia o mio figlio sono in buone mani”. Per raggiungere questo obiettivo, scambiamo idee in continuazione per far sì che tutti gli studenti abbiano una prospettiva individuale.
Nel frattempo, sono già state attuate diverse misure e innovazioni. Abbiamo posto la prima pietra con il programma HEC (Health, Excellence and Career Development): il Comitato dei Genitori e i Delegati degli studenti sono coinvolti per garantire che ogni voce venga ascoltata. Per me, l'empowerment, la trasparenza e la comunicazione sono priorità assolute.
Dall'autunno del 2022, sotto la guida dell'allora team di gestione ad interim, al taZ è stato gradualmente implementato un concetto globale dedicato alla salute. Come si presenta in dettaglio questo nuovo concetto per i ballerini della ZHdK e perché è una parte importante della formazione?
Abbiamo rivisto profondamente le strutture di apprendimento esistenti, ad esempio introducendo una settimana di 5 giorni per consentire al corpo di rigenerarsi durante le 48 ore necessarie, un aspetto importante nel contesto della crescita dei giovani.
Mettiamo inoltre l'accento su una comunicazione trasparente: se un alunno soffre, deve poterne parlare apertamente! Un fisioterapista in loco si occupa non solo di riabilitazione ma anche di prevenzione.
Inoltre, collaboriamo con un team interdisciplinare di esperti di yoga, pilates e mental training. Di conseguenza, gli studenti diventano fisicamente più forti, sviluppano una maggiore resistenza e acquisiscono una migliore comprensione del proprio corpo e della propria creatività. Questi progressi sono chiaramente visibili sul palco.
Per noi è importante accompagnare i giovani durante tutto il loro sviluppo, anche in fasi delicate come la crescita o qualsiasi altro problema.
Le scuole di danza classica insegnano una tecnica codificata i cui principi risalgono in parte ai programmi del secolo scorso. Personalmente, dai molta importanza all'apprendimento creativo e alla possibilità di uno sviluppo individuale basato sulle proprie forze. Quali contenuti moderni di insegnamento e apprendimento vorresti utilizzare per raggiungere questo obiettivo?
Trovo affascinante il fatto che la danza classica abbia più di 300 anni e che sia in continua evoluzione. Se guardi una produzione classica del 2000, oggi spesso sembra antiquata. Il modo in cui balliamo e il modo in cui percepiamo la danza sono cambiati moltissimo! Ci stiamo allontanando sempre di più dai vecchi cliché secondo cui gli uomini servirebbero solo ad eseguire i sollevamenti e le donne apparirebbero prive di peso. La tecnica è in continua evoluzione e c'è ancora molto spazio per le innovazioni future. Questo è particolarmente eccitante perché anche la danza classica sta evolvendo in modo dinamico come la danza contemporanea.
Gli studenti della ZHdK appartengono alla generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012). Per la generazione più giovane, la cultura del feedback trasparente assume un ruolo sempre più importante. Sul lavoro, i giovani cercano la realizzazione personale, la collaborazione con i colleghi e un contatto stretto e fiducioso con la dirigenza. La formazione alla danza può soddisfare queste aspirazioni?
In passato, il modello prevedeva che un ballerino non potesse dire o mettere in discussione nulla: era richiesta solo la partecipazione. Ovviamente, la paura e la pressione producono risultati rapidi, ma la conseguenza di questo approccio è che le persone soffrono a lungo termine e non si sentono mai all'altezza. Sono assolutamente contrario al vecchio principio di smontare una persona per poi ricostruirla.
Anche il rapporto di dipendenza in cui l'insegnante è visto come un'autorità intoccabile e lo studente non ha alcuna responsabilità personale è superato. Non si tratta più di una questione di “potere”, ma di un rapporto basato sul rispetto, in cui gli insegnanti trasmettono la loro esperienza e le loro conoscenze senza dominare. Il nostro compito è quello di fornire supporto, ma solo in termini di proposte, non sotto forma di vincoli rigidi.
Dovremmo incoraggiare gli studenti, non svalutarli: “Salti più in alto, giri di più, voli più lontano! Cosa hai fatto di diverso per riuscire meglio questa volta?”. Questo tipo di dialogo e di incoraggiamento permette alla danza classica di andare ben oltre i metodi obsoleti di pressione e repressione. Si tratta di dare maggior potere ai ballerini: la chiave è l'empowerment!
Si dovrebbe rimettere in discussione l'insegnamento della danza classica perché non risponde più alle esigenze della società odierna?
Per me la questione non si pone, perché la danza non è mai stata così presente come oggi. Un tempo era impensabile. Oggi ci sono attività in tutto il mondo, come “Dancing with the Stars” in Germania e negli Stati Uniti, “So You Think You Can Dance” o gli spettacoli del Royal Ballet trasmessi al cinema.
Inoltre, il numero elevato di candidature alla formazione parla da sé! Che si tratti del Youth America Grand Prix o del Prix de Lausanne, c’è una vera e propria epidemia di danza! C'è più interesse che mai. L'unica domanda è: “Come balliamo? Cosa balliamo?”
Oggi lo spettro non è mai stato così ampio: danza classica, hip-hop, danza urbana, danza africana, ogni genere trova il suo posto. Sarebbe un peccato lasciarsi andare a una sorta di cancel culture, in cui si elimina la danza classica, ad esempio, e si promuove solo l'hip-hop. È un atteggiamento unilaterale! Così come c'è spazio per un'orchestra sinfonica e per Taylor Swift, ci deve essere diversità nella danza. Non si dovrebbe dire: “Fuori la filarmonica perché Taylor Swift ha un pubblico più vasto”. Lo stesso vale per la danza.
Alla Tanz Akademie Zürich si sta già verificando un cambiamento culturale. Cosa ti fa credere che il cambiamento avviato all'Accademia di danza sarà un successo?
Ogni anno effettuiamo una valutazione, che è completamente trasparente. Gli studenti hanno la possibilità di far sentire la propria voce: sono stato ascoltato? come mi sono sentito? sono stato sufficientemente sostenuto? Ritengo che una valutazione annuale sia assolutamente necessaria, soprattutto per avere un feedback sul nuovo team di assistenza medica.
I nostri scambi con gli studenti si svolgono su un piano di parità. Si tratta di una conversazione rispettosa e informale, senza la consueta distanza tra insegnante e allievo. In questa atmosfera aperta si può parlare di tutto, anche di questioni personali. Anche gli studenti più giovani partecipano attivamente. L'altro giorno, due studenti si sono avvicinati a me dopo una prima e mi hanno chiesto: “Signor Beechey, le è piaciuto? Si vede che hanno delle idee e hanno il coraggio di esprimerle con sicurezza.
Concretamente, cosa comporta il tuo ruolo di Head of Dance e che tipo di profilo cerchi per il dipartimento di danza alla ZHdK?
In qualità di Head of Dance, sono responsabile della visione complessiva della danza: come danziamo? cosa balliamo? qual è lo stato attuale della ricerca scientifica? come strutturiamo il team? Non vedo il mio ruolo come quello di un semplice leader che dà istruzioni imposte dall'alto, ma piuttosto come quello di un catalizzatore. Si tratta di costruire un team in cui ognuno porta le proprie idee e ambizioni. Voglio che si possa dire: “Voglio lavorare alla ZHDK perché voglio sviluppare il mio stile personale, creare coreografie o formare la prossima generazione di insegnanti di danza classica”.
Qual è il vantaggio per gli allievi e gli studenti di avere un'educazione alla danza ad ampio spettro, come quella prevista alla ZHdK?
Credo che se riusciamo a creare un luogo in cui è possibile studiare sia la danza classica che quella contemporanea, è davvero fantastico. È importante offrire uno spazio in cui i giovani talenti possano non solo vivere e formarsi, ma anche studiare per ottenere un diploma da professionista o un Bachelor. In questo modo, potremmo progettare un programma completo e vario che permetta loro di seguire diversi percorsi.
Il mondo della danza è altamente interconnesso e la cooperazione e la collaborazione internazionale sono una componente essenziale di una carriera nella danza da professionista. Quali opportunità di partecipazione e collaborazione esistono attualmente in Svizzera e a livello internazionale e cosa significa per gli studenti della ZHdK?
Gli scambi offrono enormi opportunità. Prossimamente gli insegnanti del TaZ si recheranno alla Scuola dell'Opera di Parigi, e i loro insegnanti verranno poi a trovarci qui. Siamo anche stati a Toronto e nel terzo anno del programma di Bachelor gli studenti svolgono uno stage in una compagnia di danza. Tornano quindi completamente trasformati e maturati. Uno studente del quarto anno di taZ sta attualmente svolgendo uno stage presso lo ZÜRICH Ballet, dove si esibisce sul palco in “Clara” e “Giselle”. Queste esperienze non solo aiutano a costruire la fiducia in sé, ma danno agli studenti un'esperienza del palcoscenico e la possibilità di creare contatti preziosi. Il mondo della danza è piccolo: alcuni ex colleghi si ritrovano sia nell'ambito delle Summer School o nelle compagnie di danza. Questo tipo di programma offre non solo uno sviluppo personale, ma anche l'opportunità di condividere il sapere. Ciò che un tempo era spesso tenuto segreto, oggi è facilmente accessibile grazie a Internet e i vantaggi di questi legami sono davvero notevoli, a tutti i livelli.
Cinque domande a cui vorrei che rispondessi brevemente
Quello che mi manca di Dresda... è la gente!
L'ultima volta che sono andato a teatro è stato ... per “Mind the Gap” a Baden (Tanz und Kunst Königsfelden).
Se non fossi diventato un ballerino o un pedagogo della danza, .... non potrei vivere senza la danza!
La danza classica esisterà ancora tra 100 anni, perché …. ha ancora un enorme potenziale.
Ciò che mi affascina della ZHdK... sono le persone. In ogni dipartimento si incontrano personalità di grande ispirazione e, anche se ho già avuto numerosi scambi affascinanti, ci sono ancora molti altri incontri che non vedo l'ora di fare.
Fonte di riferimento: TVS 11/2024
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Community Dance
Superare i confini normativi
La "Community Dance" può aiutarci oggi a creare incontri creativi e a superare le barriere sociali attraverso il movimento condiviso? Uno sguardo allo sviluppo della "Community Dance".
La “Community Dance” è un modo prezioso per promuovere la comunità e per unire la gente attraverso la danza. Stiamo vivendo in un'epoca che presenta esigenze e sfide simili a quelle del periodo in cui venne creata la “Community Dance”: una fase di riorientamento, di rinnovamento e di superamento degli schemi dominanti. Vediamo questo movimento come un'opportunità per creare uno spazio di incontro creativo e di esperienza comunitaria attraverso la danza.
TANZ Associazione Svizzera TAS desidera cogliere questa opportunità per esaminare più da vicino il concetto e lo sviluppo della “Community Dance”. Esplorando lo sviluppo e i principi della “Community Dance”, ci proponiamo di evidenziare i legami tra danza, comunità e cambiamenti sociali. Il nostro obiettivo è quello di sottolineare la versatilità e la rilevanza sociale di questa pratica, evidenziando l'importanza della danza come elemento unificante e liberatorio nel mondo di oggi.
Il termine “Community Dance” descrive una pratica della danza che unisce persone di diversi gruppi sociali per sperimentare e creare insieme della danza. L'attenzione non è rivolta alla perfezione tecnica, come nel caso dei gruppi di danza professionali, ma all'esperienza comunitaria, alla gioia di muoversi e alla promozione della creatività e dell'interazione sociale. Questa forma di danza si rivolge a persone di tutte le età, indipendentemente dal fatto che abbiano già esperienza nel campo della danza oppure no. Attraverso la danza, le persone possono incontrarsi in modo tale che tutti siano rispettati e che le sfide, le limitazioni e le differenze individuali siano prese in considerazione.
Come si è sviluppata la "Community Dance"? La “Community Dance” affonda le sue radici nell'interazione sociale e culturale. Storicamente è sempre stata parte integrante della vita sociale. Negli ultimi decenni, tuttavia, questa pratica si è notevolmente sviluppata, soprattutto a partire dagli anni '60 e '70, quando movimenti sociali come il movimento per i diritti civili, l'ambientalismo e il femminismo hanno portato a un ripensamento del mondo dell'arte. In questo periodo sono emerse nuove pratiche di danza che si ribellavano agli standard tradizionali.
In Europa, la “Community Dance” si è sviluppata fortemente nel Regno Unito. È nata come parte di un movimento sociale più ampio che mirava a rendere la danza e l'arte accessibili a una popolazione più ampia e a riunire le comunità attraverso la danza. Si rivolgeva alle comunità delle aree rurali o delle aree socialmente critiche delle città.
Un principio fondamentale della "Community Dance" è che tutti possono partecipare e contribuire senza limitazioni. La danza contemporanea è particolarmente adatta ai progetti di “Community Dance”, in quanto offre a ciascuno l'opportunità di trovare un'espressione emotiva attraverso il proprio linguaggio di movimento e, allo stesso tempo, di sperimentare la solidarietà di gruppo. I metodi di improvvisazione utilizzati nella danza contemporanea facilitano anche l'integrazione di persone con esigenze particolari, come ad esempio le persone in sedia a rotelle.
Come si è sviluppata la “Community Dance” in Svizzera, più precisamente? Nel dopoguerra del XX secolo, in particolare dopo il 1968, in Svizzera, come in molti altri paesi, si è diffusa una maggiore consapevolezza delle strutture comunitarie e delle reti sociali. Era un periodo di rinnovamento e cambiamento sociale. I movimenti sociali, le iniziative dei cittadini e i progetti di quartiere divennero sempre più importanti. La fondazione di cooperative, gruppi di autoaiuto e associazioni culturali ha avuto un ruolo centrale nel mettere in contatto le persone in una società in evoluzione. Le prime iniziative di “Community Dance" sono apparse in Svizzera alla fine degli anni Novanta. Il progetto BewegGrund di Susanne Schneider è considerato un progetto pionieristico in Svizzera ed esiste dal 1998.
Susanne Schneider e Tina Mantel sono due promotrici della danza integrativa che da molti anni si impegnano in una vasta gamma di progetti di performance e di danza inclusiva in Svizzera.
TANZ Associazione Svizzera TAS ha discusso con loro del loro approccio per rendere la danza come forma d'arte inclusiva accessibile a una popolazione più ampia, superando i confini normativi e unendo persone con abilità diverse. Leggere l’intervista.
Fonti:
Royston, Maldoom. Community Dance. Jeder kann tanzen. Das Praxisbuch von Jacalyn Carley, Henschel Verlag, Leipzig, 2010.
Anne Davier, Annie Suquet. Zeitgenössischer Tanz in der Schweiz, 1960-2010. Zu den Anfängen einer Geschichte. Aus dem Französischen übersetzt von Julia Wehren. Theatrum Helveticum, Band 21, 2021.
Ulteriori informazioni: https://www.communitydance.org.uk/ https://www.communitydance.org.uk/DB/animated-library/tracing-roots?ed=14074 https://www.communitydance.org.uk/DB/resources-3/what-is-community-dance
Fonte di riferimento: TVS 09/2024
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Intervista a Laura Atwood
Educatrice e terapista della danza
La mia filosofia di insegnamento consiste nel cercare di riconoscere e rispettare il background e le motivazioni che spingono ognuno a frequentare le lezioni.
Laura Atwood ha iniziato la sua formazione di danza a New York, dove ha studiato con Finis Jhung, Robert Denvers e David Howard, tra gli altri. All'età di 15 anni ha ottenuto il suo primo ingaggio con il Ballet Concertantes de Puerto Rico. Da allora ha intrapreso una carriera ampia e variegata, con contratti da solista in vari paesi. Dal 1988 si è esibita a Zurigo con numerosi gruppi di danza contemporanea e moderna. Dal 1997 si occupa di formazione aperta a ballerini professionisti a Zurigo e lavora regolarmente come insegnante ospite per compagnie in Svizzera e Germania. Nel 2004 ha ricevuto il Premio Culturale della Città di Zurigo per le sue attività di insegnamento. Laura Atwood è stata membro della giuria del Premio Svizzero di Danza e Coreografia dal 2008 al 2011 e membro della Commissione Danza della Città di Zurigo dal 2010 al 2018. Gestisce con successo uno studio di medicina tradizionale cinese e ha pubblicato un libro di fotografie di danza insieme al marito.
Laura, hai mosso i tuoi primi passi nella danza a New York. Puoi dirci come hai iniziato a danzare e come questo ti ha ispirato a diventare una ballerina?
Il mio primo amore è stata la musica. Tutti nella mia famiglia suonavano il pianoforte, quindi ho iniziato a scoprire i tasti all'età di sette anni.
Verso gli otto o nove anni, la mia migliore amica voleva prendere lezioni di danza classica. Siamo andate insieme a una lezione di danza classica e sono rimasta subito affascinata dai movimenti che accompagnavano la musica classica. È così che ho iniziato a ballare, anche se la mia amica ha deciso di non andarci più.
A dieci anni ballavo già tutti i giorni e sapevo di voler diventare una ballerina. Anche se amavo la musica, mi sono resa conto che non avrei mai raggiunto il livello di una concertista. Così ho scelto la danza!
Quali sono gli insegnanti di danza che hanno influenzato maggiormente la tua formazione come ballerina e in che misura hanno influenzato il tuo sviluppo?
Non ho mai ricevuto una formazione formale in danza con certificati o diplomi, poiché non ho frequentato nessuna scuola di danza ufficiale. Ho invece iniziato in una scuola di danza amatoriale. All'età di 14 anni sono passata a lezioni pubbliche professionali.
Più avanti nella mia carriera, sono stata affiancata da insegnanti che sono stati importanti per la mia crescita come ballerina: Marian Sarstädt, all'epoca direttrice dello Scapino Ballet di Amsterdam, sottolineava la precisione e i minuti dettagli. Finis Jhung insegnava la serenità e la centratura. Robert Denvers sottolineava la musicalità e il fraseggio. Ali Pourfarrokh, maestro di danza classica in Germania, creava un'atmosfera conviviale e generosa. Infine, l'umorismo di Nancy Bielski illuminava la serietà della danza.
Questi insegnanti sono entrati nella mia vita al momento giusto e mi hanno dato ciò di cui avevo bisogno quando ne avevo più bisogno. Le loro influenze modellano ancora oggi il mio approccio all'insegnamento.
Hai avuto il tuo primo ingaggio come ballerina professionista all'età di 15 anni con il "Ballet de Concertantes" a Porto Rico negli anni '70. Che ricordi hai del tuo primo lavoro?
Nel 1973, stavo partecipando a un corso aperto di danza classica a New York quando una donna di Porto Rico mi osservò mentre mi allenavo. Era la direttrice di una compagnia e gestiva una scuola di danza classica a Porto Rico. Mi ha offerto un volo e un alloggio a Porto Rico e io ho preso lezioni nella sua scuola per una settimana. In cambio, ho fatto da modello e da ispirazione per gli studenti.
Al mio ritorno a New York, ho ricevuto un telegramma che mi invitava a esibirmi con la sua compagnia a un festival di musica e arte. Ho trascorso circa sei settimane a Porto Rico, tra prove e spettacoli.
L'esibizione si svolse in un grande cortile e ricordo di essere rimasta sconcertata dalla mancanza di segni intorno ai bordi del palcoscenico. L'ambiente era impressionante: stavamo ballando all'aria aperta e le stelle sembravano a portata di mano. È stata un'esperienza indimenticabile!
Oltre ad aver lavorato come semi-solista nei Paesi Bassi e come solista negli Stati Uniti, in Canada, in Germania e in Austria, nel 1988 sei arrivata in Svizzera per un'audizione al "ch Tanztheater". Perché hai deciso di venire in Svizzera e qual è stata la tua esperienza di danza in Svizzera alla fine degli anni '80?
A 29 anni ho iniziato a cercare nuove sfide. Fino ad allora avevo praticato principalmente il balletto classico e neoclassico, ma sentivo il bisogno di esplorare nuove cose.
Alla ricerca di un nuovo stile di danza, ho partecipato a innumerevoli audizioni. Questo percorso mi ha portato in Svizzera, al 'ch Tanztheater', un ensemble contemporaneo di sole donne.
Questo periodo era caratterizzato da un ambiente di danza molto vivace, in cui molte piccole compagnie esploravano i limiti dell'innovazione artistica. All'epoca, la scena della danza svizzera era alla ricerca di un'identità contemporanea. Coreografi come Peter Schelling/Béatrice Jaccard (Zurigo) e Philippe Saire (Losanna) sono stati i precursori di questo movimento di danza.
Insegni danza classica a ballerini di tutti i livelli dal 1997. In qualità di insegnante ospite presso lo Zürcher Ballett e altre istituzioni di danza, hai avuto modo di trasmettere la tua esperienza. Cosa ti ha spinto a diventare insegnante di danza e cosa ti piace di più dell'insegnamento?
Non ho mai voluto diventare insegnante di danza classica. Era l'ultima cosa che avrei potuto immaginare. Infine, mi è stato chiesto se volevo insegnare e ho pensato: perché no, potrei provare e vedere cosa succede.
Trovo ancora affascinante la danza classica e lo stesso vale per l'insegnamento di questo stile di danza. Ciò che mi attrae particolarmente è la trasposizione di movimenti strutturati su un corpo che non si adatta perfettamente a quello schema, assicurandomi che i movimenti rimangano organici e abbiano un significato. Ogni lezione è una nuova sfida, perché si ha a che fare con diversi studenti con differenti livelli di conoscenza.
Nel tuo insegnamento della danza classica, notiamo che crei un clima di equilibrio nella tua pedagogia, in cui ogni ballerino si sente trattato allo stesso modo e valorizzato. Ci sono altri valori o principi che vuoi trasmettere nelle tue lezioni di danza?
Per quanto riguarda il mio insegnamento, cerco di creare un'atmosfera equilibrata e inclusiva, in cui ogni ballerino si senta ugualmente valorizzato e. Il rispetto e la sicurezza sono principi fondamentali, perché voglio che i ballerini lascino la lezione con un corpo e una mente migliori di quando hanno iniziato. La mia filosofia di insegnamento consiste nel cercare di riconoscere e rispettare il background e le motivazioni che spingono ognuno a frequentare le lezioni.
Come insegnante, voglio creare un clima di uguaglianza e apertura. Sia che insegni in un istituto formale o in una classe aperta, mi concentro sulla creazione di un ambiente di supporto in cui i ballerini di tutti i livelli si sentano benvenuti e sostenuti nell’esplorare il loro potenziale. Il mio obiettivo è quello di ispirare i ballerini a migliorare non solo le loro abilità tecniche, ma anche a sviluppare un senso più profondo di benessere e realizzazione attraverso la danza.
Nel 2004 hai ricevuto il "Premio culturale della città di Zurigo" per la pedagogia della danza. Cosa significa per te questo riconoscimento del tuo lavoro di insegnante?
A quel punto ero già a Zurigo da 16 anni e vedo questo premio come un riconoscimento di tutto ciò che è stato realizzato finora e dell'impegno che già si era investito. È stato un onore sapere che qualcuno ha pensato come la mia pedagogia meritasse di essere sostenuta.
All'epoca conoscevo molti ballerini nella zona di Zurigo. Grazie ai miei corsi, avevo anche un'ottima rete di contatti con le varie compagnie: era un altro tipo di comunità.
Oggi è diverso, le persone non vanno più a lezione di danza classica così spesso, il balletto non è più così di moda. Molti preferiscono lo yoga o il jogging. Quindi c'è una diversa concezione di come mantenersi in forma. Ecco perché probabilmente non riceverei questo premio ora, perché non sono così coinvolta nella comunità come lo ero all'epoca.
Quali consigli o incoraggiamenti daresti ai giovani ballerini che vogliono intraprendere questa carriera?
Sono convinta che il talento da solo sia sopravvalutato!
Per avere successo è necessario qualcosa in più del talento. La formula per il successo nella danza è come uno sgabello a tre gambe: è certamente necessaria una certa dose di talento, ma la tenacia e un pizzico di fortuna sono ancora più importanti. Perché la vita di un ballerino è dura e spesso breve, con molta competizione! La tenacia è essenziale per resistere e anche una certa dose di fortuna fa la sua parte. Ma la fortuna è in parte il risultato del tuo stesso lavoro: se rimani sempre nella tua zona di comfort e non corri mai rischi, non riuscirai mai a superare te stesso.
Dopo la tua carriera di ballerina, ti sei formata come terapista qualificata di agopressione e agopuntura e naturopata TCM. Cosa ti ha spinto a considerare una seconda carriera?
Il mio progetto è sempre stato quello di tornare a scuola dopo la mia carriera di ballerina per imparare qualcosa di nuovo. Quando ho iniziato la mia formazione come terapista, ero ancora attiva come ballerina e continuavo a esibirmi. Anche se avevo già iniziato a insegnare, non la vedevo come una professione, perché non ho mai voluto diventare un'insegnante. Per me era più un esperimento. Alla fine, si è rivelata un'esperienza molto più lunga di quella che avevo inizialmente immaginato.
In che modo la tua vasta conoscenza del corpo umano ha influenzato il tuo lavoro di insegnante di danza?
La combinazione di una più ampia conoscenza dell'anatomia/fisiologia e delle lesioni che possono verificarsi ha cambiato il modo in cui valuto e correggo il posizionamento e la coordinazione della danza classica. Inoltre, grazie alla mia esperienza come terapista, non esito a dare consigli e opinioni quando mi vengono chiesti consigli sugli infortuni.
Tu e tuo marito avete pubblicato un libro di fotografie di danza. Qual è il legame tra danza e fotografia che ti ispira?
Pubblicare un libro di fotografie di danza insieme a mio marito è stata un'evoluzione naturale per me, che ho sempre avuto un interesse per la fotografia. La fotografia della danza è un'area specifica della fotografia a cui ci siamo dedicati in modo particolare. Ci piace sperimentare catturando momenti, ispirandoci a fotografi come la newyorkese Lois Greenfield. Utilizzando un flash molto potente e veloce, riusciamo a catturare momenti con un tempo di esposizione di 1/2000 di secondo. Il risultato sono immagini che raccontano storie e rivelano dettagli che tendiamo a ignorare nella vita normale. Questo legame tra danza e fotografia ci affascina, perché ci permette di catturare movimenti ed emozioni in un unico momento cristallizzato.
Su un sito web, sotto il tuo curriculum, c'è una citazione di Nietzsche: "E coloro che furono visti ballare furono ritenuti pazzi da coloro che non potevano sentire la musica". Puoi spiegarci come questo rispecchia il tuo rapporto con il mondo della danza?
Per me dimostra che la passione deve risiedere in ciò che si fa. Ad esempio, il calcio non mi interessa affatto, ma potrei parlare di vela per ore. Onestamente, preferirei guardare la vernice asciugarsi piuttosto che guardare una partita di calcio. Trovo assurdo che alcune persone si emozionino vedendo qualcuno che tira calci a un pallone. Un appassionato di calcio, invece, probabilmente troverebbe noioso guardare tanta danza.
Ognuno di noi ha le proprie passioni, che ad altri possono sembrare assurde. Allora cerchiamo di essere pazzi! Lasciamo che la gente pensi che siamo pazzi! Ognuno ha le proprie passioni, ed è fantastico!
5 domande a cui rispondere brevemente
Ciò che mi ispira di più nell'insegnamento è ... la musica.
Se potessi trascorrere una giornata in un'altra città, vorrei ... cercare su Google musei, teatri e gallerie.
La mia attività preferita, oltre alla danza, è ... navigare in alto mare lontano da qualsiasi visuale della terraferma, perché amo l'orizzonte infinito.
Una cosa che non molti sanno di me ... rimane privata perché sono una persona riservata.
Se potessi invitare a cena una persona famosa, sarebbe ... Michelle Obama, perché è una persona affascinante, intelligente, empatica e spiritosa e sono convinta che sarebbe una serata fantastica.
Fonte di riferimento: TVS 9/2024 Foto: Michael Koschinsky
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Lezioni di sostegno per giovani talenti per il musical BILLY ELLIOT a Zurigo
Fate largo alle stelle di domani!
A partire dal novembre 2024, il musical cult BILLY ELLIOT sarà rappresentato per la prima volta in tedesco nella MAAG Halle di Zurigo.
A gennaio, TANZ Associazione Svizzera TAS ha già parlato della ricerca di talenti alle audizioni per il musical "Billy Elliot", che si sono svolte il 14 gennaio. Molti giovani di talento di età compresa tra gli 8 e i 14 anni hanno accettato la sfida della danza classica, del tip tap, della recitazione e del canto.
Nel frattempo, il team creativo ha effettuato una prima selezione per i ruoli dei bambini "Billy" e "Michael". Alla fine di aprile sono stati presentati Moritz Fischli e Justin Périer per i ruoli principali. I ruoli dei bambini sono assegnati a tre persone diverse e vengono interpretati a rotazione. Attualmente sono in corso altri casting per il secondo e il terzo ruolo e e si accettano ancora candidature di giovani talenti..
Tap dance, canto, recitazione, boxe, salto, volo e danza: le esigenze che i giovani talenti devono soddisfare sono immense. Per aiutarli a brillare in tutte le discipline, i giovani artisti si incontrano regolarmente il sabato pomeriggio al Tanzwerk101 di Zurigo per lezioni di sostegno.
Joy Knecht, capitano di ballo della produzione, accoglie i "Billys" e i "Michaels" subito dopo la pausa pranzo. Il warm up mette in movimento tutto il corpo. Oltre a esercizi di resistenza e forza per il tronco, le braccia e le gambe, si lavora anche in modo specifico sulla coordinazione.
Infine, c'è un giro di salto della corda: ogni rotazione viene praticata assiduamente, preferibilmente con un doppio battito e una gamba sola! La musica risuona al ritmo della techno, le prime gocce di sudore colano sulla fronte, i polpacci bruciano: nella mezz'ora di Body-Conditioning con Joy di Tanzwerk101 ci si dà da fare!
Dopo l'ultimo salto con la corda, c'è poco tempo per riprendere fiato. Il programma prevede il riscaldamento vocale. Sotto la guida del direttore musicale Lukas Hobi, i corpi vengono resi flessibili attraverso semplici esercizi. Le istruzioni sono le seguenti: "State in piedi con i fianchi divaricati, lasciate cadere le braccia, fate dei cerchi con le spalle". La tensione della lezione di fitness si scioglie gradualmente davanti al pianoforte e le pulsazioni si calmano. Con un leggero ronzio su "m", le voci scivolano su e giù per la scala. Seguono "u" e "f", i suoni si collegano come gli ingranaggi di un movimento a orologeria, " rimanete sintonizzati!" dice Lukas. Passo dopo passo, semitono dopo semitono, le voci salgono, sempre più in alto, sempre più libere. Seguono le vocali "o" e "a", "ora abbiamo bisogno di una curva lunga", spiega Lukas. I suoni oscillano nello spazio, trasportati dai movimenti del corpo. Un gioco di tensione e rilascio.
Dopo dieci minuti di riscaldamento, le voci sono ora pronte, calde e mobili. Con un incoraggiante "Divertitevi!" di Lukas, i giovani talenti si preparano per il numero " Expressing yourself".
Sotto la direzione del Dance Captain Joy e di Sarah-Jahne Brodbeck, ex ballerina dell'Opera di Zurigo, affinano l'espressione, il ritmo e la sincronizzazione. I giovani talenti si sfidano a coppie e presentano il materiale studiato finora. Lukas al pianoforte guida le coppie: "Canta più forte, con più energia! Questo è il numero di Michael, fatelo vedere! Egli presta particolare attenzione alla pronuncia: le consonanti delle sillabe finali devono essere articolate in modo più chiaro e distinto. Joy interviene e la mancanza di ritmo viene immediatamente corretta. Sarah-Jahne è dispiaciuta per l'espressione del tango e chiede più orgoglio e intensità nel movimento. " interiorizzate i passi, raccontate meglio la storia con il vostro corpo!
La coreografia diventa sempre più complessa. Salti, rotolamenti in avanti sul pavimento, balli sincronizzati in coppia, poi di nuovo in assolo. Lukas si accorge che la combinazione di danza e canto sta richiedendo un certo sforzo agli attori e dà consigli su come utilizzare al meglio l'energia e la forza. "Non dovete cantare tutto, cantate solo le parti che potete!
Dopo una breve pausa per riprendere fiato, gli attori indossano le scarpe da tip tap; contemporaneamente, Lukas prova le voci in lezioni individuali. Nella lezione di tip tap si entra subito nel vivo. L'ambiente sonoro è impressionante, ma Joy richiama alla concentrazione: "Prima io, poi voi, altrimenti sarà un volume troppo alto! Le braccia si aggiungono e completano il quadro di potente eleganza. Joy dimostra la nuova routine con precisione meticolosa, assicurandosi che i movimenti delle braccia e delle gambe siano esatti. "Hop shuffle chug shuffle": il ritmo riempie lo spazio, all'inizio in modo caotico, poi il gruppo trova un groove comune che sembra essere un tutt'uno. I ragazzi padroneggiano i ritmi con facilità, ma l'occhio critico di Joy vede un margine di miglioramento nella posizione delle braccia. Individualmente, si avvicina ai ballerini e corregge la loro postura.
La musica originale viene suonata a volume abbastanza alto da essere udita sopra i passi dell'insegnante. Più passa il tempo, più il ritmo aumenta, finché la danza del tip tap culmina in un finale frenetico.
Dopo il rilassamento dei piedi durante le lezioni di tip tap, la danza classica richiede ancora una volta una buona dose di tensione nel corpo!
Sarah-Jane prova con i giovani talenti l'impegnativo Dream Ballet, in cui sia il più giovane che il più anziano Billy si esibiscono in un pas-de-deux. Il ballerino britannico Alexander Hallas, che si è esibito non solo con l'English National Ballet ma anche con lo Swiss Offspring Ballet in Svizzera, è stato ingaggiato per il ruolo del Billy più anziano. Nella sua newsletter di marzo, TANZ Associazione Svizzera TAS aveva già parlato dello "Swiss Offspring Ballet", vivaio di talenti sulle rive del lago di Zurigo, in un'intervista a Franz Brodmann e Anna Simondi.
La sequenza del Dream Ballet è particolarmente stimolante, poiché combina elementi di balletto con un requisito aggiuntivo: i due Billy devono tenere continuamente una sedia rotante con la mano destra durante la coreografia. Seguono acrobazie e uno spettacolare duetto con salti, rotazioni e rotolamenti a terra in rapida successione. Ma non è tutto: Billy, il più giovane, viene sollevato in aria da una corda attaccata alla sua imbracatura e vola vertiginosamente sopra il pubblico.
È straordinario vedere i risultati raggiunti dai "Billy" e dai "Michael" e gli incredibili progressi compiuti sin dalle prime audizioni grazie alle regolari lezioni di sostegno del sabato. La strada per diventare Billy Elliot è ancora lunga e difficile, ma con impegno, sudore e perseveranza, alla fine ce la faranno!
La prima si terrà il 1° novembre 2024, www.billy-elliot.ch
Fonte di riferimento: MAAG Moments / AH
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Community Building nelle scuole di danza
La collaborazione come priorità del supporto di TAS
Ogni anno, TANZ Associazione Svizzera TAS definisce una priorità tematica per le misure di finanziamento.
Per il periodo 2024/25, l'accento è posto sul sostegno a progetti che rafforzano la cooperazione tra scuole di danza, organizzazioni e istituzioni. Sono particolarmente incoraggiate le iniziative in cui i membri o le scuole di danza collaborano per lanciare un progetto, organizzare un evento o sviluppare un'offerta regionale. A questo proposito, consultate anche l'articolo sul nostro sito web.
Nell'articolo che segue, TAS presenta alcuni suggerimenti su come il community building può essere implementato con successo nelle scuole di danza e su quali misure concrete possono essere adottate per creare una comunità forte
Che cos'è il community building?
Il community building mira a rafforzare la convivenza all'interno di comunità locali con interessi, obiettivi o valori comuni e a creare legami duraturi tra i membri. Si tratta di creare un gruppo di persone impegnate che si sostengono a vicenda e lavorano insieme.
Esistono diverse strategie per raggiungere questo obiettivo, come fornire piattaforme di interscambio, organizzare eventi o creare incentivi per i membri che si impegnano attivamente e interagiscono tra loro¹, ².
Nel contesto digitale, la creazione di comunità spesso implica lo sviluppo di comunità online che si riuniscono intorno a un marchio, un prodotto o un servizio. Il community building è quindi una parte importante del marketing online e della fidelizzazione dei clienti³.
Ma il community building svolge un ruolo sempre più importante anche al di fuori delle comunità online, quando si tratta di creare e mantenere relazioni interpersonali. Attraverso misure e attività mirate, organizzazioni come le scuole di danza possono creare una comunità attiva e impegnata, basata su fiducia, coesione e solidarietà².
(1) Che cos'è esattamente... La costruzione di una comunità? - P.U.N.K.T. digitale. https://www.punkt-digital.de/809/was-ist-eigentlich-community-building/. (2) Costruire una comunità: una comunità attiva in 4 passi. https://beunity.io/magazin/mit-diesen-4-schritten-formst-du-aus-deinen-mitgliedern-eine-aktive-community/. (3) Community building: perché è così importante per il marketing online.https://www.onlinemarketingmagazin.de/community-building-ratgeber/.
Perché è importante la creazione di una comunità?
La creazione di comunità è importante perché contribuisce a migliorare il tessuto sociale e la qualità della vita delle comunità locali. Coinvolgendo attivamente i membri, identificandosi con la comunità ed essendo presenti gli uni per gli altri, si sviluppa un senso di appartenenza e di legame.
Questo non solo promuove il benessere individuale, ma rafforza anche il capitale sociale e la resilienza della comunità nel suo complesso. Una comunità attiva può affrontare sfide comuni, risolvere problemi e promuovere cambiamenti positivi. Creando una comunità vivace e sostenibile, è possibile costruire relazioni a lungo termine, aumentare l'impegno dei membri e attivare la convivenza.
Come si possono rafforzare le comunità locali attraverso le attività di sviluppo comunitario? 1
- Scambi regolari: le comunità locali possono essere rafforzate incoraggiando scambi e comunicazioni regolari tra i membri. Questo può avvenire attraverso eventi, piattaforme online o social media.
- Creare un clima di fiducia: un ambiente di fiducia è essenziale per la convivenza di una comunità. La trasparenza, l'apertura e l'onestà aiutano a stabilire e rafforzare la fiducia.
- Identificazione con gli obiettivi: identificandosi con gli obiettivi e i valori della comunità, i membri si sentono parte del tutto. Ciò può essere ottenuto attraverso una comunicazione chiara e attività comuni.
- Attivazione dei membri: mobilitando i membri e coinvolgendoli nei processi decisionali, essi si sentono più vicini alla comunità e si impegnano maggiormente.
- Coinvolgimento della comunità: la promozione di attività, progetti ed eventi comunitari può rafforzare il senso di appartenenza e favorire i legami tra i membri.
- Valorizzazione e riconoscimento: è importante valorizzare i contributi e gli sforzi dei membri per mantenere il loro impegno e la loro motivazione. Il riconoscimento può consistere in gratitudine, elogi o ricompense.
(1) : Sintesi di "Attivare la convivenza. Costruire la comunità nelle comunità locali". www.beunity.io/academy
Come si può implementare il community building nella mia scuola di danza?
Il community building nelle scuole di danza può essere attuato in diversi modi per creare una comunità forte e impegnata.
Creare legami emotivi - Trasmettete la gioia di vivere e i valori interpersonali della danza per conquistare il cuore dei vostri clienti. - Utilizzate lo storytelling e comunicate le vostre caratteristiche uniche per creare un legame emotivo.
Offerte specifiche per gruppi target 2 - Sviluppate corsi di danza specifici per i gruppi target, adatti alle esigenze dei diversi gruppi di età e di interesse (ad esempio, danza per il fitness, la salute, i bambini, gli anziani). - Offrire lezioni di consulenza e supporto individuali.
Social media e piattaforme comunitarie 2, 4 - Essere presenti sui social network e mostrare i propri insegnanti di danza e la propria comunità attraverso foto, video e contributi personali. - Utilizzate una "piattaforma comunitaria" o "app" per mettere in contatto i membri, prenotare le lezioni e promuovere un senso di comunità. Questo rafforza i legami e facilita l'interazione all'interno della comunità. - Fornire una piattaforma ai rappresentanti delle diverse scuole di danza per comunicare tra loro e scambiare idee. Potrebbe trattarsi di una piattaforma online, di un forum o di incontri regolari.
Eventi e attività offline 1 - Organizzare regolarmente eventi di danza, workshop o concorsi per riunire la comunità. - Organizzare eventi di danza o scambi con altre scuole di danza. Identificare le aree in cui la collaborazione potrebbe essere reciprocamente vantaggiosa. Ciò potrebbe includere l'organizzazione di workshop comuni o programmi di scambio per insegnanti o il coordinamento di spettacoli o eventi. - Organizzare attività comuni al di fuori delle lezioni di danza, come escursioni o eventi di beneficenza. - La prossima domanda illustra altre possibilità concrete di creare una comunità all'interno della scuola di danza.
Coinvolgere i membri e incoraggiare la discussione 3 - Incoraggiare i membri a condividere, dare feedback e partecipare allo sviluppo della scuola di danza. - Offrite ai soci l'opportunità di essere coinvolti come mentori o ambasciatori della scuola di danza. I ballerini più esperti possono fare da mentori ai nuovi arrivati, trasmettendo le loro conoscenze e la loro passione. Questo incoraggia il coinvolgimento e l'identificazione con la scuola di danza.
Accessibilità e inclusione 5 - Offrire una programmazione inclusiva che si rivolga a persone di diversa provenienza, abilità ed età. - Permettere a una comunità eterogenea di partecipare.
Creare network - Organizzate incontri o eventi che consentano ai rappresentanti di diverse scuole di danza di incontrarsi e scambiare idee. Questo può aiutare a costruire un network e incoraggiare lo scambio di risorse e informazioni.
Stabilire obiettivi comuni -Individuare gli obiettivi comuni che possono essere raggiunti attraverso la collaborazione tra le scuole di danza, come ad esempio la promozione dell'arte della danza nella comunità, l'ampliamento della gamma di stili di danza offerti o l'aumento del profilo di tutte le scuole di danza partecipanti.
(1) https://wolf-of-seo.de/was-ist/communitybuilding/ (2) https://site.wko.at/geschaeftsmodell-transformation/Branchenworkshops_einzeln/transformation-leitfaden-tanzschulen.pdf (3) https://beunity.io/magazin/die-drei-voraussetzungen-fuer-eine-aktive-community/ (4) https://www.eversportsmanager.com/de/blog/community-building-fuer-dein-studio/ (5) https://www.tanz-choreo.at/business/
Quali attività specifiche si prestano al community building in una scuola di danza?
Imparare una coreografia insieme 1, 2 - Imparare e studiare insieme una coreografia di gruppo incoraggia a lavorare in gruppo e a creare un senso di appartenenza. - Si possono coinvolgere diversi stili di danza.
Workshop e masterclass di danza 2 - Workshop o masterclass regolari con insegnanti ospiti o danzatori esperti forniscono nuovi impulsi e prospettive. - Ciò consente uno scambio di conoscenze e rafforza la comunità.
Dance battles e gare 3 - Divertenti dance battles o gare interne incoraggiano lo spirito di squadra e il rispetto per la competizione. - Motivano i ballerini a dare il meglio di sé e a crescere in relazione agli altri.
Spettacoli ed eventi 1, 2 - La preparazione e l'organizzazione di spettacoli ed eventi di danza uniscono la comunità. - Si possono assumere diversi ruoli, come coreografo, mentore, organizzatore, ecc.
Queste attività rafforzano non solo lo sviluppo della danza, ma anche lo spirito di gruppo, la motivazione e i legami all'interno della comunità di danza.
(1) https://www.tanz-choreo.at/business/ (2) https://www.tanzkurse-zurich.ch/firmenevent-teambuilding/ (3) https://scarlettentertainment.com/de/categories/team-building-activities-and-workshops/musik-und-tanz-teambuilding
Fonte di riferimento: TVS 5/2024
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Tanz und Kunst Königsfelden
Intervista a Filipe Portugal
Filipe Portugal è stato nominato nel gennaio 2024 a succedere a Brigitta Luisa Merki come nuovo direttore artistico dell'istituzione di danza Tanz und Kunst Königsfelden, con sede a Baden.
Si è formato come ballerino a Lisbona, presso il Conservatorio Nazionale Portoghese. Durante la sua carriera di ballerino con il Balletto Nazionale del Portogallo e il Balletto di Zurigo, Filipe ha danzato come primo ballerino per rinomati coreografi come Mats Ek, William Forsythe, Jirí Kylián, Heinz Spoerli e Christian Spuck. Nel giugno del 2020 ha finalmente deciso di dedicarsi interamente alla sua carriera di coreografo. L'anno scorso, il coreografo portoghese-svizzero ha lavorato a un'opera d'arte globale con un corpo di ballo internazionale, un quintetto per archi e un cantante per l'Abbazia di Königsfelden, e quest'anno ha coreografato per la compagnia Salzburger Landestheater.
Sei originario del Portogallo. Come vedi la scena della danza in Svizzera?
È straordinario che in un Paese piccolo come la Svizzera, che è ancora più piccolo del Portogallo, praticamente ogni grande città abbia la sua compagnia di danza.
Io stesso ho lavorato per il Balletto di Zurigo per 16 anni, fino al 2020. A differenza del Balletto di Zurigo, la maggior parte delle altre compagnie in Svizzera si concentra sulla scena della danza moderna. Ginevra, ad esempio, è fortemente rappresentata, così come Basilea, San Gallo e Berna. Il Béjart Ballet Lausanne occupa certamente una posizione speciale, ma tende anch'esso verso la modernità, pur presentando occasionalmente danza d'avanguardia, come abbiamo visto di recente a Berna.
Dalla fine della mia carriera e dall'inizio del mio master in coreografia alla ZHdK, mi sono interessato maggiormente alla scena indipendente svizzera. Rispetto al Portogallo, dove c'è solo una compagnia nazionale e pochi altri ensemble, la diversità in Svizzera è straordinaria.
La mia impressione sulla Svizzera è che tutte le compagnie, a parte il Balletto di Zurigo, si muovano in una direzione simile, ovvero la danza moderna. Sembra quasi che gli stessi coreografi passino da una compagnia all'altra, da Berna a Basilea e così via. Considero questa omogeneità quasi come un peccato, perché la Svizzera offre così tante opportunità per la danza e per i suoi artisti. Dovrebbe sfruttarle incorporando una gamma più ampia.
Cosa c'è da migliorare: in Svizzera, un paese con un elevato costo della vita, i ballerini sono ancora tra gli artisti meno pagati!
Dopo aver lavorato come primo ballerino in rinomate compagnie di danza, sei diventato coreografo. Oggi ti mancano la danza o le tue performance sul palcoscenico?
Non proprio, no! Molto presto ho voluto realizzare io stesso delle coreografie. A un certo punto è arrivato il momento di dedicarmi completamente a questa passione. Sono sempre stato consapevole che era importante scegliere il momento giusto per lasciare il palcoscenico. Ho concluso la mia carriera di ballerino attivo all'età di 42 anni: il momento giusto, secondo me.
Ripensando alla mia carriera, posso dire di essere stato molto fortunato. Ho potuto collaborare con compagnie e coreografi rinomati e scoprire un repertorio vario, che comprendeva il balletto classico, il contemporaneo e le opere neoclassiche.
Il passaggio a coreografo è avvenuto senza problemi. Certo, la pandemia mi ha impedito di dire ufficialmente addio al palcoscenico, ma non ne sento la mancanza. Mi piacciono le nuove sfide e lavorare con giovani ballerini pieni di energia e dinamismo.
Hai avuto l'opportunità di lavorare con coreografi famosi come Heinz Spoerli, Christian Spuck e altri. Che impatto ha avuto questa collaborazione sul tuo sviluppo artistico e che cosa hai imparato grazie a questa collaborazione?
Come coreografo, attingo enormemente alla mia esperienza di ballerino. Ogni ruolo, ogni audizione e ogni incontro con un coreografo ha avuto un impatto su di me. Lavorare con Heinz Spoerli e Christian Spuck come registi è stato particolarmente istruttivo. Mi hanno insegnato non solo le tecniche della coreografia, ma anche come gestire i processi artistici e le sfide.
Lavorare con diversi coreografi ha perfezionato il mio stile e mi ha dato la libertà di esprimere al massimo la mia creatività. Come coreografo, sono in continua evoluzione e alla ricerca di nuove forme di espressione. Il mio attuale progetto al Salzburger Landestheater ha richiesto un adattamento spontaneo e l'ispirazione dei danzatori.
Anche se personalmente non ho avuto conflitti con i miei direttori, ho imparato molto dal loro modo di risolvere i conflitti. Non è facile essere il direttore di una compagnia di danza e coordinare gli interessi di così tanti artisti. La loro esperienza mi sarà sicuramente utile se un giorno dovessi creare una mia compagnia.
Nel gennaio 2024 sei stato nominato direttore artistico di Tanz und Kunst Königsfelden. In precedenza, Brigitte Luisa Merki, fondatrice di "Flamenco en route", è stata responsabile della direzione per 40 anni. Cosa ti ispira questo nuovo ruolo? E come vorresti definire la direzione artistica?
Il ruolo di direttore artistico di Tanz und Kunst Königsfelden è arrivato nel momento perfetto per me. L'istituzione, con la sua solida base, mi ha offerto l'opportunità ideale per contribuire con le mie idee e sviluppare ciò che già esisteva.
All'inizio ero un po' scettico, perché mi sembrava che il passaggio dalla creazione in studio al lavoro in ufficio fosse un grande cambiamento. Ma ben presto mi sono reso conto che il lavoro amministrativo offriva anche un ampio margine di creatività. Sviluppare il potenziale dell'istituzione e ideare nuovi progetti è stata una sfida estremamente stimolante e una fonte di ispirazione per me. Lavorare con Salomé Martins come assistente coreografa e coordinatrice del centro di residenza tanz si è rivelato un grande arricchimento.
Le mie ambizioni come direttore artistico sono di fare di Tanz und Kunst Königsfelden un centro per la danza in Svizzera. L'accento è posto sulla costruzione di un team forte in grado di realizzare le mie visioni artistiche e di portare a compimento nuovi progetti. Passo dopo passo, vogliamo ampliare l'offerta dell'istituzione per fornire un programma vario a un pubblico ampio. In particolare, vogliamo incoraggiare i giovani talenti, avviare collaborazioni internazionali e sviluppare nuovi formati di eventi.
Dal 2020, l'istituto di danza di Königsfeld ospita la struttura di accoglienza tanz , che consente a professionisti emergenti della danza di sviluppare progetti indipendenti, e una Kids Company. Può dirci qualcosa di più in merito?
Negli studi dell'ex compagnia di danza di Brigitta Merki, abbiamo due studi e una guest house. Questo significa che danzatori e coreografi indipendenti possono trascorrere due o tre settimane nella nostra guest house durante le loro produzioni. Ricevono una borsa di studio che copre le spese di viaggio e di soggiorno, consentendo loro di dedicarsi completamente al proprio lavoro.
Alla fine della residenza, viene sempre organizzata una showcase, durante la quale i partecipanti possono presentare i loro lavori. Questi possono includere anteprime già annunciate, che noi aiutiamo a finalizzare, o esperimenti con idee completamente nuove.
La compagnia dei bambini è il risultato di un progetto educativo di Brigitta Merki, che offre ai bambini la possibilità di sperimentare la danza hip-hop e contemporanea due volte alla settimana, completata da spettacoli regolari che si tengono ogni due anni. Il mio obiettivo è continuare a sviluppare questo programma e fornire uno spazio ai bambini che vogliono perseguire la loro passione per la danza anche dopo le lezioni regolari. In questo modo si crea una comunità crescente di giovani appassionati di danza, che si ispirano a vicenda e sviluppano insieme il proprio talento. Promuovere l'educazione alla danza è di grande importanza, perché anche se questi bambini non diventeranno poi ballerini professionisti, faranno comunque parte del nostro pubblico.
Se parliamo di concetti di danza educativa, vorrei sicuramente citare il programma educativo "Mein TraumRaum": 200 alunni delle classi 4-6 della scuola di Gränichen vi partecipano e, dal gennaio 2024, lavorano, creano e provano settimana dopo settimana per creare il loro "spazio dei sogni", una creazione che unisce arti visive, musica, film e danza.
Tanz und Kunst Königsfelden ha anche lanciato di recente un'Accademia estiva per pre-professionisti. Quali sono i vostri obiettivi?
Non è una compagnia fissa come la Junior Company dei teatri d'opera. La prima edizione della "Pre-Professionals Summer Academy" di quest'anno è un progetto estivo intensivo in cui i giovani danzatori vivono insieme e imparano gli uni dagli altri mentre provano le coreografie.
La nostra prima edizione, intitolata "Mind the gap", è aperta a danzatori di tutto il mondo. Dopo un'attenta valutazione delle proposte delle scuole di danza e delle candidature che coprono sia il repertorio classico che quello contemporaneo, selezioniamo un totale di 12 talenti. Finora abbiamo ricevuto candidature da Canada, Stati Uniti, Germania, Francia, Portogallo e altri paesi. Il processo di selezione è ancora in corso. Il nostro obiettivo è quello di incoraggiare i talenti emergenti della danza svizzera, ponendo al contempo grande enfasi sulla diversità internazionale.
In agosto verranno presentati per la prima volta tre pezzi con coreografie di Marco Goecke, Maša Kolar e del sottoscritto. Ci auguriamo che l'accademia estiva si sviluppi come una sorta di piattaforma di networking, dove i giovani danzatori avranno l'opportunità di approfondire il loro sviluppo artistico e di presentarsi.
Quali sono i tuoi temi coreografici personali? Ha qualche tema che ti sta a cuore?
Come coreografo, non sono mai stato uno che va alle prove con un concetto già pronto. Preferisco immergermi nel materiale insieme al team. Solo quando sono completamente immerso nella musica posso coreografare. Lo scambio con i danzatori è altrettanto importante per me. Come si crea un dialogo, cosa posso imparare da loro, come reagiscono ai miei suggerimenti? È questo che mi attrae del mio lavoro.
Oltre a tutti questi compiti, insegni anche a promuovere la danza classica in diverse scuole di danza in Svizzera. Come riesci a conciliare tutto questo?
La mia agenda è davvero molto piena e a volte dimentico persino di inserire qualcosa (ride). Tuttavia, grazie al sistema di trasporti pubblici ben sviluppato della Svizzera, posso spostarmi in modo flessibile tra diverse località.
All'inizio della mia carriera, non riuscivo a vivere solo di coreografia. Per non dover aspettare solo le commissioni, ho dato lezioni extra fin dall'inizio. Anche se quest'anno ho dovuto ridurre un po' il mio insegnamento a causa dei miei impegni a Königsfelden, è sempre stato importante per me continuare a essere attivo come insegnante di danza.
Queste varie attività sono estremamente importanti per me; mi danno energia e sono come la mia nuova danza!
Quali sono i tuoi altri interessi o obiettivi al di fuori del tuo lavoro di ballerino e coreografo? Ci sono altri settori in cui ti piacerebbe essere attivo o svilupparti?
Al momento, purtroppo, non riesco a trovare molto tempo libero per rilassarmi in montagna, ad esempio. I miei fine settimana sono spesso occupati da progetti coreografici per diverse scuole e per l'opera.
In linea di massima, svolgo sempre incarichi nuovi perché ne ho semplicemente bisogno; mi danno energia. Allo stesso tempo, riconosco la necessità di ridurre le mie attività a lungo termine. Ma al momento sono in piena frenesia creativa e voglio utilizzare il mio tempo nel modo più produttivo possibile!
5 domande con risposte brevi
- Ciò che mi interessa della coreografia... è il tempo trascorso in studio con i ballerini, dove si instaura un dialogo e si definisce la direzione artistica.
- Di solito trascorro le mie vacanze estive... in Portogallo, perché il Portogallo è semplicemente fantastico in estate. Naturalmente mi manca la mia famiglia, ma ci facciamo visita regolarmente, sia lì che qui, quindi non sono mai molto lontano da casa.
- Il mio ruolo di danza preferito è stato... è difficile da descrivere. Ho sempre sognato di interpretare Romeo e quando ho ballato la parte è stata pura magia. Un ruolo particolare per me è stato quello del padre e di Carabosse nella Bella Addormentata di Mats Ek. In quei momenti sul palcoscenico mi sono sentito completamente immerso nel ruolo, in armonia con la musica e la storia. Sono state esperienze semplicemente indescrivibili!
- Tra 10 anni mi vedo... direttore artistico di una compagnia.
- In Portogallo... naturalmente mi manca la mia famiglia! Siamo in stretto contatto e i nostri legami sono forti. Non dimenticherò mai il sostegno dei miei genitori quando, da piccolo, volevo fare danza classica. Quel sostegno è stato impagabile e ha aperto la strada alla mia attuale carriera.
Cliccare qui per maggiori informazioni sugli eventi di Tanz und Kunst Königsfelden.
Fonte di riferimento: TVS 5/2024 Foto: Regula Bearth
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DancePodGuest - Elvis Petrovic
Costruire ponti con la danza - Solothurner Tanztage
Elvis Petrovic è presidente delle "Giornate della danza di Soletta", un'associazione volontaria di ballerini professionisti attivi e in pensione impegnati nella promozione e nella trasmissione della danza come forma d'arte, in particolare della danza urbana.
Dal 2016, Elvis e il suo team organizzano un programma culturale vario e attraente rivolto a diversi gruppi e creano legami tra i professionisti della danza e il pubblico.
L'associazione si impegna a creare piattaforme per i ballerini, a portare il loro entusiasmo su palcoscenici, strade e piazze e a fungere da punto di contatto per i professionisti della danza e i soci, mettendo a disposizione le proprie competenze, reti e infrastrutture. Determinato, competente e creativo, Elvis si impegna a rendere accessibile l'arte della danza, a creare piattaforme di incontro e ad arricchire la vita culturale all'interno e all'esterno del Cantone di Soletta.
Al podcast (in tedesco) - DancePodGuest Elvis Petrovic
Foto: Thomas Ulrich
Fonte di riferimento: TVS 03/2024
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Scuola di danza e musical "The Moving Factory", Losone
Intervista a Danielle Brunner
Danielle Brunner e suo marito Niki Bolen gestiscono la scuola di danza e musical "The Moving Factory" da oltre 20 anni, prima a Locarno e poi a Losone. Si sono conosciuti a Vienna per il musical Cats. In questa intervista, Danielle Brunner, che ha danzato sotto la direzione del coreografo svizzero Heinz Spörli, ci offre un interessante approfondimento sulle attività della sua scuola di danza.
Puoi raccontarci la storia della creazione di "The Moving Factory" e come si è sviluppata la scuola nel corso degli anni?
Dopo aver lavorato insieme in qualità di artisti, io e mio marito Niki Bolen abbiamo deciso di fondare una scuola di danza mentre io ero in pausa artistica. A causa di un infortunio, ho iniziato a insegnare danza classica coricata, cosa che ha funzionato sorprendentemente bene. Abbiamo deciso di aprire la scuola di danza in Ticino, ispirati dal clima e dalla vicinanza all'Italia.
Originariamente avevamo ripreso la scuola di danza di mia madre nella Svizzera tedesca, che abbiamo presto chiuso per creare "The Moving Factory" a Locarno. A differenza della scuola precedente, abbiamo integrato altri stili di danza oltre alla danza classica e abbiamo ampliato continuamente la nostra offerta nel campo del musical.
Abbiamo trasmesso la nostra passione per la danza ai nostri studenti. I più piccoli venivano una volta a settimana, i bambini di 8 anni due volte e quelli di 10 anni tre volte. Alcuni venivano anche tutti i giorni. Proprio per loro abbiamo sviluppato una "preformazione", un corso di formazione pre-professionale con lezioni intensive di danza classica, jazz, hip-hop, contemporanea, acrobatica e, come opzione, lezioni di canto per gli ambiziosi del musical.
Quali sono i programmi di danza e canto della vostra scuola?
Per quanto riguarda la danza, offriamo danza classica, jazz, acrobatica, danza moderna, hip-hop e video dance. Le lezioni di danza che i bambini e gli adolescenti scelgono dipendono in definitiva dalla loro età e dalle loro esigenze.
Ad esempio, un bambino di 4 anni segue 45 minuti di danza classica creativa a settimana. A partire dai 7 anni, consigliamo ai partecipanti di allenarsi due volte a settimana. A partire dagli 8 anni è possibile praticare anche l'hip-hop per bambini.
Inizialmente, la priorità deve essere data a un allenamento approfondito della danza classica. Se gli allievi iniziano l'hip-hop troppo presto, non avranno le basi per la danza classica. Per questo motivo consigliamo di praticare la danza classica due volte a settimana. Naturalmente, se uno studente vuole iniziare presto con l'hip-hop o il moderno, non glielo impediremo.
Se gli studenti si allenano solo una volta a settimana, potrebbero perdersi l'ampia gamma di attività di danza e teatro che offriamo nella scuola. Quando i fratelli e le sorelle dei partecipanti vanno a trovarli e assistono agli allenamenti, alle gare o agli spettacoli e vedono i progressi fatti dagli allievi della loro età in altre discipline, si interessano alla danza. Questo ci permette di attirare la loro attenzione sulla varietà dell'offerta di danza e di motivarli ulteriormente.
Abbiamo anche scoperto che l'entusiasmo per la danza può svilupparsi. Improvvisamente, un bambino si avvicina a noi e ci chiede di poter frequentare più lezioni. A questo punto inizia il grande problema: come spiegarlo ai genitori?
Le reazioni sono diverse: alcuni genitori accettano subito le lezioni in più, altri hanno bisogno di maggiore persuasione. Quando gli studenti raggiungono l'età di 12 anni, possono iniziare a chiedere ai genitori di sostenere di più la loro passione per la danza.
Per quanto riguarda il musical, il canto e la recitazione, la formazione di base dura da tre a quattro anni e prevede circa 10-12 ore di allenamento a settimana.
Quanto è importante il riconoscimento come centro d'esame della Royal Academy of Dance (RAD) per gli studenti e per la tua scuola?
Il riconoscimento come insegnante della Royal Academy of Dance (RAD) è essenziale per gli studenti e per la scuola. Partecipare agli esami riconosciuti stabilisce obiettivi chiari per gli studenti e aumenta la loro motivazione e produttività. Gli esami richiedono competenze specifiche e incoraggiano la disciplina e l'impegno. Il superamento degli esami porta a un riconoscimento ufficiale nel mondo della danza, aumenta la fiducia in sé stessi e incoraggia i continui progressi. La scuola trae vantaggio da obiettivi chiari, studenti motivati e una maggiore stima, che ne accresce la professionalità e la reputazione all'interno della comunità della danza.
Quali sono le storie di successo dei diplomati della tua scuola nel campo della danza e del canto?
"The Moving Factory” è specializzata nella preparazione degli studenti per l'accesso alle migliori scuole professionali di danza e musical e alle università di tutto il mondo. Molti dei nostri ex diplomati hanno ottenuto risultati impressionanti nel campo della danza e del canto. Molti di loro hanno avuto l'opportunità di dimostrare il proprio talento su numerosi palcoscenici e in vari tipi di danza.
Certi sono andati a lavorare negli stessi prestigiosi teatri di Vienna in cui noi abbiamo lavorato come artisti. Siamo molto felici e orgogliosi di vedere i nostri ex studenti avere successo nel mondo della danza e del canto.
In che modo la danza e il canto contribuiscono allo sviluppo personale degli studenti, oltre che alle loro capacità artistiche?
La danza e il canto contribuiscono allo sviluppo e alla realizzazione personale in molti modi!
Ci vuole coraggio e una certa dose di fiducia in sé stessi per esibirsi di fronte ad altri studenti. Grazie all'allenamento regolare, alle esibizioni e ai concorsi, gli studenti acquisiscono maggiore autostima. Queste qualità positive sono trasferibili anche in altri ambiti della vita.
In molti gruppi di danza e canto il lavoro di squadra è fondamentale. Gli studenti imparano a lavorare in modo efficace come gruppo, a risolvere i conflitti e a perseguire obiettivi comuni.
Questo sviluppa le abilità sociali e la capacità di lavorare insieme. I giovani che stanno maturando un proprio stile e un'identità artistica individuale vengono aiutati a esplorare lo sviluppo della loro personalità e dei loro interessi.
I giovani aspiranti ballerini sono per me come boccioli di fiori che si aprono lentamente e rivelano tutta la loro bellezza. Il nostro compito è scoprire i punti di forza di ogni studente e incoraggiarli al meglio.
Che ruolo ha nella tua scuola garantire un ambiente di apprendimento sicuro e favorevole?
La sicurezza e il sostegno dei nostri studenti sono al centro delle nostre preoccupazioni. Un codice di condotta chiaro per insegnanti e partecipanti crea le condizioni per un'interazione rispettosa. La formazione sull'individuazione degli abusi è parte integrante delle nostre misure di prevenzione. Gli scambi regolari tra insegnanti favoriscono un adattamento efficace alle esigenze degli alunni. Queste misure sono essenziali per garantire che la nostra scuola offra un ambiente di apprendimento sicuro e solidale.
Quali sono le sfide e le gioie dell'insegnamento della danza (e del canto), in particolare per i bambini e gli adolescenti?
Insegnare danza e canto a bambini e adolescenti può essere un'esperienza meravigliosa ed estremamente gratificante, con molti piaceri ma anche altrettante sfide.
I bambini e gli adolescenti hanno una curiosità e una creatività naturali. Insegnare danza e canto permette loro di esprimersi in modo creativo e di esprimere le proprie emozioni in maniera unica. Quasi ogni giorno noi insegnanti rimaniamo sorpresi.
Quando gli alunni progrediscono e migliorano le loro capacità, non solo aumenta la loro autostima, ma anche quella degli insegnanti. In classe la collaborazione tra alunni e insegnanti è intensa. Le competenze che i bambini acquisiscono in classe possono essere trasferite nella loro vita quotidiana. Lo stesso vale per l'esperienza degli insegnanti.
Tuttavia, l'insegnamento presenta anche una serie di sfide.
I bambini e gli adolescenti possono talvolta essere impazienti e desiderare risultati rapidi. Ci vuole molta pazienza e perseveranza per accompagnarli nel loro percorso. Come insegnanti, dobbiamo essere in grado di garantire che tutti siano seguiti al loro livello individuale.
Spesso può essere difficile mantenere gli studenti motivati, soprattutto quando si sentono frustrati o perdono interesse. Ci vuole ingegno nell'insegnamento e nell'apprendimento per mantenere vivo l'interesse per la danza e il canto.
Nonostante queste sfide, le gioie dell'insegnamento ai giovani sono superiori. L'opportunità di osservare la loro crescita e il loro sviluppo e di seguire il loro percorso artistico è estremamente gratificante.
Come aiutate gli studenti che hanno ritmi di apprendimento diversi?
In vista di un esame o di uno spettacolo, offriamo lezioni extra a cui gli studenti possono partecipare se si sentono a disagio o hanno bisogno di un supporto supplementare. Anche se queste lezioni extra sono aperte a tutti, incoraggiamo in particolare coloro che hanno bisogno di un supporto in più a frequentarle regolarmente.
Inoltre, offriamo lezioni individuali a un prezzo ragionevole. In questo modo garantiamo a tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro disponibilità economiche, l'accesso a un supporto supplementare.
Nelle lezioni di gruppo, gli insegnanti si concentrano sui punti di forza di ogni studente e lo incoraggiano a credere nelle proprie capacità. Questo aiuta gli studenti a sviluppare la fiducia in se stessi e a sentirsi a proprio agio nell'ambiente di apprendimento.
Qual è il futuro di” The Moving Factory”? Avete in programma di lanciare nuovi programmi o progetti?
Il futuro di “The Moving Factory” è promettente, perché continuiamo a lavorare sulla soddisfazione del team di insegnanti e sul successo delle competizioni in tutte le discipline della danza.
Il nostro obiettivo principale è quello di offrire ai nostri studenti un insegnamento di qualità e l'opportunità di sviluppare le loro capacità e la loro passione per la danza.
Desideriamo inoltre migliorare la nostra offerta di formazione teatrale.
Anche se abbiamo già alcuni studenti che sono riusciti a entrare nelle migliori scuole di teatro di Londra, la reputazione di “The Moving Factory” in questo campo artistico non è ancora molto ampia. Per ora siamo ancora agli inizi, ma stiamo lavorando per espandere e promuovere il nostro programma teatrale.
https://www.movingfactory.ch/
Fonte di riferimento: TVS 1/2024
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Come creare un'atmosfera psicologicamente sana nell'insegnamento della danza?
Seconda parte della presentazione della dottoressa Sanna M. Nordin-Bates, Simposio di Zurigo, Università delle Arti di Zurigo (ZHdK), settembre 2023.
Nell'ultima newsletter del dicembre 2023, abbiamo parlato per la prima volta di sicurezza psicologica e di un'atmosfera sana nei corsi di danza. Ecco la continuazione della presentazione della dottoressa Sanna M. Nordin-Bates.
La dottoressa Sanna M. Nordin-Bates ha presentato gli aspetti psicologici fondamentali per un'atmosfera di insegnamento sano nell'ambito della danza al simposio "Healthy Dance Education", che si è svolto presso la Zürcher Hochschule der Künste (ZHdK) nel settembre 2023.
Nella prima parte della sua presentazione, che abbiamo pubblicato nella newsletter di dicembre 2023, ha sottolineato l'importanza di un ambiente che assecondi i bisogni fondamentali di autonomia, appartenenza e competenza, al fine di creare un ambiente di apprendimento sano.
Nella seconda parte della presentazione, Nordin-Bates si concentra sulla sicurezza psicologica e illustra come la soddisfazione o l'ostacolo di tali bisogni influenzi il benessere e le prestazioni nei corsi di danza.
Nordin-Bates sottolinea che favorire l'autonomia permette agli allievi di essere autentici e di esprimere le loro opinioni, creando al contempo un senso di appartenenza attraverso una collaborazione condivisa e la priorità della dimensione umana rispetto a quella artistica. Soddisfare il bisogno di competenza consente di avere fiducia nelle proprie capacità.
L'illustrazione del modello di Deci & Ryan (2000) mostra come il sostegno di questi bisogni fondamentali porti a una motivazione più autodeterminata e quindi favorisca risultati positivi nei corsi di danza. L'insicurezza psicologica sorge quando questi bisogni sono compromessi o ostacolati.
La teoria dell'autodeterminazione di Deci e Ryan (2000) fa luce anche sulle tipologie di motivazione. Da una mancanza di motivazione a una motivazione estrinseca e a una motivazione intrinseca.
Per mancanza di motivazione si intende la mancanza di comprensione per azioni o attività continue senza che vi sia un motivo chiaro.
La motivazione estrinseca, invece, varia da un'azione dettata da pressioni esterne a un motivo per agire basato su un giudizio personale.
La motivazione intrinseca, basata sul piacere e sull'interesse personale, è considerata la forma più autodeterminata. La teoria sottolinea che la motivazione intrinseca (derivante dal piacere dell'attività stessa) è superiore e porta a emozioni più positive, a un maggiore impegno e a prestazioni migliori.
Nordin-Bates ha presentato degli studi che dimostrano che la soddisfazione dei bisogni sopra elencati porta a una motivazione più autodeterminata e a sentimenti più positivi verso la danza.
La presentazione si è conclusa con strategie pratiche per sostenere questi bisogni nella classe di danza. Queste includono il dare voce ai ballerini, incoraggiare la collaborazione e creare un ambiente che favorisca un senso di uguaglianza tra i ballerini.
La presentazione di Nordin-Bates ha illustrato come sostenere i bisogni fondamentali di autonomia, appartenenza e competenza aiuti a creare un ambiente di apprendimento sano e solidale nella classe di danza, che a sua volta porta a una migliore motivazione, all'appagamento emotivo e al miglioramento delle prestazioni.
Fonte di riferimento: Dr. Sanna M. Nordin-Bates (Referentin), Universität Bern (Dr. Andrea Schärli)
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DancePodGuest - Jonathan Huor
Coreografo, Insegnante di danza
Jonathan Huor è nato in Cambogia ed è cresciuto nella Svizzera francese. Ha ricevuto la sua formazione di danza in Svizzera, a Londra e a New York.
Coreografo internazionale con sede a Zurigo, è stato riconosciuto per il suo lavoro di ballerino, insegnante, coreografo e direttore artistico. Jonathan è stato doppiamente premiato dall'Accademia Musicale Tedesca nella categoria "Miglior Coreografia" per "Mein Name ist Eugen" e più recentemente per "Romeo e Giulietta". Il suo impressionante repertorio comprende musical, eventi e produzioni televisive. È inoltre regolarmente invitato a tenere masterclass in vari Paesi.
Al podcast DancePodGuest - Jonathan Huor
Foto Lauretta Sutter
Fonte di riferimento: TVS/Jonathan Huor 11/23
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Come creare un'atmosfera psicologicamente sana nell'insegnamento della danza?
Conferenza della dottoressa Sanna M. Nordin-Bates, Simposio di Zurigo, Zürcher Hochschule der Künste (ZHdK), settembre 2023
La sicurezza psicologica non è solo un tema importante nello sport di alto livello. È un prerequisito per un apprendimento senza stress, che consenta agli studenti di commettere errori e allo stesso tempo di provare un senso di appartenenza, autonomia e competenza. In un simposio, la dott.ssa Sanna M. Nordin-Bates ha spiegato cosa comporta la sicurezza psicologica e come può essere promossa.
Sintesi
In occasione del simposio "Healthy Dance Education" presso la Zürcher Hochschule der Künste (ZHdK), la dott.ssa Sanna M. Nordin-Bates sottolinea l'importanza fondamentale della sicurezza psicologica nel contesto dell'educazione alla danza. Le scoperte sulla "Psychological Safety" sono applicabili in vari campi come la danza, lo sport, la sanità, l'economia e le scuole, indipendentemente dall'età o dalle regioni geografiche, e offrono una preziosa base in termini di conoscenza per la promozione di un clima sano di apprendimento con molteplici benefici.
La relatrice spiega che la "Psychological Safety" crea un'atmosfera in cui gli errori sono considerati parte del processo di apprendimento e in cui è possibile un dialogo aperto su problemi e sfide. Questa sicurezza consente agli studenti di assumersi dei rischi e di prendere decisioni migliori anche sotto pressione.
La teoria dell'autodeterminazione di Deci e Ryan (2000) serve come base per favorire un ambiente di apprendimento sano in vari contesti. L'autonomia, l'appartenenza e la competenza sono bisogni fondamentali, la cui soddisfazione non solo rafforza l'autodeterminazione, ma aumenta anche le prestazioni e il benessere.
Nordin-Bates sottolinea che la mancata soddisfazione di questi bisogni può portare a problematiche quali una limitata autodeterminazione, l'esclusione sociale e un senso di incompetenza, che hanno un impatto negativo sull'apprendimento e sullo sviluppo personale.
Nel contesto dell'educazione alla danza, presenta varie strategie per incoraggiare l'autonomia degli studenti. Queste includono spiegazioni complete sugli scopi degli esercizi, l'opportunità di prendere decisioni entro limiti chiari e la possibilità di raggiungere obiettivi individuali.
La relatrice sottolinea anche l'importanza del senso di appartenenza, che viene incentivato attraverso la fiducia, la cooperazione, la comunicazione aperta e la creazione di una dinamica di gruppo positiva.
La promozione della competenza implica la focalizzazione sul processo di apprendimento, l'enfatizzazione di approcci diversi, il feedback costruttivo e la definizione di aspettative realistiche.
La sua presentazione illustra che soddisfare queste esigenze comporta numerosi vantaggi, tra cui un maggiore benessere, livelli più elevati di performance e un impegno più duraturo degli studenti nella danza.
Nel complesso, la presentazione della dottoressa Nordin-Bates sottolinea l'importanza di creare un ambiente nelle classi di danza che garantisca la sicurezza psicologica e sostenga i bisogni fondamentali delle ballerine e dei ballerini. Creare un'atmosfera che favorisca l'autonomia, l'appartenenza e la competenza è fondamentale per creare un ambiente di apprendimento sano e solidale nella classe di danza. Tale ambiente consente agli allievi di realizzare il loro pieno potenziale e di svilupparsi come ballerini ma anche come individui.
Cliccare qui per la presentazione dettagliata del dott. Nordin-Bates
Fonte di riferimento: Dr. Sanna M. Nordin-Bates (Referentin), Universität Bern (Dr. Andrea Schärli)
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Danza per bambini - consigli per i libri
Consigli di libri per la danza per bambini - una selezione
I libri consigliati sulla pedagogia della danza per bambini offrono una varietà di approcci per le lezioni di danza creativa.
"Educare alla danza. Teoria e pratica" Elena Viti, 138 pagine, italiano, 2004, EAN 978-8884403049
Questo libro affronta in modo approfondito e analitico la metodologia didattica della danza per i bambini di età compresa fra 5 e 10 anni, secondo il nuovo programma dell'Accademia Nazionale di Danza. Con un linguaggio chiaro e immediato vengono analizzati e spiegati i fondamenti metodologici di un percorso formativo elaborato negli anni attraverso un continuo lavoro di studio, di ricerca e di confronto anche internazionale. Il risultato è un testo ampio e articolato che, oltre a tracciare i principi teorici della moderna Educazione coreutica, suggerisce numerose proposte pratiche esemplificative e offre utili spunti per la pratica didattica quotidiana.
"Danza educativa. Principi metodologici e tracce operative" Franca Zagatti, 172 pagine, italiano, 2021, EAN 9788887852349
Danza educativa è la riedizione di un testo che all’atto della sua apparizione, nel 2004, contribuì ad affermare un nuovo pensiero pedagogico e didattico nell’ambito dell’insegnamento della danza ai più giovani. Grazie al chiaro impianto metodologico e alla precisa ridefinizione di tempi, spazi e modi proposti dall’autrice, si può oggi guardare, anche in Italia, all’utilizzo della danza nel percorso scolastico come all’affermazione di un diritto: quello che ogni bambino ha di crescere attraverso esperienze corporee capaci di dar voce alla creatività, all’espressione e alla dimensione artistica del proprio movimento. In questo libro il lettore viene condotto lungo uno stimolante percorso conoscitivo sulla danza educativa: perché, dove, come, quando e in che modo fare danza a scuola, sono le domande che vengono affrontate adottando una prospettiva che coniuga l’organizzazione teorica della didattica con l’esperienza pratica. È un testo che si rivolge principalmente a quanti desiderano utilizzare la danza in contesti formativi di vario tipo (scuola, extrascuola, tempo libero), una sorta di manuale metodologico per gli insegnanti, da poter applicare nella pratica dell'insegnamento.
"Making Dance Special" di Melanie Peter, 176 pagine, inglese, anno di pubblicazione: 1997, EAN 978-1853464348
Sviluppare la danza nel curriculum con alunni con bisogni educativi speciali
Questo libro pone le basi per la danza educativa in relazione ad alunni con esigenze di apprendimento di vario tipo. Prende sul serio la nozione di "danza per tutti" ed esplora un approccio evolutivo per portare il movimento nella danza, con strategie per consentire agli allievi di tutte le abilità di progredire nel contesto dei requisiti del Curriculum Nazionale. Si basa sul lavoro di Veronica Sherborne e collega il suo programma di sviluppo del movimento creativo con il quadro di riferimento per la danza educativa inaugurato da Rudolf Laban.
Fonte di riferimento: siehe Verlage der jeweiligen Bücher, 12/2023 - voir les éditeurs des livres concernés, 12/2023 - vedere gli editori dei rispettivi libri, 12/2023
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Dal palcoscenico verso la pedagogia della danza
Sabine Schindler e la storia del successo di "Kids in Dance" - Intervista con Sabine Schindler
Sabine Schindler è una coreografa formatasi come pedagogista di danza MAS presso la SSS di Zurigo. Insegna regolarmente nella regione di Zurigo (anche presso Tanzwerk101) e lavora come coreografa freelance in vari teatri e progetti, oltre che nelle scuole per l'educazione alla danza.
Sabine si è formata come ballerina a Zurigo e a Parigi. Nel corso della sua impressionante carriera, che dura da diversi anni, ha danzato sui palcoscenici da Zurigo a Shanghai e ha arricchito compagnie di danza nazionali e internazionali.
Grazie alla sua creatività, alla qualità dei suoi movimenti e alla sua esperienza in un'ampia serie di stili di danza, come coreografa ha avuto un'influenza importante sulle produzioni in diversi settori. Inoltre, dirige, organizza e coreografa eventi e lavora nel campo dell'intelligenza artificiale.
Nel 2020, insieme all’educatrice sociale Bettina Aremu, ha fondato il progetto "Kids in Dance", di cui è direttrice artistica e co-direttrice.
Sabine, hai lavorato come ballerina professionista in diversi programmi televisivi, in vari eventi e spettacoli, nonché in compagnie di danza contemporanea nazionali e internazionali. Nel 2006, sei stata una delle prime ballerine a diplomarsi alla Zürcher Hochschule der Künste ZHdK con un master in educazione della danza, con specializzazione in danza moderna e contemporanea. Come mai hai deciso di intraprendere una carriera nell'insegnamento della danza, visto che eri ancora impegnata sul palcoscenico?
Per me, la transizione è avvenuta in modo organico. Una conversazione casuale e interessante mi ha portato all'educazione della danza. E' stato l'impulso decisivo per il mio sviluppo professionale. Nel corso della mia carriera di ballerina, non avevo mai insegnato. Solo dopo essermi affermata come ballerina, ho conseguito un master in educazione della danza.
Nel corso della mia carriera, sono diventata coreografa per produzioni teatrali, tra cui Swiss Christmas, per musical e spettacoli circensi, in particolare per il Circo Monti. Queste due attività, quella didattica e quella artistica/coreografica, si sono sviluppate più o meno contemporaneamente. Perciò è stata una transizione naturale dalla mia presenza sul palcoscenico come ballerina alle mie attività didattiche e coreografiche.
Questa transizione è stata uno dei fattori decisivi che mi ha portato a creare Kids in Dance con Bettina Aremu, un'educatrice sociale. Desideravo incoraggiare e sostenere i ballerini professionisti nel loro sviluppo, ma anche far sì che i giovani si appassionassero alla danza, e quindi promuovere la partecipazione culturale attraverso "Kids in Dance". Per me, queste due attività sono ugualmente importanti.
Nel 2013, la città di Zurigo ti ha attribuito una borsa di lavoro per approfondire la tua ricerca coreografica. Cosa ricordi di quei tre mesi trascorsi a Bruxelles dal punto di vista delle attività coreografiche?
A Zurigo avevo già creato un'ampia rete nel mondo della danza, mentre a Bruxelles non conoscevo quasi nessuno. Questo periodo a Bruxelles è stato estremamente arricchente per me e mi ha permesso di fare alcune conoscenze preziose. Ha intensificato il mio apprezzamento della cultura e dell'arte, grazie soprattutto alle interazioni e agli scambi artistici con le persone lì presenti. Durante questo periodo, ci siamo allenati intensamente, abbiamo ballato e ci siamo ritrovati per le rappresentazioni.
Una delle lezioni principali che mi ha insegnato questo periodo è che è essenziale rimanere fedeli al proprio approccio artistico e alle proprie convinzioni. Quando si crea, ci vuole coraggio per scegliere una particolare espressione, sequenza o movimento e perseverare in quella scelta.
Dal 2020, sei direttrice artistica e co-direttrice dell'associazione Kids in Dance. Ci può parlare dell'ispirazione e dell'origine di "Kids in Dance"? Cosa ti ha spinto a lanciare progetti e workshop di danza per i giovani?
Anche prima della creazione dell'associazione, la mia partner di progetto, l'educatrice sociale Bettina Aremu, lavorava già con molti giovani. Progetti simili, come ChanceTanz, avevano già una certa notorietà in Germania. Bettina frequentava regolarmente i miei corsi di danza e ha potuto constatare di persona gli effetti positivi della danza. Da questa esperienza è nata la sua idea di coinvolgere maggiormente i giovani nella danza e mi ha contattato per avviare un progetto in questo senso.
Il nostro primo progetto è stato realizzato nel 2018 con i giovani di Zurigo-Nord, e ci è stata data l'opportunità immediata di produrre e presentare il progetto in collaborazione con il Teatro Gessnerallee di Zurigo. Altri due progetti successivi sono stati realizzati presso la Gessnerallee, prima ancora che venisse fondata l'associazione "Kids in Dance". Quindi abbiamo iniziato a lavorare su questi progetti nel 2018, e l'associazione "Kids in Dance" è stata ufficialmente creata nel 2020.
Come funziona un tipico progetto "Kids in Dance"? Puoi darci qualche esempio delle produzioni realizzate dai giovani partecipanti?
Offriamo un'ampia varietà di format: nel nostro programma semestrale, incontriamo i giovani partecipanti una volta alla settimana nelle sale prove di un teatro cooperativo. Dopo sei mesi, questa fase culmina in uno spettacolo di danza con diverse rappresentazioni. La durata del progetto varia, ovviamente, a seconda dei fondi disponibili e della sede.
Organizziamo anche settimane di formazione intensiva a Zurigo durante le vacanze scolastiche. Per due settimane ci dedichiamo ogni giorno alla danza. Questi progetti culminano in spettacoli presso la Gessnerallee, dove abbiamo la possibilità di effettuare le prove. Di solito, durante queste due settimane, un professionista del teatro è a disposizione per aiutarci con il lato tecnico, comprese le luci e l'audio.
Durante le prove, accompagniamo i giovani a teatro e talvolta assistiamo alle rappresentazioni con loro.
Dal 2020 partecipiamo ugualmente allo Zürcher Theater Spektakel, dove i nostri giovani possono imparare direttamente da artisti rinomati in workshop e assistere alle loro esibizioni serali.
Hai qualche storia o esperienza di ex partecipanti che illustri l'impatto che Kids in Dance ha avuto sulla loro vita e sul loro sviluppo professionale?
Grazie alla nostra stretta collaborazione in ambito socioeducativo, si crea un legame straordinariamente forte tra i giovani. Quando i giovani frequentano i nostri corsi, non è raro che i loro fratelli e sorelle siano presenti alle esibizioni o partecipino ai workshops stessi. Ne risulta una moltitudine di interazioni e di scambi tra i giovani, che spesso portano alla nascita di amicizie profonde durante i progetti. Infatti, l'amicizia è un tema che desideriamo approfondire nelle produzioni future.
Inoltre, è incoraggiante vedere che la partecipazione ai progetti 'Kids in Dance' aiuta i giovani a sviluppare la fiducia in se stessi, nelle proprie capacità e nella propria creatività. Diventano consapevoli della necessità di avere pazienza, ad esempio quando imparano a lavorare con gli attrezzi di scena. Imparano anche l'importanza del lavoro di squadra e sviluppano un approccio ponderato alla loro espressione corporea nella danza. Siamo convinti che queste qualità acquisite saranno molto utili anche per il loro futuro sviluppo professionale.
Speriamo anche che siano in grado di conservare l'atteggiamento che hanno sviluppato grazie ai nostri progetti 'Kids in Dance', in particolare durante i colloqui di lavoro, e che ripensino alle loro preziose esperienze in questi momenti.
Sappiamo da varie testimonianze di giovani che, dopo un progetto "Kids in Dance", sono più coraggiosi e credono di più nelle loro capacità e in loro stessi.
Quali sono le sfide affrontate dai giovani con disabilità strutturali di ogni tipo in termini di accesso alla formazione culturale? In che modo Kids in Dance aiuta ad affrontare queste sfide?
Ci rivolgiamo specificamente ai giovani provenienti da questi contesti, perché queste offerte non sono automaticamente accessibili a loro. Molti giovani non sono attratti dalle offerte piuttosto elitarie di formazione culturale. Il costo è spesso un fattore. Le offerte specifiche devono essere comunicate personalmente a un gran numero di giovani, per stabilire un rapporto iniziale. Solo allora oseranno partecipare. Per rendere la nostra offerta accessibile a tutti, tutte le offerte di "Kids in Dance" - sia la partecipazione al progetto che le esibizioni pubbliche - sono gratuite.
Una delle sfide è senza dubbio il fatto che i giovani del Centro Federale d'Asilo, ad esempio, hanno spesso numerosi appuntamenti ed è difficile per loro impegnarsi in un progetto, venire regolarmente e partecipare. A volte sono semplicemente troppo stanchi per prendere altri impegni. Tuttavia, anche quando non vengono regolarmente, continuiamo a parlare con loro, teniamo le porte aperte e li trattiamo sempre alla pari.
Le barriere linguistiche sono un'altra sfida. Nel nostro ultimo progetto, 'Wart schnell', tutte le istruzioni del corso sono state sempre fornite in tre lingue: tedesco, francese e inglese. Ma la danza si è dimostrata un mezzo particolarmente efficace di comunicazione non verbale, che permette alle persone di capirsi e di entrare in contatto fisicamente, anche se non parlano la stessa lingua.
A livello personale, per me è importante far sentire ai giovani che non hanno bisogno di lavorare con me. Se un partecipante si sente stanco, non lo costringo a partecipare. Nei miei workshop, ci sono molte persone che non hanno mai ballato prima e che salgono sul palco per la prima volta dopo poche settimane. Do istruzioni sui movimenti, ma suggerisco anche delle improvvisazioni. In questo modo, costruiamo i nostri progetti insieme, con i giovani che contribuiscono anche alle idee di movimento.
In che modo i giovani che partecipano ai progetti "Kids in Dance" possono sfruttare le loro capacità creative nella danza?
Poiché alcuni giovani non hanno esperienza di danza e non sono mai saliti su un palcoscenico, l'accento è posto sulla scoperta delle loro capacità creative, prima di sviluppare i progetti insieme. Creo una struttura, ad esempio chiedendo ai partecipanti di riunirsi in un gruppo e di muoversi come onde quando una luce blu si accende in un angolo. Utilizzando un approccio ludico, vengono incoraggiati a eseguire determinate istruzioni. In base alle mie osservazioni sulla loro realizzazione, seleziono poi alcuni elementi di movimento presentati dai giovani e cerco di integrare ulteriormente le loro idee.
Un altro esempio è quando i giovani si insegnano a vicenda gli stili di danza che hanno imparato, come nel progetto "Wart schnell", ad esempio.
Siccome i giovani sono costantemente sotto controllo al di fuori di "Kids in Dance", per noi è importante che trovino uno spazio protetto dove possano sviluppare liberamente la loro espressione creativa.
Come vengono formati i gruppi per i progetti di "Kids in Dance"? Ci sono dei criteri o dei principi specifici che vengono presi in considerazione quando si selezionano i giovani?
In linea di principio, i format di Kids in Dance sono rivolti a tutti i giovani interessati alla danza. Ci rivolgiamo a giovani provenienti da contesti di immigrazione e/o esilio, così come a giovani provenienti da contesti socioeducativi svantaggiati o da situazioni socioeconomiche difficili, che hanno meno accesso all'educazione estetica e alle offerte culturali.
La nostra educatrice sociale, Bettina Aremu, ha ottimi contatti nel settore pubblico dei giovani e in istituzioni come il Centro Federale d'Asilo e altre istituzioni socioeducative. Ha anche stretti legami con alcune scuole della regione. Come team, cerchiamo attivamente di entrare in contatto con i giovani, presentiamo loro il progetto e chiediamo loro direttamente se sono interessati a partecipare. I gruppi misti in termini di classe, razza e sesso non sono formati secondo un principio di selezione, ma riflettono la nostra società (post-migratoria). L'eterogeneità dei gruppi rende possibili gli incontri interculturali e permette di sperimentare la diversità ("deep diversity").
Abbiamo già realizzato con successo tre progetti di questo tipo a Baden. Alcuni giovani hanno partecipato ai nostri progetti più volte, il che dimostra il loro continuo interesse. Questo dà continuità al progetto Kids in Dance e ci permette di sostenere i giovani nel loro sviluppo per diversi anni.
Come può la comunità, compresi i professionisti della cultura e il pubblico, contribuire al sostegno e allo sviluppo di Kids in Dance?
La nostra intenzione è quella di stabilire relazioni durature con le istituzioni culturali che sostengono i progetti "Kids in Dance", in modo da potervi organizzare ripetizioni e spettacoli. Apprezziamo anche le opportunità di collaborazione con istituzioni prestigiose come lo Zürcher Theater Spektakel. Queste istituzioni e questi festival offrono ai nostri giovani una piattaforma ottimale per immergersi direttamente nel mondo del teatro e imparare da artisti esperti.
In che misura la collaborazione con professionisti e istituzioni culturali ha contribuito ad aumentare la visibilità e il successo di "Kids in Dance"? Ci sono partnership o collaborazioni specifiche che vale la pena sottolineare?
Gli spettacoli di Kids in Dance sono saldamente ancorati al programma regolare delle istituzioni culturali citate. Si tratta di un riconoscimento estremamente prezioso, che contribuisce notevolmente ad aumentare il nostro profilo al di fuori della nostra associazione. Occasionalmente, le nostre attività vengono messe in risalto anche da vari organi di stampa, su iniziativa dei teatri. A volte, i media stessi cercano di contattarci direttamente per interviste o servizi in anteprima.
Gli attuali partner di cooperazione includono il Kurtheater di Baden, la Gessnerallee di Zurigo, il Phönix Theater di Steckborn, l'*ALTEFABRIK di Rapperswil-Jona e il Theater Spektakel di Zurigo. Prossimamente, prevediamo anche dei progetti nella Svizzera francese. Il nostro obiettivo è attraversare il 'Röschtigraben' con la danza.
Come viene finanziata "Kids in Dance" e come possono gli interessati o gli sponsor contribuire a sostenere le sue attività e i suoi progetti?
Kids in Dance finanzia le sue attività principalmente attraverso il sostegno di fondazioni. In particolare, va menzionato il ruolo eccezionale svolto da DROSOS STIFTUNG, che concentra il suo sostegno sullo sviluppo creativo dei giovani. Questo sostegno pluriennale è garantito fino al 2025.
Sebbene questa sovvenzione sia sostanziale, non è sufficiente per finanziare la moltitudine dei nostri progetti. Per questo motivo, effettuiamo raccolte fondi mirate per progetti specifici e oggi possiamo contare sul sostegno di oltre 40 fondazioni diverse che sostengono "Kids in Dance". Contiamo anche sul sostegno finanziario di enti pubblici come SWISSLOS e l'Ufficio Federale della Cultura, perché i nostri progetti sono gratuiti per i partecipanti e gli spettacoli sono gratuiti per il pubblico.
In linea di principio, non raccogliamo fondi sul luogo dell'evento. Tuttavia, i potenziali sponsor, come i sostenitori privati, possono contattarci tramite il nostro sito web.
Come si è sviluppata Kids in Dance da quando è stata creata e quali sono i vostri piani per il futuro?
Il nostro gruppo è cresciuto notevolmente. Abbiamo iniziato con due persone e ora abbiamo sei membri dello staff dedicati. Inoltre, sono stati formati team specializzati di coreografi e educatori sociali, ad esempio per i progetti di Steckborn e Rapperswil-Jona.
In futuro, spero sinceramente che "Kids in Dance" occupi un posto di rilievo nel panorama culturale svizzero. Il nostro obiettivo è quello di rendere accessibile il nostro progetto, il che in termini pratici significa mantenerlo gratuito sia per i giovani partecipanti che per il pubblico in generale. Questi valori sono fondamentali per noi, per Kids in Dance e per la partecipazione culturale, e devono essere preservati.
Naturalmente, sarei lieta se in futuro un ex partecipante a uno dei nostri progetti assumesse la direzione di un progetto o mi affiancasse nella direzione di un progetto.
Le interviste con giovani di "Kids in Dance" sono disponibili qui.
Sito web di "Kids in Dance": https://kidsindance.ch/
Fonte di riferimento: Sabine Schindler 11/23
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DancePodGuest - Nina Burri
Contorsionista, ballerina, modella, attrice
Nina Burri ha iniziato a ballare all'età di sei anni: prima la danza classica, poi il jazz, il tip tap, la danza moderna e l'acrobatica. In seguito, ha iniziato a recitare e a cantare.
Si è formata e ha ottenuto il diploma di ballerina classica presso la Staatlichen Ballettschule di Berlino. All'età di 30 anni, è andata in Cina a studiare presso una scuola di contorsionismo. È stata ballerina del Balletto Béjart, è stata in tournée con il Circo Knie e ha partecipato alla finale di America's Got Talent. Che cosa fa oggi, come ha iniziato a praticare la contorsione e perché è ancora entusiasta di salire sul palcoscenico, lo racconta in un'intervista con Adrian Hochstrasser.
Al podcast DancePodGuest - Nina Burri
Per saperne di più https://www.ninaburri.com/en
Foto Arco con freccia: Jorinde Gersina
Fonte di riferimento: TVS/Nina Burri 09/23
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Da ballerina a organizzatrice impegnata
Intervista con Sarah-Jane Brodbeck
Sarah-Jane Brodbeck è cresciuta a Zurigo, dove si è formata come ballerina professionista. Ha ballato per oltre 15 anni come solista in compagnie internazionali. Il suo repertorio copre una vasta gamma di ruoli, coreografie e stili di danza, dal balletto classico alla danza contemporanea, compresa la danza neoclassica e contemporanea.
Insieme a Katharina Lips, Sarah-Jane ha fondato l'anno scorso la compagnia di danza Brodbeck & Lips e l'anno scorso ha presentato 'Homage to Ballet - A Night with the Stars' alla Maag-Halle di Zurigo. Dopo aver organizzato un tributo a Heinz Spoerli a Basilea lo scorso giugno, le due donne tornano quest'autunno, il 22 e 23 settembre al Teatro 11, per una nuova edizione del loro famoso "Homage to Ballet".
Il loro obiettivo è quello di presentare al pubblico i migliori ballerini del momento, per accendere la passione per la danza. Finora, nessun altro gala di balletto in Svizzera ha attirato così tante star. Anche quest'anno, ci meravigliamo dei loro nomi: Polina Semionova, Iana Salenko, Anna Ol, Friedemann Vogel, ecc. Per l'edizione di quest'anno, Brodbeck & Lips hanno ideato qualcosa di unico: un programma quadro intorno alle due esibizioni, che proporrà più di una settimana di attività varie.
L'anno scorso, Sarah-Jane e suo marito Vahe Martirosyan hanno fondato lo studio SAVA Health and Training a Zurigo. Allo stesso tempo, Sarah-Jane studia danza all'Università di Berna. Il 24 settembre 2023, Brodbeck & Lips e l'Università di Berna organizzeranno un simposio sul tema: "Focus on topics of psychological harm and safeguarding in a dance environment".
Sarah, hai danzato su molti palcoscenici in tutto il mondo: al Royal Swedish Ballet, come solista allo Zürcher Ballett sotto la direzione di Heinz Spoerli e, più recentemente, allo Staatsballett Berlin fino a gennaio 2022. Cosa ti affascina della danza?
Il mio fascino per la danza deriva dal fatto che il movimento può esprimere così tante cose. Il balletto, in particolare, rivela questa possibilità unica di espressione mediante una forma estetica e attraente. Si possono raccontare storie e allo stesso tempo essere astratti.
Infine, è anche il legame con la musica che mi affascina. È meraviglioso potersi muovere al ritmo della musica. La danza è come un linguaggio universale di integrazione che non ha bisogno di parole.
Come hai deciso di diventare ballerina professionista?
Ho preso la decisione relativamente tardi. Ho iniziato ad allenarmi quotidianamente nella danza classica presso la scuola d'arte e sport, poi sono passata al liceo artistico e sportivo. È stato allora che ho capito che la mia passione era il balletto classico. Fino all'età di 18 anni, la mia formazione non si limitava alla danza classica, poiché la scuola mi accompagnava sempre allo stesso tempo.
Poi ho deciso di concentrarmi interamente sulla danza classica e ho preso un anno sabbatico dal liceo artistico e sportivo. Il mio obiettivo era quello di scoprire cosa avrei fatto se mi fossi data tutte le possibilità. Se non avesse funzionato, avrei sempre potuto tornare a scuola. Durante l'ultimo anno, ho partecipato alle audizioni e ho ottenuto il mio primo lavoro come demi-solista presso il Balletto di Zurigo.
Ripensando alla tua carriera di ballerina professionista, c'è qualche decisione che prenderesti in modo diverso oggi?
A posteriori, mi chiedo se sarebbe stato possibile terminare il liceo. Guardando indietro alla mia carriera di ballerina, non c'è nessuna decisione che riconsidererei.
Che consiglio daresti ai giovani ballerine e ballerini che vogliono trasformare la loro passione per la danza in una carriera?
Se esiste il potenziale, incoraggio chiunque a fare il passo verso la danza professionale. Essere ballerini è un'attività meravigliosa che richiede molto impegno, ma ha anche alcuni aspetti meravigliosi.
Uno dei fattori essenziali è quello di mantenere una "mente aperta". Una carriera nella danza è di breve durata, quindi è essenziale tenere presente che prima o poi arriverà una seconda fase professionale. Questo non deve essere visto come un ostacolo, ma piuttosto come un incoraggiamento e un'opportunità. Tuttavia, mantenere questo 'stato mentale aperto' durante la carriera attiva di ballerino è una sfida, perché essere ballerini richiede una grande attenzione. Bisogna investire molto in questa vocazione, che è essenzialmente come praticare uno sport di alto livello.
Consiglio anche di mantenere una sana passione per la professione. È consigliabile prendersi una vacanza di tanto in tanto, fare escursioni e altre attività simili. Queste attività aiutano a mantenere una 'mentalità aperta'.
Un piccolo aneddoto a questo proposito: quando ho deciso di lasciare il liceo, molti compagni mi hanno chiesto del mio futuro professionale. All'epoca, non riuscivo a dare una risposta chiara a questa domanda, il che mi preoccupava un po'. Allo stesso tempo, ho notato che anche i miei coetanei non avevano una risposta chiara su cosa avrebbero fatto da lì a 15 anni. A 18 anni, è difficile proiettarsi nel futuro e sapere cosa si farà a 35 anni.
Naturalmente, è insolito abbandonare il liceo per dedicarsi completamente alla propria passione per la danza. La nostra cultura svizzera dà molta importanza alla sicurezza. Tuttavia, credo che al giorno d'oggi sia più comune dedicarsi a un altro campo di attività dopo una formazione professionale iniziale. La società è diventata più aperta in questo senso. Inoltre, i datori di lavoro possono beneficiare delle qualità degli ex ballerini professionisti. Hanno la reputazione di essere molto disciplinati e molto motivati!
Dal 2020, stai studiando per un MAS in Dance Science presso l'Università di Berna. Questo corso ha cambiato il tuo modo di vedere la danza? In che modo?
Poco prima della pandemia, ho iniziato il MAS in Dance Science a Berna con una collega che ballava anche allo Staatsballett di Berlino. L'isolamento ci ha dato un po' più di tempo per studiare. La formazione di danza è finalmente ripresa, il che ha aumentato in modo significativo il doppio carico di lavoro della formazione e dello studio. Questa situazione era estremamente impegnativa, perché la danza è molto impegnativa non solo fisicamente, ma anche mentalmente.
Durante i miei studi, ho potuto acquisire una vasta conoscenza in materia di danza. Sono particolarmente interessata alla comprensione del corpo in generale. Gli aspetti della formazione, come l'ottimizzazione dell'allenamento e del coaching dei ballerini, mi affascinano molto.
Consideriamo il sistema di insegnamento della danza classica: nonostante alcuni progressi, l'insegnamento non è cambiato fondamentalmente. L'approccio si basa ancora sul principio del 'di più è meglio'. Ho sempre messo in discussione questo atteggiamento. Ora è arrivato il momento di integrare le nuove conoscenze nella pratica della danza, perché ci sono molti modi di lavorare, ad esempio a livello mentale. Gli studi hanno confermato il mio punto di vista a questo proposito.
Tuttavia, come ballerina di danza classica, sono scettica su alcune teorie proposte nella letteratura scientifica. Prendiamo, ad esempio, un saltatore in alto nell'atletica. L'obiettivo è relativamente chiaro e semplice: saltare più in alto per migliorarsi. Nella danza, invece, i requisiti sono più vari e complessi. Si tratta di salti, rotazioni, allungamenti e così via. Quindi è utile allenare i ballerini a saltare più in alto per diventare dei ballerini migliori? Naturalmente, è possibile lavorare sull'altezza e sulla forza dei salti, ma un ballerino di danza classica non deve necessariamente diventare un saltatore in alto.
Inoltre, non bisogna trascurare gli aspetti tecnici come il turn-out. Fattori imprevedibili come il tempo della musica possono avere un ruolo importante. Se il direttore d'orchestra accelera la musica una sera, significa che l'atterraggio dopo un salto deve essere preparato prima per stare al passo con la musica. Un salto con la massima potenza di salto non è quindi molto utile! Mi chiedo quindi quali teorie possano essere applicate realmente alla danza classica. Trovo questo discorso davvero affascinante!
Per di più, gli aspetti psicologici hanno ampliato la mia prospettiva. Tutti i miei colleghi sportivi di alto livello hanno ricevuto un supporto mentale. Nella mia formazione di ballerina, questi aspetti mentali non sono stati affrontati a sufficienza. Anche all'interno delle compagnie di danza, non si parlava di argomenti come la gestione dello stress, la paura delle audizioni o la paura del palcoscenico. Bisognava affrontarli da soli. Per noi ballerini, la forza mentale è sempre stata data per scontata. La possibilità di svilupparsi non veniva presa in considerazione. Questo è uno dei motivi principali per cui ho iniziato il Master of Advanced Studies (MAS) a Berna. Sentivo che era proprio in quest'area che potevo fare progressi e volevo approfondire l'argomento per capirlo meglio e imparare di più.
Come hai gestito la tua salute mentale come ballerina?
Proseguimento dell'intervista
Fonte di riferimento: Sarah-Jane Brodbeck 09/23
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Stretching per ballerine e ballerini
L'articolo di Brenda Critchfield
L'articolo "Stretching per ballerine e ballerini" di Brenda Critchfield tratta dell'importanza dello stretching e della flessibilità nella pratica della danza.
Sintesi
L'articolo "Stretching per ballerine e ballerini" di Brenda Critchfield tratta dell'importanza dello stretching e della flessibilità nella pratica della danza. La flessibilità è essenziale per la fluidità e il movimento estetico nella danza. Esamina vari aspetti dello stretching, tra cui l'ampiezza di movimento rispetto alla flessibilità, i tipi di stretching, i momenti appropriati, i tessuti da allungare, le variazioni individuali così come la durata e la frequenza dello stretching.
Esiste una distinzione tra l'ampiezza di movimento (Range of Motion, ROM) e la flessibilità: il ROM dipende da fattori anatomici, mentre la flessibilità descrive la capacità dei tessuti molli di allungarsi oltre il ROM. Spiega la mobilità dinamica e statica, quest'ultima particolarmente importante per la prevenzione degli infortuni.
Inoltre, l'articolo spiega i vari tipi di stretching: lo stretching balistico comporta un rischio di lesioni, lo stretching dinamico è controllato e riscaldante, lo stretching statico ha un effetto a lungo termine e la facilitazione neuromuscolare propriocettiva (PNF) richiede una certa cautela.
Resta la questione dei momenti appropriati per lo stretching: lo stretching statico prima della danza o delle lezioni è sconsigliato, mentre gli allungamenti brevi, inferiori a 15 secondi, non influiscono sulle prestazioni. Il miglioramento della flessibilità richiede un allenamento a lungo termine dopo l'allenamento di danza.
Brenda Critchfield elenca i tessuti che devono essere allungati: I muscoli e la fascia devono essere allungati, mentre i legamenti e le capsule articolari non devono essere allungati eccessivamente.
Le differenze individuali, come la struttura corporea e la genetica, influenzano la mobilità. Le ballerine e i ballerini ipermobili hanno bisogno di un allenamento per la stabilità, mentre le ballerine e i ballerini meno mobili hanno bisogno di uno stretching mirato.
Viene spiegata la durata dello stretching: 30 secondi di stretching statico dopo il ballo sono sufficienti per mantenere la mobilità. Lo stretching continuo per un periodo di settimane produce un effetto duraturo.
In conclusione, l'articolo sottolinea che lo stretching mirato può migliorare le prestazioni di danza e ridurre il rischio di lesioni, a condizione che si rispettino la tecnica e i momenti giusti con una pratica personalizzata.
L'articolo originale di Brenda Critchfield in inglese
Fonte di riferimento: Brenda Critchfield
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Perché il Tango Argentino?
I benefici per la salute del tango
La danza ha una presenza universale nelle culture di tutto il mondo e modella il tessuto sociale. Di recente, la danza e la musica sono diventate sempre più importanti nel promuovere la salute. Il tango, in particolare, ha dimostrato di essere una risorsa preziosa per la salute e il benessere, soprattutto nel contesto della malattia di Parkinson.
Le origini del tango argentino risalgono al 1880. Da danza africana degli schiavi, è diventato una forma di danza riconosciuta a livello mondiale. Quest'arte combina musica, strette abbracciate e sottili movimenti di improvvisazione, fornendo una piattaforma terapeutica unica per le abilità interpersonali.
I benefici per la salute derivanti dal tango sono molti. A livello fisico, favorisce la forza muscolare, la resistenza, l'equilibrio e la capacità cardiovascolare. L'interazione sociale, la consapevolezza, le capacità cognitive e la salute emotiva vengono rafforzate. Il tango ha dimostrato di essere particolarmente efficace per i pazienti affetti da Parkinson. Gli studi evidenziano che il ballo del tango migliora la loro qualità di vita, la mobilità, l'equilibrio, la cognizione e la stabilità emotiva.
L'esperienza multidimensionale del tango argentino influenza positivamente tutti gli aspetti della vita e della salute. Questo si estende a persone di tutte le età, sia sane che con problemi di salute. La capacità di connettere corpo, mente e spirito attraverso la danza rende il tango una risorsa preziosa per la promozione della salute e del benessere.
Tuttavia, è necessario approfondire la ricerca per comprendere meglio l'impatto del tango sulla salute sociale, emotiva e fisica. Studi a lungo termine e la diversificazione dei gruppi di ricerca devono rafforzare ed estendere le ricerche. Nella ricerca sulla malattia di Parkinson, i sintomi non motori, come le relazioni sociali e la qualità della vita, dovrebbero essere ulteriormente studiati.
Per maggiori informazioni sull'articolo, vedere qui I benefici per la salute del ballo del tango
Fonte di riferimento: Adrian Hochstrasser 09/23
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Dance Spetters - Giovani, danza e creatività
Intervista con Maria Speth
Maria Speth (NL) è una ballerina, pedagogista e creatrice di danza. La sua visione educativa è di aiutare i giovani a sviluppare e riconoscere le loro forze. Per farlo, utilizza un approccio orientato verso le soluzioni e che richiede un approccio innovativo e creativo.
Sul suo sito web mette a disposizione degli insegnanti di danza una grande quantità di materiale didattico stimolante e gratuito, frutto della sua lunga esperienza di insegnante di danza.
" Ballare è sentire con il corpo, pensare con il corpo, conoscere e parlare con il corpo".
Come sei entrata nel mondo della danza?
La danza è entrata nella mia vita e non mi ha più lasciata! Da bambina ero sempre piena di canti e di movimento; quindi, suppongo che la predisposizione alla danza sia nei miei geni. Nel corso della mia vita, questo sentimento fondamentale è stato alimentato da molte prospettive diverse. È stata anche messa alla prova, plasmata e talvolta distorta, portando a percorsi sempre nuovi e a paesaggi diversi, e continua ancora oggi.
Cosa ti affascina della danza? Che ruolo ha nella tua vita?
La danza mi emoziona ed è il mezzo più importante per esprimermi.
È il mio motore per il movimento e mi ha motivato a una ricerca che dura da tutta la vita dei diversi colori della danza. Anche quando non mi muovo fisicamente, mi muovo interiormente. Formata nella danza classica e contemporanea, ho scoperto l'approccio creativo e l'affascinante processo della danza con le sue molteplici possibilità.
Quando incontro altri nel mondo della danza, possiamo parlare lingue diverse, ma i nostri corpi sanno come comunicare perfettamente. Tutti possono danzare e ogni persona ha il suo modo unico di muoversi. Incontrando gli altri nella danza, si crea un processo di condivisione e di apprendimento reciproco, che favorisce la propria crescita. L'ho sperimentato personalmente innumerevoli volte.
È un processo davvero arricchente e apprezzo molto tutte le persone, soprattutto i giovani, che mi sfidano sempre con la loro curiosità e la loro ricerca di nuove strade.
Come hai cominciato a lavorare con i bambini e i giovani adulti e cosa ti affascina di questo lavoro?
I giovani, soprattutto i bambini, possono reagire in modo molto genuino, spesso sono dei veri filosofi. I bambini non sono ancora limitati dalle conoscenze e da modelli precostituiti, pensano facilmente in modo diverso dagli schemi. Questo mi mette alla prova, e le loro reazioni spesso forniscono anche materiale per pensieri nuovi o diversi.
Ricordo chiaramente la volta in cui avevo preparato una lezione di danza sul tema "Higgledy-Piggledy", con immagini di ghiacciai appuntiti che puntavano in direzioni diverse e villaggi italiani attaccati alle colline. Mentre presentavo questo tema, uno studente ha fatto un paragone con i denti di suo fratello, che era appena stato trattato dall'ortodontista.
Il tema e la motivazione del gruppo sono stati ancorati sul posto, non solo abbiamo ballato l'intera lezione dedicata ai denti pazzi, degli apparecchi e dei denti del giudizio.... è emerso un progetto completo e gli studenti hanno voluto continuare a esplorare e a ballare intorno a questo tema per settimane. Inutile dire che tutti abbiamo imparato molto!
I giovani sono quindi un'incredibile fonte di ispirazione per me. Passare dalla struttura alla loro interpretazione è sempre un processo affascinante e creativo, sempre diverso, spesso sorprendente.
Perché la danza è importante per i bambini?
Per me, l'importanza della danza è che i giovani imparano un altro linguaggio in cui esprimersi. E questo può essere particolarmente prezioso quando i bambini non hanno ancora competenze linguistiche sufficienti per esprimersi in modo sofisticato. Inoltre, li aiuta a esplorare aspetti della loro personalità. Scoprono cosa significa interagire con gli altri, cosa piace o non piace loro e come cooperare o negoziare con gli altri.
Che ruolo ha la danza nello sviluppo dei giovani?
Quando si osserva un gruppo di giovani, non si sa che cosa ciascuno di loro diventerà. Guardiamo un futuro primo ministro, un idraulico, uno scienziato o forse un ballerino?
Qualunque sia la professione scelta, tutti hanno bisogno degli stessi strumenti per realizzare il sogno della loro vita. Mi piace definire questi strumenti come le "Cinque C"; competenze che sono presenti in tutti e che devono essere coltivate per svilupparle ulteriormente:
"Comunicazione" - sia verbale che non verbale (parole, gesti, movimenti, tatto, suoni e immagini). Gli elementi di base della comunicazione possono esprimere un messaggio in molti modi diversi. "Cognizione" - accumulo di competenze per tutta la vita. Le nuove conoscenze aprono le porte a un ulteriore sviluppo e alla scoperta di nuovi modi. "Condizione" - È importante essere in forma sia fisicamente che mentalmente. Prendersi cura del corpo e della mente è un elemento essenziale per mantenere un equilibrio sano, e una persona in equilibrio è una persona in movimento. "Creatività" - pensare con i sentimenti e sentire con la mente. Quando chiediamo ai giovani di esplorare diverse possibilità, stimoliamo un processo creativo che dobbiamo incoraggiare il più possibile. "Curiosità" - porta a cercare, a voler capire e a scoprire nuovi orizzonti.
Le competenze citate sopra sono fondamentali per i giovani. Un primo ministro, un idraulico, uno scienziato o un ballerino, tutti ne hanno bisogno per essere competenti nelle loro attività.
Nella danza è possibile utilizzare tutte queste competenze in modo divertente, attraverso un movimento cooperativo i giovani sono in un costante scambio sociale, culturale, cognitivo ed emotivo. Quindi, perché non dare ai giovani l'opportunità di imparare dalla danza, con la danza e attraverso la danza, affrontando le questioni quotidiane?
Ecco un esempio pratico rivolto ai giovani e basato sulla vita quotidiana: I telefoni cellulari! Avete mai danzato il vostro numero di telefono?
Immaginate il display del cellulare e immaginatelo sul pavimento di fronte a voi, ingrandito di un metro per un metro. Ce la farebbe a saltare il suo numero?
E se conoscete l'ordine, che tipo di salti vorrebbe fare: grandi, piccoli, contorti? È possibile che qualcun altro scriva il vostro numero mentre voi lo saltate?
Quando dite il vostro numero a qualcuno, pronunciate la combinazione di numeri in modo uniforme e monotono O usate un qualche tipo di ritmo? A volte è difficile riconoscere il proprio numero quando qualcuno lo ripete con un ritmo diverso... Potete aggiungere il vostro ritmo ai vostri salti?
Quando saltiamo tutti insieme il nostro numero, vediamo che saltiamo tutti le prime due cifre nella stessa direzione (numero del Paese), dopodiché ci sono molte differenze, ma anche somiglianze.
Questo si vede ancora meglio se aggiungiamo un movimento ai numeri da 0 a 9, utilizzando solo la parte superiore del corpo. Prima occorre pensare ai movimenti insieme e automatizzarli, poi ognuno inserisce i movimenti in una frase che si adatta al proprio numero di telefono. In realtà, diventa subito una danza.
Ora, se mettiamo insieme diversi studenti in un gruppo, otteniamo una coreografia interessante: i primi due numeri sono uguali per tutto il gruppo, poi gli occhi si perdono!
A proposito, il modo di saltare e di muoversi sarà diverso se aggiungiamo frammenti musicali diversi? Saltiamo più velocemente, in modo più disinvolto, più formale?
Con i compiti precedenti facciamo appello a capacità come l'abilità analitica, l'orientamento spaziale, la cognizione, la capacità di cooperazione, la musicalità e, non da ultimo, la creatività!
Quali sfide devi affrontare nel tuo lavoro e come le affronti?
Mi viene in mente una citazione di Einstein: "Non possiamo risolvere i problemi con lo stesso modo di pensare con cui li abbiamo creati...".
Viviamo in un mondo in rapida evoluzione e le intuizioni di oggi potrebbero perdere il loro significato domani. Recentemente abbiamo visto in prima persona come il Covid ci abbia sfidato ad adottare approcci diversi alla nostra formazione e comunicazione. Spesso sembra che le persone vivano sempre più nella loro testa, e che il loro corpo sia in realtà utilizzato principalmente per trasportare la testa. Anche se possiamo fare molta strada con la bocca, spesso inciampiamo sul resto del corpo.
La danza è ideale per mantenere vive e dinamiche le connessioni tra istruzione, cultura e arte. È quindi importante continuare a esplorare diversi approcci all'insegnamento della danza come educazione artistica ai giovani.
Trasformare un problema in una sfida è ancora un motivo di movimento per me. È certamente una grande sfida e a volte fa anche paura, ma ci permette anche di svilupparci come insegnanti di danza e soprattutto come persone.
Come vedi il tuo ruolo di insegnante di danza? Cosa vuoi trasmettere?
Un aspetto importante del mio ruolo di insegnante di danza è quello di creare opportunità per i giovani di sviluppare la propria personalità e di diventare consapevoli delle qualità che spesso hanno già senza rendersene conto. Offro loro l'opportunità di svilupparsi come ballerini, coreografi, spettatori e critici nel senso più ampio del termine.
Inoltre, sottolineo l'importanza di un processo di apprendimento creativo visto da diversi contesti e comprensioni. "Fai quello che vuoi" non è un'opzione per me. A volte parto da un quadro molto strutturato che viene recepito lentamente dai giovani, a volte facciamo prima un viaggio esplorativo e terminiamo con una danza che abbiamo sviluppato insieme.
Preparo sempre molto bene le mie lezioni, ma questo è davvero per me stessa, per assicurarmi che il mio materiale didattico sia ben pensato e che io sappia cosa voglio che gli studenti portino via o cosa voglio che sappiano o siano in grado di fare alla fine della lezione.
Ma... quando inizia la lezione, la mia attenzione si concentra sugli studenti e posso raggiungere il mio obiettivo in un modo diverso da quello originariamente previsto. Quando ascolto attentamente gli studenti, a volte ci imbattiamo in strade inaspettate che possono rendere una lezione così meravigliosa e speciale. Ma questo non significa che le mie lezioni, per definizione, vadano avanti e indietro.
È proprio perché mi sono preparata bene che finisco per tornare sulla strada principale che porta alla destinazione, ma.... con delle belle deviazioni che non avrei potuto sperimentare senza le idee dei giovani!
In questo senso, sono più una facilitatrice.
Come valuti il rapporto tra studenti e insegnanti?
Idealmente, tutti i partecipanti sono ugualmente coinvolti in un processo di apprendimento e condivisione reciproca.
Un insegnante può facilitare un processo di apprendimento (creativo) ponendo domande e accettando suggerimenti, ma non necessariamente fornendo un piano chiaro passo dopo passo. Vuole che gli studenti acquisiscano nuove intuizioni, piuttosto che dire loro ciò che si pensa debbano sapere.
Ciò richiede un interesse genuino per gli studenti, con una curiosità intrinseca anche per il loro ambiente. Una comunicazione che lasci spazio alla loro percezione del mondo, al loro contributo e alla loro opinione. Una grande opportunità per imparare anche da loro!
Maria, hai un'incredibile ricchezza di esperienza, hai insegnato in diverse accademie di danza, istituzioni e condotto workshop per molti anni. Questa conoscenza, che deriva dai tuoi molti anni di insegnamento e di esperienza artistica, la metti a disposizione gratuitamente sul tuo sito web come fonte di ispirazione. Puoi dirci qualcosa di più su Dance Spetters?
Tutte le mie risposte precedenti riflettono la visione che ho anche per Dance Spetters.
Sono a favore di un movimento motivazionale! Dare alle persone una motivazione per esplorare e accadranno cose bellissime. Incoraggiare la propria creatività, ma anche esplorare e imparare insieme nel modo più diverso possibile, è importante per me. La creatività nell'istruzione non è un'opzione, ma una necessità che noi insegnanti dobbiamo incoraggiare.
Nel corso degli anni ho constatato che molti bambini e i loro insegnanti hanno apprezzato le danze di Dance Spetters. La giocosità e il divertimento erano contagiosi e rendevano il processo di apprendimento colorato e stimolante. I problemi diventavano opportunità, e risolverli diventava un'avventura.
Ho sentito la necessità di contribuire a uno scambio globale e di dare ai giovani l'opportunità di imparare e di connettersi attraverso, con e nella danza.
Le danze presentate in Dance Spetters sono temi della vita quotidiana, con molti suggerimenti, con l'intenzione di ispirare gli utenti all'interno con le tante idee diverse per le attività di danza.
Ogni danza ha uno sfondo e un tema che corrisponde al mondo dell'esperienza dei bambini e dei giovani tra i 4 e i 18 anni, e in cui l'elemento ludico e l'improvvisazione giocano un ruolo centrale. Per oltre tre decenni, i bambini di tutto il mondo si sono divertiti ad esplorare le diverse idee di danza. Questo è il motivo principale per cui recentemente abbiamo deciso di pubblicare la musica attraverso vari servizi di streaming e di mettere online gratuitamente le descrizioni della danza.
Ulteriori informazioni www.dansspetters.nl
Foto: Daphne Dumoulin
Fonte di riferimento: Dance Spetters - Maria Speth 06/23
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Cultura del feedback nelle arti sceniche
Tesi MAS Adrian Hochstrasser
Il feedback è uno dei meccanismi principali per influenzare positivamente la motivazione, la soddisfazione e le prestazioni dei collaboratori a breve e lungo termine. Nel suo lavoro per il MAS, Adrian Hochstrasser esamina il significato, l'uso e l'accettazione del feedback ascendente presso i manager e i professionisti dello spettacolo.
Adrian Hochstrasser è un ballerino, interprete musicale, coreografo, regista e insegnante di tango argentino. Dopo una formazione come insegnante di educazione fisica presso l'ETH di Zurigo (Master of Science), ha studiato danza presso la Zürcher Tanz Theater Schule, poi ha conseguito un MAS in Dance Science presso l'Università di Berna e un Executive Master in Arts Administration presso l'Università di Zurigo.
L'idea di questa tesi è nata nel contesto di un'indagine interna di SzeneSchweiz - l'associazione dei professionisti delle arti sceniche - sull'abuso di potere e sulle molestie sessuali nelle arti sceniche, che l'associazione ha pubblicato nel novembre 2020 nella sua rivista per i soci "Ensemble".
La comunicazione tra dirigenti e artisti, sia nelle istituzioni culturali che nei circoli indipendenti, attraversa un momento delicato. Nelle organizzazioni in cui esiste una grande separazione rispetto all'autorità e in cui i dipendenti si sottomettono al giudizio del manager, il potere e le informazioni sono altamente centralizzati e detenuti da un numero ristretto di persone definite dalla gerarchia. Le procedure verticali sono quindi spesso utilizzate in queste configurazioni di potere. Un cambiamento verso un atteggiamento di rispetto reciproco tra manager e collaboratori è possibile solo se viene messa in atto una cultura onesta del feedback.
Leggere la sintesi in tedesco Feedbackkultur in den darstellenden Künsten
Per saperne di più su Adrian Hochstrasser
Fonte di riferimento: Adrian Hochstrasser 06/23
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Missione Rudolf
Un gioco interattivo per detective culturali
Chi è "Rudolf"? Perché si presenta al commissariato di polizia? Cosa c'entra la danza?
Un caso difficile. La polizia è sopraffatta. In qualche modo il mistero sembrerebbe riguardare il movimento e la danza, perché "Rudolf" continua a parlare del patrimonio della danza ormai dimenticato. In cinque luoghi della città di Winterthur, "Rudolf" ha nascosto parte della password necessaria per disinnescare la bomba. Questa minaccia di immobilizzare le persone.
"MISSIONE RUDOLF" è una nuova forma di gioco con complicati indovinelli sulla danza, l'esplorazione di vari luoghi culturali, fatti interessanti sull'arte e sulla danza e una storia avventurosa. Un'applicazione gratuita viene utilizzata per giocare all'interno e nei dintorni del centro storico di Winterthur. Il percorso è adatto a bambini di circa 8 anni accompagnati, giovani e adulti e dura circa 2 ore e mezza - 3 ore.
"MISSIONE RUDOLF" è stata concepita da Astrid Künzler e realizzata insieme al programmatore Lorenz Elmiger (e a un team versatile proveniente da una vasta gamma di ambienti artistici).
Astrid, sei molto versatile nella danza, tra l'altro come ballerina, coreografa e organizzatrice del Festival della danza di Winterthur. In che modo sei arrivata a sviluppare una "app per la danza/cultura"/"MISSIONE RUDOLF"?
Nel programma di Master "Performing Arts" dell'Università di Berna, avevo scritto una tesi sulla mediazione dell'arte e un'altra sull’ibridismo e l'intermedialità. Questo mi ha sensibilizzato. Dato che anche mio figlio ama giocare col computer, ho cercato di capire la sua motivazione. Il fattore decisivo è stato un puzzle game online “passaggi segreti 188” durante la pandemia di Corona, che mi ha ispirato a sviluppare una forma di gioco completamente nuova che ruota intorno alla danza dalla A alla Z.
Quali sfide hai dovuto affrontare?
Poiché si tratta di una forma completamente nuova per la diffusione della cultura della danza, abbiamo dovuto affrontare molte sfide. Abbiamo iniziato con la raccolta di fondi, perché non esistevano ancora modelli, ma solo percorsi simili. Per noi la questione principale era quali contenuti sulla cultura della danza potevamo inserire negli enigmi e cosa potevamo trasmettere attraverso la narrazione e i diversi siti. Un'altra grande sfida è stata quella di costruire gli enigmi in modo che i giocatori debbano effettivamente muoversi e che questo sia verificabile. Dopo tutto, i dispositivi digitali hanno solo dei caratteri - lettere e numeri. Ma volevamo che fosse possibile sperimentare la sensazione che può nascere quando si balla, e questo significa che i giocatori devono ballare senza mettersi in imbarazzo.
Cosa c'è di speciale in "MISSION RUDOLF"?
La connessione del mondo reale con il mondo digitale e del disegno. E tutto si basa sulla danza: dalla narrazione e dai luoghi che i giocatori esplorano, alle illustrazioni e naturalmente agli enigmi, che non possono essere risolti semplicemente in modo cognitivo, ma soprattutto devono essere eseguiti fisicamente. Inoltre, gran parte della storia della danza può essere scoperta nell'archivio digitale di Rudolf.
Cosa ti affascina della connessione tra la danza e la cultura digitale?
Nella mia esplorazione della mediazione, in particolare della mediazione della danza, mi ha colpito il fatto che stiamo facendo la stessa cosa da oltre 20 anni. Solo che noi, come società, siamo arrivati alla digitalizzazione. Mi affascina trovare modi per comunicare la danza nella sua diversità e come forma d'arte alla società digitale, perché per me la danza ha molto a che fare con la comunicazione.
Dove pensi di andare adesso? Cosa ti auguri per il futuro?
Adatteremo Missione Rudolf per Zugo entro il 2024, che è un bel passo avanti nello sviluppo. E questo è il mio augurio per il futuro: poter adattare Mission Rudolf a diverse città, per rendere accessibili le particolarità regionali della storia della danza e della cultura della danza.
Ulteriori informazioni www.mission-rudolf.ch
Scaricare "MISSION RUDOLF" nell'App Store gratuito di Apple o Google Play.
Foto: Marko Mijatovic - grundstudio.ch
Fonte di riferimento: Verein Kulturvehikel 06/23
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DancePodGuest - Natalie Wagner
Coreografia, passione e identità professionale della danza
Da molti anni Natalie Wagner è coreografa, pedagogista di danza e mentore internazionale. Ha creato e diretto numerose produzioni brevi e lunghe e dalla stagione 2022/23 è direttrice artistica e coreografa principale della compagnia di danza del Landesbühnen Sachsen.
Nel podcast, parla di come è arrivata alla danza, di cosa l'ha ispirata e modellata. Parla anche del suo progetto sulla salute per i ballerini del teatro e del suo studio sul tema dell'identità professionale nella danza, che ha svolto nell'ambito di una borsa di studio statale di due anni per laureati e studenti di master a Dresda.
Al podcast DancePodGuest - Natalie Wagner (DE)
Ulteriori informazioni www.nataliewagner.ch
Fotos:
Julius Zimmermann / Tankompagnie Landesbühnen Sachsen
Sonia Bartuccelli / Head shot
Fonte di riferimento: TVS/Natalie Wagner 06/23
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In movimento
Intervista a Nadja Sieger
Nadja Sieger, conosciuta anche come Nadeschkin, è un'artista di scena freelance, comica, attrice cinematografica, sceneggiatrice, regista, doppiatrice e appassionata ballerina di Lindy Hop.
Insieme a Urs Wehrli, gira mezzo mondo con il nome di "Ursus & Nadeschkin" dal 1987. Che si tratti di teatro, sala concerti, televisione o circo, il duo creativo sa sempre come ispirare e trasportare il pubblico.
Che ruolo hanno la danza e il movimento nella tua vita?
Sono sempre stata in movimento. Non si è avverata la predizione che sarei diventata più tranquilla con l'avanzare dell'età. O sono ancora troppo giovane a più di cinquant'anni, o non imparerò mai a stare ferma.
Ricordi il tuo primo incontro con la danza?
Una volta mia madre mi ha raccontato che all'età di due anni sono scappata durante una recita dell'asilo. Sono salita direttamente sul palco della sala da ballo, ho fatto le capriole con gli stivali moon boots ai piedi e ho rovinato l'esibizione di danza dell'asilo di mia sorella maggiore.
Apri il tuo programma "Der Tanz der Zuckerpflaumenfähre" con un pas de deux basato sullo Schiaccianoci. Realizzi personalmente le tue coreografie? In che modo te le immagini?
Per il nostro attuale spettacolo teatrale, volevamo svilupparci ulteriormente in termini di movimento. A differenza di tutte le produzioni precedenti, abbiamo ingaggiato professionisti della danza e coreografi che si unissero al team di produzione in anticipo. Ci siamo esercitati a fare hip-hop con Giovi Minasi, un ballerino professionista di Zurigo, abbiamo copiato un coreo di Bollywood con Lisa Perissinotto, una ballerina multi-talento di Berna, e abbiamo imparato i nostri primi passi di danza classica sotto la guida rigorosa di Laura Altwood, un'ex prima ballerina professionista per molti anni. Si è trattato di una fuga, almeno per quanto riguarda il balletto alla nostra età. La danza shag era di mia competenza. Qui ho combinato sequenze di passi e figure che ho imparato da Markus & Bärbel di Monaco per adattarle alla musica. Lo shag è un ballo di coppia swing degli anni '30 e '40.
Da dove vengono le idee per un nuovo programma?
Non esiste una ricetta universale. Ma ci sono alcuni ingredienti: Con tempo sufficiente, una mente chiara, una sana distanza dagli eventi quotidiani e una visione amorevole del presente, posso sviluppare le idee in modo ottimale. Ma si dice anche che le menti creative diventano veramente produttive solo sotto pressione. Entrambe le cose saranno vere, ma credo che la vera novità bussa alla porta solo di coloro che sono a casa e che hanno abbastanza tempo per lasciarla entrare.
Come si affrontano le situazioni frustranti?
Con un cambiamento di scenario: aria fresca, corsa, qualsiasi cosa che crei distanza dalla frustrazione, in modo che non possa più rubare la mia energia. In una seconda fase, mi siedo e risolvo quello che è successo scrivendolo, perché la migliore preparazione è un buon follow-up.
Sei anche un'entusiasta ballerina di Lindy Hop. Come è nata questa passione e cosa ti affascina di questo stile di danza?
Avevo trent'anni e seguivo corsi di hip-hop e street dance con partecipanti per lo più molto più giovani. Mi piaceva questo stile di danza, ma ho sempre trovato stupido il fatto di doversi guardare allo specchio. Inoltre, si era sempre soli con i propri passi. In quel periodo, gli amici mi hanno parlato del Lindy Hop e di un revival mondiale di questo vecchio ballo di coppia. Ho partecipato a un corso intensivo e ho ballato tutta la notte alla festa che è seguita, fino alla colazione insieme. Fu l'inizio di una nuova passione che continua tuttora.
Nel Lindyhop, si ha molta libertà, anche nel ruolo di seguace. È possibile apportare la propria musicalità e quindi contribuire a modellare la leadership. Non l'ho mai visto in nessun altro ballo di coppia. Mi piace anche l'aspetto sociale, il fatto che si beve molta più acqua che alcol, e che si trova una varietà incredibilmente grande di persone sulla pista da ballo in questa scena. Ci sono giovani e anziani, grassi e magri e tutto ciò che c'è nel mezzo. E se i leader sono troppo pochi, c'è l'inversione dei ruoli: allora le donne ballano con le donne, o viceversa, gli uomini con gli uomini.
Quale stile di danza che non hai mai ballato prima ti piacerebbe provare?
Irlandese o scozzese?
Sul tuo sito web si legge che tu e Urs Wehrli vi siete formati a vicenda. Puoi dirci qualcosa di più al riguardo? E quali consigli daresti ai ballerini autodidatti?
Quando abbiamo imparato a ballare, a fare i giocolieri e ad andare in monociclo, non c'erano corsi per questo. Quando si era adolescenti, si vedeva qualcosa in TV, si rimaneva affascinati e si cercava di copiarlo. Alla fine degli anni Ottanta e all'inizio degli anni Novanta non c'era altra scelta. L'unica scelta che avevamo era: provare o non provare. Non c'era internet dove poter guardare i tutorial, ma solo il proprio video musicale registrato in modo poco accurato di Michael Jackson, Madness e altri, dove il più delle volte mancava l'inizio perché si era premuto il tasto "Rec" troppo tardi. E poiché il web non era ancora stato inventato, non sapevano nulla dei loro concorrenti. Forse è per questo che le persone avevano un po' meno paura?
Oggi, le persone sono più imprudenti con le proprie idee ed escono allo scoperto più rapidamente. Di conseguenza, spesso ci si trova di fronte a opinioni anonime anche troppo presto. Online, c'è solo i "like": si viene elogiati o ostacolati. Ma ciò che genera click a due dimensioni non funziona necessariamente dal vivo - e viceversa! Inoltre, ciò che ha successo viene immediatamente dimenticato se non può essere seguito.
Rendo omaggio alla nostra calma di allora. Le cose incompiute venivano lasciate maturare. Non eravamo perfetti, ma sempre in qualche modo avanti. Un percorso che, tra l'altro, consiglio ancora oggi. Perché sia in passato che oggi, la pratica rende perfetti.
E - l'ha dimostrato il Covid: Le riunioni in cui solo una persona parla e tutti gli altri ascoltano possono funzionare online. Le discussioni sono più difficili, perché i ritardi tra l'intervento e la risposta compromettono la tempistica. E le prove di teatro o di danza funzionano online nel migliore dei casi, ma in realtà non funzionano affatto - perché nell'arte è importante soprattutto una cosa: il giusto tempismo!
Cosa credi che sia essenziale per una formazione artistica?
Curiosità, autocritica, perseveranza e umorismo.
Ti preoccupa l'idea di invecchiare?
Quando devo spiegare perché non mi tingo i capelli grigi, quando le donne della mia età non hanno più le rughe o le labbra come le ventenni, allora l'età mi preoccupa.
Cosa ti emoziona nel tuo lavoro e nella vita?
Sono fortunata perché, anche dopo 36 anni di teatro, continuo a scoprire sempre cose nuove. Proprio la settimana scorsa ho visto una splendida ballerina greco-svizzera che, da sola, ha portato in scena un argomento incredibilmente pesante in modo leggero, poetico, incredibilmente femminile, divertente, sfacciato e altamente erotico. Chiunque pensi che non ci sia altro da vedere, ha smesso di guardare.
Per il resto, conduci una vita molto movimentata. Sei spesso in tournée, viaggi molto e hai vissuto in diversi luoghi per un lungo periodo di tempo (ad esempio Australia, New York, Berlino). Quali esperienze di viaggio ti hanno modellato e cosa non vedi l'ora di fare quando torni a casa?
Lavorare e vivere al di fuori della propria zona di comfort rende flessibili. In altri mondi ci sono nuovi problemi e nuove soluzioni. Bisogna sempre ripensare le cose, perché ciò che funziona per noi non funziona necessariamente altrove. Ecco perché la mobilità viene prima di tutto quando viaggia. E quando si torna a casa, si aspetta esattamente questo: La familiarità, ciò che è uguale, la sicurezza.
Quali sono i tuoi desideri professionali per il futuro?
Di rimanere in salute, in movimento e di non stancarmi di prendere qualche deviazione.
Per saperne di più
www.nadjasieger.com
www.ursusnadeschkin.ch
Fonte di riferimento: TVS 06/23
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Tanzspuren - Una storia orale della danza in Svizzera
Documentario – Fondazione SAPA
La Fondazione SAPA raccoglie, documenta, archivia e diffonde opere nel campo delle arti dello spettacolo (danza, teatro, performance) prodotte in Svizzera, associate alla Svizzera o significative per la Svizzera.
Sulla base di interviste video, l'Archivio Svizzero delle Arti Sceniche - Fondazione SAPA - ha raccolto le storie di dieci professionisti della danza con sede in Svizzera in un commovente ritratto cinematografico di un'ora.
Questi anziani ballerini, coreografi e pedagogisti hanno vissuto il periodo storicamente importante che va dagli anni '60 agli anni '80 e hanno lasciato la loro impronta sulla scena della danza svizzera. Parlano delle loro connessioni, delle opportunità di formazione e di esibizione e delle loro condizioni di vita come professionisti della danza in quel periodo. I ritratti illustrano e danno vita alla ricchezza delle diverse carriere e traiettorie nella danza e rivelano i legami attraverso punti di contatto spesso insospettabili.
La danza è una forma d'arte effimera e documentarla è una sfida. In Svizzera, in particolare, le fonti sono scarse e la storia della danza è di conseguenza piena di lacune. La videoregistrazione delle interviste da parte della Fondazione SAPA contribuisce a creare una base per un'analisi scientifica.
Gli intervistati sono : Monique Bosshard (*1941), Jean Deroc (1925-2015), Marianne Forster (1943-2014), Peter Heubi (*1943), Ulla Kasics (*1926), Noemi Lapzeson (1940-2018), Fritz Lüdin (*1941), Fumi Matsuda (*1943), Annemarie Parekh (*1941) ed Evelyn Rigotti (*1938).
Il progetto pilota è stato premiato nel 2012 dall'Ufficio federale della cultura (OFC) ed è stato reso possibile grazie al sostegno finanziario dell'OFC, della Loterie Romande e della Stanley Thomas Johnson Foundation.
Link al documentario Tanzspuren (1h)
Ulteriori informazioni sulla Fondazione SAPA
Fonte di riferimento: Stiftung SAPA 06/23
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Motherhood in the World of Ballet
Documentario
Cosa succede quando il cammino di una ballerina di alto livello incrocia quello della maternità?
Questo breve documentario di trenta minuti, diretto da Clara Arasanz, segue cinque delle più grandi ballerine del mondo e offre uno sguardo sulla loro vita di madri ballerine.
In interviste personali, Polina Semionova (Staatsballett Berlin), Mathilde Froustey (San Francisco Ballet), Anna Ol (Dutch National Ballet), Léonore Baulac (Opéra de Paris) e Iana Salenko (Royal Ballet London) raccontano la loro gravidanza, il parto e il ritorno sul palcoscenico mediante lo sguardo di una ballerina moderna.
Documentario “Motherhood in the World of Ballet” in inglese
Fonte di riferimento: www.dance-masterclass.com 05/23
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DancePodGuest - Anna Chiedza Spörri & Baba Altenburger
Danza e razzismo
Chi può permettersi di sognare una vita da ballerina o da ballerino ? Chi può accedere alla danza e cosa serve per cambiare in modo duraturo strutture, immagini e narrazioni ormai superate? Le due ballerine, coreografe e attiviste Anna Chiedza Spörri e Baba Altenburger esaminano queste e altre importanti questioni sul tema del razzismo nel podcast.
Parlano delle loro esperienze con il razzismo, del legame tra danza e musica, di ciò che le ha influenzate e ispirate nel loro lavoro artistico e raccontano del loro soggiorno presso la rinomata scuola di danza "École des Sables" in Senegal.
Anna Chiedza Spörri è una ballerina che coreografa per vari artisti e crea dei progetti personali. Ha studiato antropologia sociale, è cofondatrice di Café Révolution e della piattaforma di danza Limelight. È attualmente in tournée con la sua prima produzione, Perspectives.
Baba Altenburger è anche danzatrice, coreografa, attivista e insegnante di scuola materna. Laureata in antropologia sociale, studi teatrali e studi di genere, accompagna e consiglia varie istituzioni e teatri che vogliono rendere i loro spazi più attenti alle discriminazioni e all'inclusione.
Al podcast DancePodGuest - Tanz und Rassismus
Baba Altenburger babadance
Ulteriori informazioni www.annachiedza.com
Café Révolution - Safer Space www.caferevolution.ch
Fonte di riferimento: TVS 04/23
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DancePodGuest - Julie Kerner
Danza cinese, impegno sociale e amore per la danza
Julie Kerner è una ballerina, coreografa ed pedagogista del movimento. Ha studiato storia dell'arte dell'Asia orientale, diritto internazionale e sinologia; insegna danza orientale, danza del ventre, danza cinese e la tecnica Franklin® - insomma, è molto versatile e ha una vasta gamma di attività nel mondo della danza.
In questo podcast Julie Kerner spiega come ha scoperto la danza orientale e cinese, cosa la affascina, gli effetti positivi della danza del ventre durante la gravidanza e l'importanza di studiare a fondo la cultura che si cela dietro le danze. È molto impegnata nelle questioni sociali e ha creato il progetto " Dances for the Children" per sostenere l'associazione "Chance Swiss", che si impegna per i diritti dei bambini e delle donne. Ogni due anni, organizza un grande gala di danza di beneficenza con artisti di tutte le discipline.
Al podcast di DancePodGuest - Julie Kerner
Ulteriori informazioni www.julie.ch
Impegno sociale www.chanceswiss.ch
Fonte di riferimento: Julie Kerner 03/23
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salute olistica nella danza
Attenzione e focalizzazione nella danza - Consigli di lettura e intervista a Clare Guss-West
Clare Guss-West è un'ex ballerina professionista, coreografa, professionista della salute olistica e autrice. In qualità di presidente del comitato IADMS Dance for Health e direttrice della Dance & Creative Wellness Foundation, lavora a livello internazionale per promuovere la danza come metodo creativo per la salute.
Collabora con compagnie come il Royal Ballet, il Finnish National Ballet, il Mark Morris Dance Group NY e il Bern Ballett. Insegna nel MAS Dance Science dell'Università di Berna e nel diploma "Dance, Health & Aging" dell'Università della Côte d'Azur, in Francia.
Sei una ballerina professionista, una coreografa, una scienziata della danza e una professionista della salute olistica. Come sei diventata ballerina e che ruolo ha la danza nella tua vita?
Ho iniziato a ballare all'età di 4 anni, quindi non si può dire che abbia scelto consapevolmente di ballare. Sono passata da ballerina dilettante a ballerina professionista, coreografa, ballerina infortunata e ristabilita, regista, pedagogista della danza, formatrice di professori di danza e attiva nel campo della danza per la salute. In tutto sono quasi 60 anni di danza!
La danza è la mia vita, il mio percorso di vita, quasi un percorso spirituale, una mediazione fisica che mi tiene ancorata fisicamente e mentalmente ogni giorno, ed è il luogo in cui mi sento a casa, dove mi trovo nel mondo.
Dai molta importanza all'approccio olistico e al legame tra danza e conoscenza scientifica. Come si è sviluppato questo aspetto?
Mi sono ritirata dalla danza professionale a causa di lesioni causate dal mio approccio inutilmente estenuante all'allenamento e alle esigenze della danza professionale. Mi sono riconvertita come professionista della salute olistica, innanzitutto per sostenere il mio recupero e il mio benessere e poi per sostenere il benessere degli altri. È stato un periodo molto formativo, ma poi, dopo più di dieci anni nel campo della salute, mi sono resa conto di essere lontana da "casa". Ho deciso di integrare la mia esperienza e la mia conoscenza della salute olistica nella danza per migliorare la formazione dei ballerini e delle ballerine professionisti e per convalidare la danza stessa come pratica salutistica innovativa nel crescente campo della danza per la salute.
Negli ultimi anni hai lavorato intensamente sul tema dell'attenzione e della concentrazione nella danza. Cosa ti affascina particolarmente in questo tema?
Quando sono tornata a ballare, sono rimasta sorpresa nel constatare che le mie prestazioni fisiche erano di gran lunga migliori rispetto a quando avevo 20 anni, nonostante i 15 anni di assenza dal balletto. Ballavo più velocemente, più facilmente e più intensamente. Come era possibile? Immergendomi nella pratica olistica della salute e nella pratica somatica del qi gong, avevo cambiato il mio orientamento. Nella pratica orientale del movimento - qi gong, t'ai chi, kung fu - un movimento ben eseguito si basa su tre punti di forza: attenzione all'allineamento del corpo - attenzione e intenzione - attenzione al respiro e all'energia. Questi tre dimensioni vengono allenate contemporaneamente per ottenere risultati ottimali nel movimento. L'unica differenza è stata quella di rendermi conto di dove stavo dirigendo la mia attenzione e di come posizionavo il mio respiro, il che è pazzesco se penso all'incredibile sforzo dei miei primi anni di allenamento. Mi sono chiesta se queste abilità fossero trasferibili e ho iniziato a frequentare corsi sperimentali e a fare ricerche a Parigi per capire come poterle trasmettere ad altri ballerini e ballerine.
Perché l'attenzione e la concentrazione sono importanti nella danza?
Nell'insegnamento tradizionale della danza occidentale, ci concentriamo quasi esclusivamente sul primo punto fondamentale - l'allineamento fisico o l'aspetto di un movimento dall'esterno - e prestiamo poca attenzione alle altre due dimensioni. Questo significa che molti ballerini lavorano con forza, energia e velocità non ottimali. Un allenamento mentale basato sull’attenzione attento per sviluppare la capacità di focalizzare l'attenzione è essenziale per ottenere prestazioni massime e costanti. Venticinque anni di ricerche nel campo della scienza dello sport dimostrano il parallelismo con l'approccio orientale del movimento durante l'allenamento. L'applicazione sistematica dell'allenamento dell'attenzione e della concentrazione nella danza porta a migliori prestazioni fisiche, previene gli sforzi inutili, la fatica e gli infortuni e migliora le capacità artistiche e le possibilità espressive.
Che cos'è esattamente la “External Focus of Attention” (EFA)?
L'attenzione esterna è descritta come "concentrazione sull'effetto del movimento" ed è utilizzata come strategia naturale nella pratica del movimento orientale. Si tratta di un approccio al Movement Queuing o Self-Queuing, che distoglie l'attenzione dei ballerini dal controllo personale e consapevole di alcune parti del corpo in modo mirato. Questa cosiddetta attenzione "esterna" permette al corpo e alla mente di utilizzare i processi riflessivi e automatici di controllo del movimento e di liberare le riserve cognitive, il che porta immediatamente a risultati di movimento più efficaci ed efficienti.
L'aspetto fantastico dell'approccio EFA è che si tratta di una strategia davvero "unica" per l'apprendimento delle abilità di movimento per i ballerini di ogni età e livello. Il ricorso all’approccio EFA può anche supportare le prestazioni di ballerini con lievi deficit cognitivi e di ballerini adulti più anziani, per i quali l'attenzione, la concentrazione e la cognizione sono più impegnative a causa del naturale processo di invecchiamento.
Come insegnanti, dobbiamo essere consapevoli che l'attenzione può essere allenata come un "muscolo": l'attenzione è un processo che può essere sviluppato insieme alle abilità fisiche e tecniche del movimento.
Come è cambiata la tua visione della danza nel corso degli anni? Cosa hai imparato?
Che la danza non riguarda il corpo - danziamo in un continuum in cui diamo forma all'energia, alla luce e alla musica che scorre dentro e intorno al corpo in una scultura effimera che è la danza; ad adattarmi a un corpo che cambia giorno per giorno, anno per anno, come l'oceano - ogni giorno un colore diverso, una profondità diversa, un ritmo diverso, una sfida diversa - e a chiedermi come ballerò con questo corpo oggi?
E di condividere la mia gioia di ballare e di fare musica!
Cosa vorresti trasmettere agli insegnanti di danza?
La decisione di integrare gli incredibili benefici dell'approccio EFA nel proprio insegnamento è una sorta di viaggio, un processo, come imparare una nuova lingua. Ma i risultati sono immediatamente visibili negli studenti. Questo è incoraggiante e motiva a continuare ed esplorare.
Si inizia con la consapevolezza delle scelte attenzionali abituali: come dirigi l'attenzione dei tuoi studenti? Sull'atteggiamento consapevole e sul controllo delle parti del corpo? O sugli aspetti desiderati del movimento? Perché e quando lo fai? Se non si è mai deciso consapevolmente di utilizzare una certa "strategia di controllo motorio attenzionale", è probabile che ci si limiti a ripetere ciò che si è sentito dire e a insegnare come ci è stato detto, perché è ciò che sembra più familiare e "normale". La consapevolezza rappresenta più del 50% del viaggio: essere pazienti con sé stessi e divertirsi a sperimentare e arricchire la propria pratica di insegnamento.
Cosa vuoi trasmettere ai ballerini e agli studenti?
La fiducia nel fatto che "meno è meglio".
Lavorare in modo intelligente ed efficiente.
Conoscere i movimenti dei propri pensieri. Solo loro hanno il potere di portarvi al massimo del vostro potenziale o di minare e diminuire la vostra forza, energia, concentrazione e fiducia.
Scoprite che la vostra mente è il vostro muscolo più forte.
Consigli di lettura
Guss-West, Clare (2021), Attention and Focus in Dance - Enhancing Power, Precision and Artistry. Champagne, IL.: Human Kinetics Books.
Attention and Focus in Dance - Enhancing Power, Precision and Artistry è un manuale pratico basato sulle scoperte della ricercatrice dell'attenzione Gabriele Wulf. Il suo scopo è quello di aiutare i ballerini e il corpo insegnante ad attingere alle proprie riserve di forza e resistenza, a consentire un movimento efficiente, ad affinare la percezione sensoriale e a liberare il proprio potenziale nella danza. Si tratta di un approccio sistematico e scientifico del lavoro mentale nella danza.
Guss-West, Clare/Leventhal, David (2023) Attentional Focus Strategies for Dance Educators. Champagne, IL.: Human Kinetics Books.
Attentional Focus Strategies for Dance Educators è un libro ricco di esercizi interattivi di esplorazione e riflessione, podcast e video per sviluppare strategie di insegnamento dell'EAF basate sulla pratica e applicabili a tutte le popolazioni di ballerini. È stato scritto in collaborazione con David Leventhal del Mark Morris Dance Group, NY, e può essere accreditato come 12 ore di sviluppo professionale continuo con partecipazione attiva.
Per saperne di più
www.attentionfocusindance.com
Foto: Eeva Suorlahti Ballerine: Clare Guss-West con i ballerini del Finnish National Ballet Kailey Kaba, Emmi Pennanen, Terhi Talo, Ben Kuefler e la capo fisioterapista Johanna Osmala.
Fonte di riferimento: Clare Guss-West 03/23
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TDC - Territoires Dansés en Commun
progetto transfrontaliero di formazione artistica e culturale
TDC - Territoires Dansés en Commun è un progetto transfrontaliero franco-svizzero di educazione artistica e culturale (EAC) nell’ambito della danza. Si è sviluppato dal 2018 al 2021 tra il Territoire de Belfort, il Pays de Montbéliard, il Cantone del Giura e la parte francofona del Cantone di Berna.
Il TDC ha permesso di sviluppare interventi di danza nelle scuole, negli ambienti socioculturali e medico-educativi. Il progetto si è articolato attorno a diverse attività, in particolare sulla formazione e la messa in rete dei protagonisti dell'educazione artistica e culturale (EAC) nell’ambito della danza (artisti, insegnanti, educatori/animatori e mediatori culturali) su entrambi i lati del confine.
In quattro anni, la TDC è riuscita a formare 60 professionisti del settore. Ha permesso di raggiungere 1.100 beneficiari (bambini, adolescenti e adulti) attraverso la realizzazione di progetti di EAC nell'ambito della danza in 27 strutture distribuite nei territori dove opera TDC.
Sul sito web www.danse-tdc.com si possono trovare diverse risorse relative ai quattro anni di questo progetto
- il film documentario TDC (25 min.) che ripercorre i quattro anni del progetto
- il lavoro dei ricercatori associati a TDC: Gian Desboeufs, collaboratore scientifico presso la Haute École Pédagogique Berne-Jura-Neuchâtel (HEP BEJUNE) e Patrick Germain Thomas, sociologo.
- La Guida TDC, che fornisce una guida tappa per tappa a chiunque voglia sviluppare un progetto di danza EAC nell'ambito di un partenariato.
Il progetto è stato realizzato da VIADANSE direzione Fattoumi/Lamoureux - Centre chorégraphique national de Bourgogne-Franche-Comté di Belfort e dall'AICC - Association Interjurassienne des Centres Culturels e dai suoi partner di ÉVIDANSE.
Al termine del progetto TDC e dopo 20 anni di cooperazione franco-svizzera nel campo della coreografia, le strutture partner desiderano mantenere la loro collaborazione.
Fonte di riferimento: TDC 2023
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Music’s power over your brain
Breve intervista a Michael Spitzer
La musica ha un profondo impatto sul cervello. La musica ci dà voglia di ballare, allevia lo stress riducendo i livelli di cortisolo e inondando il cervello di neurotrasmettitori benefici come la dopamina, e funge da tramite per l'elaborazione di emozioni che non possono essere espresse a parole.
La musica - e in particolare il ritmo - ci spinge a muoverci, ma la nostra capacità di muoverci influenza anche il modo in cui ascoltiamo la musica. Il nostro sistema uditivo e quello motorio sono inestricabilmente legati. Non a caso, nella lingua sesotho, lo stesso verbo indica il cantare e il ballare (ho bina), in quanto le due azioni sono ritenute un tutt'uno.
L'uomo è un animale musicale di 4 milioni di anni - afferma l'esperto di musica Michael Spitzer - gli esseri umani hanno fatto musica e hanno imparato a riconoscerla dal momento in cui la nostra specie ha incominciato a camminare su due piedi e a produrre un ritmo prevedibile.
La musica è un ottimo modo per conservare dei ricordi, esprimere emozioni profonde e la propria identità. Tutto ciò favorisce la salute mentale e, a conti fatti, la musica può anche diventare una forma di consapevolezza.
Michael Spitzer è professore di musica presso l'Università di Liverpool. Come musicologo è particolarmente interessato alla sovrapposizione e al collegamento della musica con altre discipline, dalla filosofia alla psicologia, dalla biologia alla religione. Nelle sue pubblicazioni si concentra sulla musica occidentale, dalla canzone al pop, così come sulla world music in una prospettiva storica profonda e globale, e organizza conferenze in tutto il mondo sul tema della musica e delle emozioni.
Per vedere l'intervista (EN) su Youtube con Michael Spitzer Music’s power over your brain
Ulteriori informazioni su musica e neuroscienze your brain on music
Fonte di riferimento: Michael Spitzer 02/2023
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Guida Danza e Salute
Centre national de la danse - CND Paris
La qualità e la longevità delle carriere nella danza dipendono in larga misura dalla salute fisica, mentale e sociale delle ballerine e dei ballerini. Il “Centre National de la Danse - CND Paris” considera la salute come una responsabilità collettiva alla quale ha dedicato una guida intitolata "Danza e salute" a fini di prevenzione e sensibilizzazione.
Questa guida si rivolge ai ballerini e ballerine che sono gli attori principali della propria salute e della propria cura, ma anche ai pedagogisti, ai coreografi, ai professionisti della salute e a tutti coloro che accompagnano i ballerini nel corso della loro vita: dalla formazione durante l'infanzia, ai cambiamenti nell'adolescenza, allo sviluppo nell'età adulta e agli effetti dell'invecchiamento.
Le scuole di danza, le compagnie, i produttori e tutte le altre istituzioni che impiegano e sostengono i ballerini hanno una responsabilità cruciale, legata alle condizioni di lavoro che creano (ritmo di lavoro, condizioni materiali, prevenzione dei rischi psicosociali, ecc.) nel garantire uno svolgimento sicuro della pratica della danza.
I ballerini e ballerine hanno una conoscenza approfondita del proprio corpo. Questa guida mira ad aiutarli ad acquisire maggiore consapevolezza delle loro esigenze, dei loro limiti, delle loro debolezze e delle loro forze, degli effetti delle loro pratiche e, a volte, a mettere in discussione o a correggere alcune idee e approcci preconcetti. Questa guida offre a tutti coloro che operano nel campo della coreografia degli strumenti, degli spunti di riflessione e dei consigli per una pratica della danza più sana e duratura.
Il metodo proposto è comune a tutti i tipi di danza: non tratta le specificità di ogni tecnica o estetica, ma privilegia un approccio globale e attribuisce ai ballerini e alla professione una posizione centrale.
La guida Danza e Salute si deve al lavoro e all'impegno di medici, fisioterapisti, specialisti AFCMD (Analyse Fonctionnelle du Corps dans le Mouvement Dansé), ricercatori, ecc. ed è stata pubblicata con il sostegno del Ministero della Cultura francese. È il risultato e la riflessione di un processo collettivo che prende in considerazione le diverse aree di competenza e approcci, senza trascurare i dissensi e i punti di vista divergenti.
Link alla guida en francese guide danse et santé
Fonte di riferimento: CND - Centre National de la Danse Paris, 2023
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Carte da gioco Connectivedance
Danza e fasce
Lisa Lareida è una professionista della danza originaria di Berna e fondatrice del progetto connectivedance. Per analogia con l'interconnessione globale delle strutture fasciali del corpo (in inglese connective tissue), vuole creare un collegamento multidimensionale tra la danza e il sapere relativo al corpo con la connectivedance. Propone vari corsi di formazione continua e opportunità per ballerini e persone interessate alla pratica del movimento. Al centro di questo progetto si trova il gioco di carte metodico connectivedance, che sarà pubblicato nel marzo 2023.
La crescente ricerca e l'interesse in questo campo dimostrano quanto siano importanti le strutture fasciali per l'organismo. Di conseguenza, l'allenamento delle fasce sta diventando sempre più importante. La danza offre una moltitudine di possibilità di lavoro fasciale che raramente si trovano in altri tipi di allenamento. Utilizzare questo punto di partenza in modo metodico per l'insegnamento della danza, il lavoro coreografico e la ricerca sul movimento ha un grande potenziale per la danza del futuro. L'integrazione consapevole del lavoro delle fasce permette di considerare la qualità del movimento in una nuova prospettiva e in un modo parallelo ed empirico. La qualità dei movimenti di danza viene migliorata, il corpo viene allenato in modo globale e duraturo.
In questo modo si capisce la grande influenza della danza sul corpo e i suoi benefici, anche nel campo della prevenzione. Di conseguenza, la danza può essere integrata meglio nelle strutture sociali quotidiane, il che contribuisce anche a cambiare la percezione di questa forma d'arte.
Carte da gioco
In queste carte, la conoscenza artistica della danza è combinata con un background anatomico e scientifico. Le carte del gioco sono 25, suddivise in cinque categorie tematiche. Contengono conoscenze anatomiche generali e specifiche per la danza, oltre a esempi di utilizzo didattico. Gli esempi di applicazione vengono descritti in modo tale da poter essere utilizzati in varie forme di danza e anche per la ricerca sul movimento. Le carte permettono agli utenti di osservare e adattare i propri esercizi e movimenti attraverso il "prisma delle fasce". In questo modo, la qualità del movimento può essere trasposta nella danza in un modo diverso, o forse completamente nuovo.
La struttura delle carte prevede cinque livelli per un'implementazione ludica e metodica. In ogni livello, le diverse carte vengono utilizzate in modo progressivo e alla fine vengono combinate con le diverse carte tematiche. Questa metodologia stimola l'applicazione artistica individuale e promuove un lavoro sempre più consapevole con le strutture fasciali del corpo. Un concetto che può essere utilizzato non solo per la formazione dei ballerini, ma anche dagli specialisti del movimento in altre discipline.
Ulteriori informazioni su connectivedance
Intervista di TAS connectivedance Faszien & Tanz con Lisa Lareida
Ordinare le carte da gioco [email protected]
Fonte di riferimento: connectivedance 01/23
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DancePodGuest - Michelle Schachtler Dwarika
Psicologia della danza
Michelle Schachtler Dwarika è ricercatrice nel campo della danza, assistente di ricerca e docente esterna di psicologia della danza. Nel 2022-2026 ha completato un dottorato in Psicologia dello Sport e della Danza presso l'Università di Birmingham. In qualità di membro dello IADMS Dance Educator's Committee, Michelle lavora a stretto contatto con una rete internazionale di ballerini e pedagogisti della danza.
In questo podcast spiega come sia giunta alla psicologia della danza, cosa la affascina e che ruolo svolge la salute mentale nella danza. Discute anche diversi temi di psicologia della danza: che cos'è la resilienza e come può essere incoraggiata e sviluppata? Quali sono i fattori di stress a cui le ballerine e i ballerini sono particolarmente soggetti e quali sono le loro strategie per affrontarli? E come si crea un clima di insegnamento che rafforzi e faccia progredire gli studenti e i ballerini non solo fisicamente, ma anche mentalmente?
Per il podcast in tedesco DancePodGuest - Michelle Schachtler Dwarika
Ulteriori risorse sul tema Resilence and Ethics in Dance Education
Fonte di riferimento: Michelle Schachtler Dwarika 2023
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Syncopated Ladies - Tap World
Lavoro di gambe scatenato e potere femminile
Le Syncopated Ladies sono un gruppo di tip-tap di Los Angeles tutto al femminile, fondato dalle sorelle Chloe e Maud Arnold, nominate agli Emmy Awards. Il lavoro di queste ballerine di tip-tap di fama internazionale le ha portate in oltre 30 Paesi in tutto il mondo e hanno potuto celebrare e condividere l'arte del tip-tap con un vasto pubblico attraverso film, televisione ed eventi dal vivo.
I video virali delle Syncopated Ladies sono già stati visti oltre 100 milioni di volte. Hanno collaborato con la mega star Beyonce, sono apparse in "So You Think You Can Dance", dove hanno vinto la Dance Crew Battles inaugurale, e sono state premiate dalla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti come Ambasciatrici per le Arti.
Ma per le sorelle, la danza non è solo intrattenimento, bensì anche una forma di attivismo. Con la Chloe & Maud Foundation, si impegnano a favore delle pari opportunità e dell'accesso a un'istruzione di danza di qualità per i bambini afroamericani, cercano di conferire maggiore potere alle ballerine e sono profondamente impegnate a combattere il razzismo sistematico nella danza.
Nel 2015, il duo di coreografe/produttrici ha prodotto anche il pluripremiato documentario TAP WORLD. I ballerini e le ballerine di tip-tap più innovativi del mondo condividono le loro storie personali, parlano delle loro ispirazioni, sfide e trionfi. Ci ispirano con le loro abilità di danza e danno nuova vita a questa forma d'arte.
Video Beyonce Tap Formation by Syncopated Ladies
Ulteriori informazioni www.syncopatedladies.com
Link al film TAP WORLD sur Google Play et iTunes
Fonte di riferimento: Syncopated Ladies 2023
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“(Un)credited" - Documentario sulla danza
Le radici dell’Afro Dance in Nigeria
Questo documentario punta i riflettori sulla scena della danza in Nigeria. Sullo sfondo del Red Bull "Dance Your Style Nigeria 2019", "(Un)credited" offre una visione del passato, del presente e del futuro dell’Afro Dance in Nigeria e di come ha influenzato la cultura mainstream globale.
Tutto inizia a Lagos - dove "(Un)credited" esamina la forza e l'importanza della cultura della danza in Nigeria, segue i ballerini che partecipano all'evento "Dance Your Style" e guarda come questi passi di danza si sono diffusi in tutto il mondo.
Il film "(Un)credited - come suggerisce il titolo, si concentra sulle radici dell’Afro Dance e celebra i creatori di questi movimenti di danza influenti che non sono stati abbastanza apprezzati fino ad oggi.
Guardare l'intero film in inglese www.redbull.com - “(un)credited”
Fotocredit © Tyrone Bradly: "Dancer and choreographer Hermès dancing in a city with children"
Fonte di riferimento: www.redbull.com 01/23
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DancePodGuest - Oliver Dähler
Dance and Transition
Oliver Dähler è un ballerino, pedagogista, mediatore della danza e coreografo. Oltre al suo lavoro artistico e pedagogico, è molto impegnato nel campo della riqualificazione e della formazione continua dei professionisti della danza. Ha conseguito un Executive Master in Arts Administration ed è l'iniziatore e il direttore del Transition-Center SSUDK per lo sviluppo della carriera degli artisti.
Molti ballerini non possono continuare a svolgere la loro professione fino alla pensione, quindi la transizione professionale è una parte intrinseca della loro carriera. Oliver Dähler e la SSUDK sono convinti che gli artisti dello spettacolo, in particolare i ballerini, siano esperti altamente specializzati nel loro campo e che sia importante fare buon uso delle loro eccellenti competenze dopo la carriera scenica, in modo che possano rifluire nella società.
Nella DancePodGuest parla delle sfide che i professionisti della danza devono affrontare nel processo di riqualificazione o quando devono fondare la propria scuola di danza, delle competenze che acquisiscono durante la loro carriera artistica nonchè delle sue esperienze personali come ballerino e pedagogista della danza.
Al podcast in tedesco DancePodGuest - Oliver Dähler
Ulteriori informazioni sul Transition-Center SSUDK
Ulteriori informazioni su Oliver Dähler
Fonte di riferimento: TanzVereinigung Schweiz TVS 11/2022
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DancePodGuest - Nina Corti
L'arte del flamenco
Come nessun altro, Nina Corti ha lasciato il proprio segno nel mondo del flamenco. Come artista, ha ottenuto molti successi, si è esibita con innumerevoli musicisti professionisti, formazioni musicali e orchestre in luoghi e palcoscenici rinomati in tutto il mondo e ha ispirato altrettante persone con la sua danza. Allo stesso tempo, è sempre rimasta fedele a se stessa come artista.
Nel 2022/23 festeggerà il suo 50° anniversario di carriera e di scena. Nel 2021 ha fondato la sua scuola di danza "Vorstadt66" a Schaffhausen, dove trasmette la sua grande esperienza ai suoi studenti con corsi e workshop.
Nella DancePodGuest, Nina Corti ripercorre la sua vita artistica e parla di come ha scoperto il flamenco, del suo legame con la musica, di ciò che la ispira e la sfida nonché della gioia di condividere la sua arte con gli altri.
Per il podcast in tedesco DancePodGuest - Nina Corti
Ulteriori informazioni su Nina Corti
Fonte di riferimento: TanzVereinigung Schweiz TVS 11/2022
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"Wheels In Line" - Line Dance su sedia a rotelle
Intervista con Karin Müntener
Per Karin Müntener, la Line Dance era esattamente il ballo che cercava. E così il suo hobby è diventato la sua professione, la sua vocazione. Una passione che vuole condividere con tutti i suoi studenti.
Dal 2008 Karin insegna la Line Dance e nel 2011-12 ha completato il corso di formazione per insegnanti di Line Dance presso la SCWDA. Partecipa a molti eventi nazionali e internazionali e organizza lei stessa numerosi piccoli e grandi eventi con il marito e la figlia.
Nel 2011 hai fondato il tuo studio di Line Dance Speedy Gon-CH-ales a Sennwald e Buchs. Perché hai deciso di dedicare la tua vita alla Line Dance?
La danza è sempre stata il mio sogno. Purtroppo, quando eravamo bambini, i nostri genitori non ci portavano ovunque per praticare un hobby. Così, da bambina, ballavo davanti allo specchio nel corridoio di casa. È stato durante la mia luna di miele in Florida che ho visto per la prima volta la Line Dance. Osservando i ballerini e le ballerine, ho capito che era esattamente quello che stavo cercando. Ma poiché non era ancora conosciuto in Svizzera, ho imparato i primi balli con i video, a casa, nel mio salotto. Dopo molti anni, finalmente un corso di Line Dance è stato proposto nella nostra regione. Da quel momento in poi, nessuno poteva fermarmi.
Cosa ti affascina di più di questo stile di danza?
Ballo da sola, eppure non sono sola. Non mi sentivo a mio agio in discoteca. Volevo un ritmo di danza o un partner che mi guidasse. Nella Line Dance, le sequenze di passi sono predefinite, ma ho sempre la possibilità di portare le mie variazioni e il mio stile. Inoltre, non sono dipendente da un partner e posso ballare con diversi stili di musica, che si tratti di country, pop, rock o blues. La varietà dei passi di danza, dal cha-cha-cha alla polka, allo swing e ad altri balli, rende la line dance stimolante. Posso andare agli eventi da sola e incontrare molte persone di tutte le età che la pensano come me.
Oltre ai corsi regolari, gestisci anche un gruppo di Line Dance per persone in sedia a rotelle e persone abili. Ci puoi parlare degli inizi di "Wheels in Line"?
Ho letto sul giornale che stavano cercando ballerini abili per un corso di danza in sedia a rotelle. Essendomi appena diplomata come insegnante di danza, potevo esplorare nuovi orizzonti. Quando ho fatto domanda, ho detto che ero un'insegnante di danza e che volevo seguire il corso come perfezionamento. Ma mi è stato detto che c'erano abbastanza ballerini. Quindi l'ho accantonato per allora. Tre mesi dopo ho ricevuto una e-mail in cui mi si chiedeva se non volessi rilevare il corso e gestirlo. Ed è così che tutto è nato. Ho cercato il posto giusto, ho coreografato i balli e ho incontrato le persone in sedia a rotelle per parlare con loro. Mi sono seduta sulla sedia a rotelle per familiarizzarmi con le possibilità di movimento. Nel novembre 2013, dopo sei mesi di preparazione, la giornata di porte aperte si è svolta nel palazzetto dello sport di Sennwald. Ho sentito la gioia e il piacere delle persone interessate e ho deciso di iniziare il corso. E così è nato "Wheels in Line". Da poco più di un anno, abbiamo la nostra sala da ballo a Buchs, che abbiamo potuto allestire per le persone con disabilità dopo aver raccolto fondi.
Nel 2023, Wheels in Line compirà 10 anni. Quali sono i momenti che ricordi di più?
Ci sono molti ricordi. In effetti, ogni lezione di danza è un momento speciale. Abbiamo sempre degli ospiti. Questi incontri durante la lezione ci fanno sperimentare cose eccitanti e nuove. Naturalmente, non dimentichiamo le varie esibizioni. Uno spettacolo è legato a qualcosa di più memorabile. Ci siamo esibiti di fronte a ballerini di Line Dance internazionali e abbiamo sentito quanto la nostra esibizione fosse toccante per tutti. Durante le esibizioni rimango sempre colpito dall'umorismo e dalla calma con cui i ballerini in sedia a rotelle affrontano gli ostacoli. C'è molto da imparare da loro!
Quali sfide hai incontrato nel corso degli anni?
Ciò che è scritto "accessibile alle sedie a rotelle" non è sempre accessibile alle sedie a rotelle. Lo sperimentiamo soprattutto quando siamo in tournée. Che si tratti del trasporto dalla stazione al luogo di ritrovo, della camera d'albergo, del luogo dell'evento o dei servizi pubblici. Non è compito di questa intervista raccontare tutte queste esperienze. Una delle grandi sfide è che viviamo tutti molto distanti. Abbiamo ballerini provenienti dai cantoni di San Gallo, Grigioni, Turgovia e Argovia. Non è facile coordinare dove e come ci incontriamo. Alcune persone viaggiano in treno. Quindi non è sempre possibile raggiungere ogni luogo la sera. Le richieste a breve termine sono quindi difficili da soddisfare.
Nei corsi di danza, il motto è: "Se non va bene, non va bene". Quindi troviamo sempre una soluzione e ognuno fa quello che può.
In che modo il lavoro con Wheels in Line ha influenzato la tua attività di insegnante nel corso degli anni? Che cosa hai imparato?
Umiltà, pazienza e gratitudine. Non si può dare nulla per scontato. Tutto ciò che per noi è così facile e veloce, per le persone con disabilità richiede molto, molto più tempo. Sono grata di poter lavorare con persone così meravigliose. Mi insegnano molto.
Che cosa è importante per te nelle tue lezioni di danza? Cosa ti ispira?
Divertimento e comunità. In tutte le lezioni, per me è importante che i miei studenti vengano a ballare con piacere e che se ne vadano con un sorriso. Mi piace anche partecipare a eventi in cui possiamo mettere in pratica ciò che abbiamo imparato. Incontriamo sempre persone che non riescono a immaginare che si possa ballare su una sedia a rotelle.
Quale consiglio daresti ai pedagogisti dellai danza che vogliono rendere i loro corsi e le loro offerte di danza più inclusivi?
Niente chiacchiere, ma azioni. Provate a farlo! Naturalmente, questo non è possibile dappertutto, perché è necessario creare una certa infrastruttura. A seconda del grado di disabilità, potrebbe essere necessario coinvolgere un accompagnatore. Si cresce con l'esperienza. La perfezione non è necessaria: ciò che conta è il divertimento.
Qual è il tuo messaggio per i ballerini e le ballerine, che siano in sedia a rotelle o senza?
Gratitudine per avere un hobby così bello e più pazienza con sé stessi e con gli altri. Non è importante come si balla, ma che si balla!
Ulteriori informazioni sono disponibili su Speedy Gon-CH-ales
Fonte di riferimento: TanzVereinigung Schweiz 11/22
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We’ve got the power - Dance teacher's views on autonomy and person-environment fit
Tesi MAS di Michelle Schachtler Dwarika
Storie su metodi di insegnamento rigidi, controllanti e distruttivi, soprattutto in discipline come la danza classica, non sono un fenomeno scoperto di recente sulla scia del "#metoo".
Al contrario, queste storie sembrano ricordarci che la tradizione didattica autoritaria, silenziosa e gerarchicamente dall'alto verso il basso, caratterizzata da relazioni di potere distorte, non appartiene al passato, nemmeno qui.
Nella sua tesi di Master, Michelle Schachtler Dwarika esamina, attraverso la teoria dell'autodeterminazione, gli atteggiamenti e le concezioni degli insegnanti di danza sull'autonomia e il sostegno all'autonomia (ad esempio, offrire scelte personali, giustificare e valorizzare l'individualità) e come influenzano lo stile di insegnamento. Inoltre, questo lavoro esamina le esperienze e le prospettive degli insegnanti di danza sull'adattamento persona-ambiente e la sua relazione con l'autonomia.
Michelle Schachtler Dwarika è ricercatrice di danza, assistente di ricerca e docente invitata di psicologia della danza. Come membro del Comitato Educatori di Danza IADMS, Michelle lavora a stretto contatto con una rete internazionale di ballerini ed pedagogisti della danza. Le sue principali tematiche sono la salute mentale e la resilienza nella danza, i fattori di stress e le strategie di coping e l'autonomia nell'educazione alla danza. Nel 2022-2026 studia per un dottorato di ricerca in Psicologia dello Sport e della Danza presso l'Università di Birmingham.
Leggere la sintesi dello studio qui.
Altre risorse sulla resilienza e l'etica nell'educazione alla danza
Foto: Eduardo Valle de Anton
Fonte di riferimento: Michelle Schachtler Dwarika 2020
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Consigli di lettura I «The dance cure» di Peter Lovatt
Come il ritmo e la musica ci rendono sani, felici e forti
Il movimento collega le persone. Il movimento cambia il modo di pensare. Il movimento trasmette le emozioni. Il movimento è la caratteristica che definisce la vita e il suo principale motore di cambiamento.
" The Dance Cure" è un libro per tutti coloro che vogliono essere più intelligenti, più forti e più felici.
Vi si trovano fatti, informazioni scientifiche, storie personali e, soprattutto, la danza. Invita ad alzare il volume, ad alzarsi e a ballare per la propria felicità, anche per chi pensa di non saper ballare.
L'approccio del dottor Peter Lovatt in "The Dance Cure" si basa sul principio che siamo nati per ballare. La danza è una delle forme di comunicazione più potenti che abbiamo. La danza è il nostro impulso, il nostro battito cardiaco, il nostro respiro. È il ritmo della nostra vita.
Ci sono molte conferme del fatto che la danza può cambiare il modo in cui le persone si sentono e pensano, e che può migliorare l'autostima. La danza non è solo allenamento dei movimenti. L'esperienza di abbandonarsi a un ritmo può avere un impatto profondo su tutti gli aspetti della nostra vita: ci aiuta a comunicare meglio, a pensare in modo più creativo e può darci un potente impulso a fare cambiamenti positivi nella nostra vita. Perdersi nel momento ascoltando una canzone o un altro brano musicale può alleviare l'ansia, la depressione e i sentimenti di solitudine. Questo non riguarda né la capacità di ballare di una persona, né uno stile di ballo particolare.
Chi pensava che le parole fossero potenti, aspetti di vedere cosa può fare il movimento...
Il dottor Peter Lovatt è uno psicologo della danza, conosciuto anche come Dr Dance in Inghilterra. Dopo una carriera come ballerino professionista di musical, ha studiato psicologia, inglese e calcolo neurale, combinando il suo fascino per la psicologia e le neuroscienze con la sua passione per la danza. Nel 2008 ha aperto il suo Dance Psychology Lab, dove studia come il movimento influisce sulle interazioni sociali, sul nostro pensiero e sul modo in cui risolviamo i problemi. Peter Lovatt è anche un coach motivazionale e tiene conferenze in tutto il mondo sul potere trasformativo della danza.
Libro in inglese «The dance cure»
Fonte di riferimento: Peter Lovatt 2022 www.peterlovatt.com
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Soft Skills in Dance
A guidebook to enhance your practice
Il modo in cui riconosciamo le nostre forze, in cui ci prendiamo cura degli altri, in cui affrontiamo l'incertezza e la complessità e in cui ci orientiamo nello spazio: queste sono solo alcune delle competenze umane essenziali, dette anche soft skills, che vengono sviluppate attraverso la danza.
Quali sono le capacità che esercitiamo e che sviluppiamo quando condividiamo un'esperienza di danza? Cosa succede quando ci guardiamo negli occhi, ci teniamo per mano o stiamo in equilibrio in un momento preciso?
Si impara a stare insieme. Riusciamo a trovare il delicato equilibrio tra la nostra realtà e quella degli altri.
Ballare insieme consente alle persone di immergersi nel momento presente e crea un'esperienza di condivisione che permette di sentirsi partecipi di un collettivo, di una comunità:
Ciò che pratichiamo fisicamente si trasforma in capacità mentali.
Ciò che pratichiamo mentalmente modella il modo in cui entriamo in contatto con gli altri intorno a noi.
Quanto più incorporiamo questi tipi di soft skill nella danza e quanto più ne siamo consapevoli, tanto più forti possono diventare queste abilità.
Il team Empowering Dance - The Soft Skills Teaching and Learning Approach, co-finanziato dal programma Erasmus Plus dell'Unione Europea, ha sviluppato questa guida digitale per aiutare i professionisti della danza (coreografi, ballerini, insegnanti di danza) a integrare l'insegnamento delle soft skills nella loro pratica artistica della danza e in altri campi professionali al di fuori della danza.
La guida è stata sviluppata da Monica Gillette e dalla Professoressa Sara Houston in collaborazione con diversi artisti e sette istituzioni partner europee - CSC - Centro per la Scena Contemporanea (Bassano del Grappa, Italia), Dansateliers (Rotterdam, Paesi Bassi), HIPP - Istituto Croato per il Movimento e la Danza (Zagabria, Croazia), K3 | Tanzplan Hamburg / Kampnagel (Germania), La Briqueterie CDCN (Val-de-Marne, Francia), Università di Roehampton (Londra, Regno Unito) e University of Zagreb, Academy of Fine Arts (Croazia).
Link alla guida en inglese Soft Skills in Dance Guidebook
Sito web Empowering Dance
Photo: Empowering Dance - The Soft Skills Teaching and Learning Approach
Fonte di riferimento: Empowering Dance - The Soft Skills Teaching and Learning Approach 09/22
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«Il coaching mentale consiste nel far emergere ciò che è dentro di noi»
Intervista con Rebekka Scharf
La ballerina, pedagogista e coreografa austriaca Rebekka Scharf è una mental coach certificata per adulti e professionisti della danza e della cultura, specializzata nella costruzione della fiducia in sé stessi, nel superamento dei blocchi mentali e nella scoperta di sé.
Si è laureata presso l'Università privata Anton Brucker di Linz e si è perfezionata a New York presso la Scuola Martha Graham e Merce Cunningham. Ha danzato in varie produzioni contemporanee in Svizzera, è stata in tournée in Germania con la Kelly Family e si è esibita in vari musical gotici con la compagnia "Cie Quilla". Insegna in diverse scuole di danza ed è membro dell'Associazione mantello svizzera V-P-T e dell'Associazione svizzera di coaching SCA.
Oltre alle sue attività artistiche e pedagogiche, hai un diploma in mental coaching, puoi darci qualche informazione in più su questa professione?
La professione di coach è conosciuta soprattutto nel campo dello sport. Si tratta di allenare gli sportivi a raggiungere alti livelli di prestazione e a rafforzarsi mentalmente.
La differenza con i coach e i consulenti è che, come coach, partiamo dal presupposto che ogni persona abbia già la soluzione dentro di sé. Il coaching è un viaggio alla scoperta di sé stessi. Attraverso interventi creativi e impulsi da parte mia, i clienti sviluppano i propri obiettivi e i passi successivi per raggiungerli. È sempre un piacere osservare e vedere l'espressione di sorpresa sul volto dei clienti e la loro motivazione a compiere i passi successivi.
Come mental coach, lavoriamo sulla base di una missione e di un obiettivo. Andiamo in profondità, rimaniamo lì per un po' e poi ci concentriamo sul futuro. Le osservazioni della mia prospettiva ci permettono di vedere le cose sotto una luce diversa, e spesso è proprio in questo momento che scatta qualcosa.
Nella tua tesi di laurea come mental coach, hai studiato a fondo il 'sé' nella danza e nei professionisti della cultura.
Il sé riguarda la fiducia in sé stessi, l'autostima e la percezione di sé e dell'altro. "Come mi percepisco, come vengo percepito?", "Quali sono i miei punti di forza e su cosa vorrei lavorare?", " Quale motivazione mi spinge, cosa tende ad abbattermi?" e "Come devo decidere?".
Questi sono alcuni dei pensieri che spesso tormentano i professionisti della danza e della cultura. I pensieri sono potenti e determinano in larga misura le nostre azioni e la nostra presenza, anche inconsciamente.
I fallimenti sono visti come fallimenti personali e ci si può sentire rapidamente senza valore e infelici. L'attenzione si concentra quindi principalmente sul fallimento e i piccoli successi vengono per lo più trascurati.
In teoria, ne siamo tutti consapevoli. Sappiamo che concentrarsi sul positivo ci permette di sfuggire alla spirale negativa. In pratica, spesso non è così semplice.
Si è già letto del mental coaching per i ballerini, e ora ci sono dei workshop in alcune scuole di danza, ma non è ancora molto diffuso. Però è qui che vedo il potenziale e la necessità di rendere i ballerini e le ballerine ancora più forti mentalmente, di sostenerli, di incoraggiarli a riconoscere maggiormente il proprio valore e a trasformare le loro paure e i loro blocchi in punti di forza.
Come sei arrivata al mental coaching?
Come pedagogista della danza, mi sono subito resa conto di quanto fossi affascinata dalle persone, dalle loro storie ed esperienze personali, più che dalla tecnica di danza imposta.
Prendo in considerazione lo stato attuale delle capacità di ogni persona e lavoro da lì come pedagogista della danza. Voglio vedere e sentire le emozioni e andare a cercare i ballerini e le ballerine lì dove si trovano. Ciò che mi interessa e mi affascina è l'essere umano con il suo linguaggio individuale del movimento e il modo in cui le emozioni vengono espresse in modo individuale.
Ho notato spesso che i ballerini e le ballerine si ritirano per paura di fallire, di rendersi ridicoli e di non conoscere il proprio valore. Ho quindi cercato di capire come contrastare - e persino sostenere - questa tendenza. In che modo l'enfasi sul pensiero positivo può aiutarci a rimanere noi stessi e a non essere sbilanciati dalle opinioni e dalle percezioni degli altri? Come possiamo presentare noi stessi e il nostro ruolo in modo autentico e convincente? Sono domande che mi sono posta ripetutamente.
Cosa ti affascina del mental coaching?
Come ballerina e pedagogista di lunga data, ho avuto l'opportunità, oltre alla mia esperienza sul palcoscenico e nell'insegnamento, di sperimentare molto sulle emozioni e sul proprio essere. I sentimenti di felicità e di realizzazione che mi motivavano e mi facevano sentire che niente e nessuno poteva fermarmi nella mia creatività, sono stati sostituiti da paure di ogni tipo che mi hanno tolto il vigore. La paura di non essere all'altezza, di non esserlo mai, di fallire e di rendermi ridicola, e i pensieri negativi di questo tipo, hanno rafforzato la mia idea e mi hanno impedito di avere successo.
Fin dall'inizio sono stata interessata e affascinata dal modo in cui i pensieri possono sostenerci in tutto ciò che facciamo e come possono essere utilizzati PER noi e NELLA nostra creazione. L'atteggiamento verso se stessi, la fiducia in sé come persona e anche nel proprio lavoro.
Sei tuttora attiva come ballerina e pedagogista della danza, in che modo lo studio del mental coaching ha influenzato il tuo lavoro di insegnante e la tua visione della danza?
Cerco di separare chiaramente il coaching dall'insegnamento. Come dicevo prima, mi concentro sul rafforzamento e sulla costruzione dell'essere dei ballerini e delle ballerine. Inoltre, mi assicuro che i ballerini interpretino i diversi ruoli e le emozioni in modo autentico e lavoro sempre di più sulla percezione di sé e degli altri.
In futuro, non offrirò solo un coaching individuale, ma anche un coaching di gruppo, che sarà offerto in workshop specifici per i ballerini. Attualmente sto lavorando a un concetto di temi che saranno utili ai ballerini, ai pedagoghi della danza ai professionisti della cultura nel loro lavoro quotidiano.
Quale consiglio daresti agli insegnanti di danza e ai ballerini?
Farei loro alcune domande: dove mi trovo attualmente? Cosa mi caratterizza? Quali sono i miei punti di forza? Su cosa mi piacerebbe lavorare? Dove voglio andare?
Riflettere su di sé è già un primo passo verso sé stessi e i propri punti di forza.
Ma a volte l'albero nasconde la foresta. A questo punto consiglio vivamente di prendersi il tempo e lo spazio per confidarsi con una persona esterna. Una persona di fiducia che considera i problemi in modo neutrale, li analizza insieme al cliente e lo accompagna verso l'obiettivo che ha stabilito - passo dopo passo.
Ulteriori informazioni sono disponibili su www.rebekkascharf.com
Foto: Igor Rus
Fonte di riferimento: TanzVereinigung Schweiz TVS/10/22
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Dodzi Dougban - Un artista da pari a pari
Film documentario su un ballerino sordo
Ci troviamo immersi in una vita ricca di danza. Nella sua arte, l'energico ed espressivo ballerino hip-hop Dodzi Dougban si interessa all'essere, all'incontro con gli altri da pari a pari, alla sensibilità e all'incoraggiamento degli altri. Si tratta di vivere in connessione con persone che si accettano e si arricchiscono a vicenda.
In quanto sordo di origine afro-tedesca, Dodzi si trova ad affrontare i pregiudizi fin dalla più tenera età. Cresciuto con la danza e il ritmo, ha sviluppato molto presto delle strategie contro la discriminazione. Il ritratto cinematografico ispirante "Vedere piuttosto che sentire" offre uno sguardo sulla vita di questo emozionante ballerino e lo accompagna nella sua vita artistica.
Guardare il film in tedesco Dodzi Dougban - Künstler auf Augenhöhe
Fonte di riferimento: ARD Mediathek 09/22
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Il ruolo dell'immaginario nel diventare un professionista della danza
Tesi di Master di Salomé Martins
Per la ballerina e insegnante di danza Salomé Martins l'immaginario è uno strumento fondamentale che arricchisce la qualità del movimento in modo estetico, sensoriale, emozionale e autentico
La pratica dell'immaginazione, della visualizzazione e delle immagini è stata a lungo utilizzata in vari contesti, dalle pratiche religiose, spirituali e di guarigione alla psicoterapia e allo sport. Le prime esperienze con le immagini e il movimento iniziano non appena gli studenti entrano nella scuola di danza e si sviluppano gradualmente in diversi tipi e categorie. Per Salomé Martins, l'immaginario è una preparazione all'apprendimento di una tecnica di danza e una parte essenziale del processo di apprendimento di una tecnica di danza e dello sviluppo di un linguaggio di movimento individuale.
Nella sua tesi di Master, ha esplorato immagini anatomiche e metaforiche per risvegliare la comprensione dello strumento più importante che ogni studente già possiede: il corpo fisico. L'autrice si basa su studi scientifici, oltre che sulla propria ricerca ed esperienza di studentessa, ballerina professionista e pedagogista della danza.
Dopo aver completato la sua formazione di danza in Portogallo, Salomé Martins ha lavorato come ballerina, solista e direttrice delle prove in vari teatri e compagnie di danza in tutta Europa, tra cui il Tanz Luzerner Theater, il Ballet National de Marseille, lo Staatstheater am Gärtnerplatz di Monaco, lo Staatstheater Darmstadt e Braunschweig. Nel 2022 ha conseguito il Master in Dance/Teaching and Coaching Dance Professionals presso lo ZHdK di Zurigo.
Link video in inglese The role of imagery in becoming a dance professional
Fonte di riferimento: Salomé Martins 07/2022
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"Ciò che conta è chi vuoi essere"
Scoprite la danza in tutta la sua diversità: Benvenuti al Burlesque!
Il New Burlesque celebra la femminilità, ma in fondo cos'è il Burlesque? Come viene percepita questa forma d'arte? Ci siamo soffermati su queste domande e ci siamo ritrovati in un mondo pieno di seduzione glamour, di luccichii e di umorismo.
Che cos'era - Gli inizi
Il termine burlesque deriva dalla parola italiana "burla", che significa scherzo o divertimento.
Nel XVI secolo, il Burlesque era una forma di teatro "dei semplici", caratterizzato da contenuti grossolani e bizzarri e da personaggi esagerati. L'origine è l'operetta italiana di Francesco Berni, che ha dato il nome a questa forma d’arte.
Grazie ai teatri itineranti in Europa, le rappresentazioni popolari lasciarono un'impressione duratura e nel corso dei secoli si sono sviluppate diverse forme indipendenti.
Che cosa è diventato - L’evoluzione
Il passaggio dal teatro di strada con le sue bizzarre parodie allo spettacolo con componenti erotiche avvenne a partire dal XIX secolo. Lo spettacolo burlesque, con i suoi elementi umoristici ed erotici, si è sviluppato in uno stile separato, per così dire, dal teatro popolare all'arte dello spogliarello.
Per mantenere l'aspetto divertente degli spettacoli di tipo vaudeville, alcuni elementi del programma del circo itinerante furono copiati e inseriti nei cosiddetti Sideshows. Belle signore si spogliavano accompagnate da comici. Non era raro che uno spettacolo del genere fosse una prova del fuoco per il comico: chi riusciva a far ascoltare e ridere il pubblico, mentre una bella donna si spogliava, era ovviamente talentuoso e veniva riassunto.
Quando, dopo il 1930, lo striptease ha comportato la completa svestizione, il legame tra presentazione, ballo, canto e striptease suggestivo si è dissolto.
Nel film "Non sono un angelo" (uscito nel 1933), Mae West interpreta una ballerina di circo che combina performance erotiche e raffinate battute. Come incarnazione della femme fatale, infranse molti dei tabù sessuali dell'epoca proclamando la libertà d'amore e l'uguaglianza dei sessi.
Nel corso degli anni Quaranta e Cinquanta, il Burlesque si sviluppò e si combinò sempre più spesso con la popolare Pin-up.
Con l'avvento della rivoluzione sessuale negli anni Sessanta, la danza burlesque cadde sempre più nell'oblio e fu ripresa solo all'inizio degli anni Novanta dal cosiddetto New Burlesque.
Che cos'è - Il Burlesque oggi
Il New Burlesque è simile allo striptease. La differenza con lo striptease tradizionale sta nel grado di svestizione. Mentre nello striptease i vestiti si tolgono completamente, nel Burlesque le parti più importanti rimangono coperte. I capezzoli sono coperti, le mutandine sono strette ma non vengono tolte. La femminilità è sottolineata da costumi elaborati con boa di piume, calze a rete, ventagli e corsetti. Spesso i ballerini si calano in ruoli, combinando i loro movimenti e i testi delle canzoni con numeri di danza e seduzione. Ci sono persino elementi di danza moderna e oggetti della scena fetish. Tutto ciò che piace è consentito. Il New Burlesque celebra la femminilità: un intrattenimento di alta classe che stimola le fantasie erotiche.
Il film hollywoodiano "Burlesque" (2010) con Christina Aguilera e Cher ha portato questa forma d'arte sul grande schermo. Nel giro di poco tempo, il Burlesque è diventato famoso in tutto il mondo. Le coreografie e i balli del film sono ancora oggi impressi nella mente della gente.
Nel 2022, TAS ha potuto partecipare al campionato "European Queen of Burlesque", con artisti di fama internazionale, e apprezzare performance umoristiche, sensuali, erotiche, affascinanti e mistiche. Con gli stili Classic, Neo, Comedy e Dark Cabaret, gli artisti sono praticamente senza limiti. Con il Boylesque, anche gli artisti maschi si trasformano in creature affascinanti. È stato bello vedere che il Burlesque continua ad essere multiforme e che tutto ciò che piace è consentito. Dopo lo spettacolo abbiamo avuto l'opportunità di parlare con una rappresentante di Comedy Burlesque: Cheeky Kelly ha entusiasmato il pubblico con la sua parodia sofisticata, piena di umorismo ironico e sottile.
" Ciò che conta è chi vuoi essere".
Intervista con la ballerina di burlesque Cheeky Kelly
Cheeky Kelly, cosa significa per te il Burlesque?
Il Burlesque era originariamente considerato uno spettacolo umoristico e teatrale. Burlesque deriva dalla parola "burla", che significa divertente - per me personalmente, questo è un aspetto molto importante! Ma il Burlesque è anche esprimere sé stessi e mostrare chi si è veramente. L'etnia, la nazionalità, l'aspetto o la forma del corpo non sono importanti: ciò che conta è chi vuoi essere e avere il coraggio, attraverso il burlesque, di viverlo.
Come sei arrivata al Burlesque?
Dopo essere diventata madre, ho sentito il desiderio di fare qualcosa per me stessa. Volevo sentire di nuovo meglio il mio corpo e fare qualcosa che mi facesse sentire bene. Così nel 2013 mi sono unita alla Secret Follies Company e mi sono immersa nell'arte del Burlesque. Dopo qualche lezione, ho capito subito quale stile era fatto per me. Dopo poco tempo ho fatto il mio primo spettacolo e da allora mi sono esibita in vari eventi (cabaret Ohlala Chérie a Zurigo, cabaret Lune Noire a Berna e eventi privati).
Hai scelto lo stile comico visto l'origine del Burlesque. Sono presenti altri stili nei diversi spettacoli che proponi?
Il mio stile burlesque è influenzato in tutto e per tutto dalla commedia. Mi piace entrare in ruoli diversi e far ridere il pubblico, perché non bisogna dimenticare che il Burlesque non è solo seduzione, ma anche espressione!
www.cheekykelly.com
Questo articolo è stato redatto da Katiuscia Di Marino e Jenny Leone (insegna lei stessa workshop di Burlesque) da Polelicious Pole Dance Winterthur.
Fonte di riferimento: TanzVereinigung Schweiz TVS, 09/2022
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La danza rende felici
Intervista con Sylvia Frauchiger
Sylvia Frauchiger è convinta che ballare renda felici. Nell'intervista con TAS, affronta le seguenti questioni: qual è il legame tra la danza e la felicità, come l'essere felici può arricchire l'insegnamento della danza e perché la danza e la felicità abbiano un posto nelle scuole.
Sylvia Frauchiger ha completato la sua formazione come ballerina e insegnante di danza presso la Rotterdam Dance Academy (ora Codarts). Insegna danza contemporanea presso l'Akar Studio di Berna e in molte altre strutture per persone dai 4 ai 90 anni. Insegna anche a scuola il tema della felicità, dà corsi ed è coach di sviluppo personale.
Che cos'è la felicità?
S'incomincia con la domanda più semplice. ... ! Continuo a chiederlo nelle mie lezioni e a me stessa. E le risposte sono tantissime! La felicità è un sentimento. Una sensazione piacevole a cui aspiriamo consciamente o inconsciamente. Tutti vogliamo essere felici. Facciamo tutto il possibile, più o meno utile, per provare quella felicità solo per un breve momento. È uno stato d'animo meraviglioso, spesso fugace, che si impossessa di tutto il nostro corpo.
Nel mio lavoro, l'attenzione è rivolta al benessere psicologico. Si chiama anche benessere eudemonico e risale ad Aristotele. L'accento è posto sulla crescita personale e sulla realizzazione di sé. Questa felicità ha molto a che fare con la capacità di agire in modo autonomo nella propria vita, di dominare le esigenze dell'ambiente circostante, di sperimentare la realizzazione personale, di avere relazioni positive, di accettare se stessi e di trovare un significato alla propria vita.
Cosa c'entra la danza con la felicità?
È provato che la danza rende felici. È una combinazione naturale di molti fattori che, secondo la ricerca sulla felicità, contribuiscono ad aumentare il senso di felicità. Quando si balla, si è pienamente presenti nel momento, spesso in uno stato di flow, nel quale non si pensa a nient'altro. Si è in contatto con se stessi, il proprio corpo, i propri sentimenti, la propria anima, ma anche con lo spazio, la musica e gli altri. Inoltre, ballando, il corpo rilascia dopamina ed endorfina, gli ormoni della felicità. La danza migliora anche la percezione di sé e, nel migliore dei casi, la fiducia in se stessi. Si tratta quindi di un vero e proprio cocktail di felicità che può essere assaporato con sicurezza.
Ballare rende sempre felici?
Naturalmente, il fattore felicità dipende molto dal modo in cui vengono impartite le lezioni o dall'ambiente in cui si balla. Ballare a casa con la propria musica preferita o a una festa può talvolta dare più felicità che in una scuola di danza. La danza può anche rendere infelici.
I fattori di infelicità sono: Sempre a paragonarsi, a sforzarsi troppo, a non ascoltare il proprio corpo, a svalutarsi, a porsi obiettivi troppo alti e a non valorizzare i piccoli progressi. Anche il metodo di insegnamento e soprattutto l'insegnante di danza con cui si prendono le lezioni hanno un ruolo importante. L'insegnante deve correggere con attenzione e non deve in nessun caso svalutare o ridicolizzare la persona. La danza è sempre molto personale. Le critiche sono rivolte al corpo, che è inseparabile dai sentimenti e dall'anima. I commenti dispregiativi possono risultare molto pesanti e dannosi.
Bisognerebbe chiedere aiuto se la danza non vi rende più felici! Naturalmente ci sono alti e bassi, ma la sensazione di base dovrebbe essere positiva. Prendetevi cura del vostro corpo. Sappiate sempre che il vostro corpo, la vostra mente e la vostra anima stanno danzando con voi. Non si possono separare e tutti gli aspetti necessitano attenzione. Il corpo si manifesta con il dolore, la mente con i cattivi pensieri e l'anima con la tristezza quando qualcosa va storto. Bisogna cercare di seguire la GIOIA, che conosce meglio di chiunque altro la strada della felicità!
Insegni il tema della felicità nelle scuole e offri vari corsi di formazione per gli insegnanti. Si può saperne un po' di più?
Il tema della "felicità" deriva dalla psicologia positiva e mira a rafforzare il benessere psicologico dei bambini. Il progetto è stato creato dal dottor Ernst Fritz Schubert. Ho seguito una formazione continua presso l'Istituto Fritz Schubert dopo essermi resa conto della mancanza di fattori di auto-rinforzo nelle scuole e della felicità che si può provare quando si riconosce il proprio valore e la propria giustezza. Anche se si prendono brutti voti o non si rientra nella norma. In classe cerco di scoprire con i bambini quali sono i loro pregi, cosa sanno fare bene, cosa li rende felici e di cosa hanno bisogno per sentirsi bene e al sicuro. Parliamo anche molto di sentimenti e, naturalmente, si balla sempre!
Come sei arrivata al coaching della felicità?
Per me il coaching della felicità è uno sviluppo personale. Intendo lo sviluppo nel senso di: "Sviluppare" tutto ciò che non appartiene alla personalità naturale, in modo che la bellezza di ogni persona sia di nuovo visibile. Il nucleo è sempre sano e bello, ma spesso avvolto e nascosto. Le persone che credono in se stesse, che si amano, che usano i loro talenti e le loro forze per il bene di tutti e che sono felici, sono indispensabili per un mondo migliore. Per questo motivo inizio dalle scuole. I bambini sono il nostro futuro.
In che modo questo ha influenzato il tuo lavoro di insegnante di danza?
Per me è sempre stato importante che i miei studenti lasciassero le mie lezioni soddisfatti. Negli ultimi anni ho messo la "felicità" in primo piano rispetto ai miei obiettivi e alle mie preoccupazioni. Inoltre, integro sempre più esercizi di consapevolezza corporea e di mindfulness nelle mie lezioni. Cerco di essere sempre più consapevole del valore dei miei studenti, di vedere i loro progressi personali e di non fare paragoni. Cerco di vedere tutti e di incoraggiarli dove ne hanno bisogno.
La danza ti accompagna da sempre, cosa ti affascina ancora?
La danza è una cosa meravigliosa. Ciò che mi affascina di più è il modo nel quale agisce su di noi, sui nostri sentimenti e sulla nostra anima, come può renderci felici! Sia come spettatrice che, come ballerina. la danza ha per me, più di ogni altra cosa, la capacità di evocare sentimenti e spesso anche felicità. Amo la danza perché quando ballo la felicità è sempre presente. La parola magica è connessione. Quando ballo, a volte mi sento così connessa al mio corpo, allo spazio, alle persone, alla musica e all'universo. Solo la danza è in grado di farlo.
Per saperne di più www.raum-für-glück.ch
Foto: Rolf Siegenthaler
Fonte di riferimento: TanzVereinigung Schweiz TVS 09/2022
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DancePodGuest - Gizella Erdös
Sull'amore per la danza, le immagini distorte del corpo e i disturbi alimentari
Oltre al suo lavoro artistico, coreografico e pedagogico, Gizella Erdös accompagna le persone con disturbi alimentari come analista del movimento e terapeuta presso il Centro di competenza per i disturbi alimentari di Zurigo.
Per Gizella Erdös l'educazione alla danza è anche uno stile di vita: da oltre 35 anni insegna con passione la danza di carattere, anche presso la scuola di balletto dell'Opera di Zurigo, e ha creato coreografie per diverse produzioni. Nel podcast parla del suo amore per la danza, delle immagini distorte del corpo e dei possibili fattori scatenanti dei disturbi alimentari per poi spiegare come questi possono essere contrastati e affrontati nei corsi di danza.
Per il podcast in svizzero tedesco: DancePodGuest - Gizella Erdös
Contatti per i disturbi del comportamento alimentare: Centro per i disturbi del comportamento alimentare (DCA)
Ulteriori informazioni su Gizella Erdös
Fonte di riferimento: TanzVereinigung Schweiz TVS 08/2022
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Danza e intimità - Intimacy Direction & Coordination
Intervista con Emma Murray
Nella sua intervista con TAS, la ballerina e coreografa neozelandese Emma Murray parla di danza e intimità.
Solista del Royal New Zealand Ballet, ha danzato ugualmente allo Stadttheater di Berna. Oltre al suo lavoro artistico e coreografico, insegna in diverse scuole di danza e compagnie. Nel 2020 ha conseguito un Master in Performance Art Practice presso la HKB di Berna e attualmente si sta formando in Intimacy Direction & Coordination (TIE).
Stai seguendo una formazione per diventare “Intimacy Director & Coordinator (TIE)”. Può dirci qualcosa di più su questo ambito professionale e su come si ti sei interessata al tema della danza e dell'intimità?
Una collega ballerina in Nuova Zelanda, che ha recentemente completato la sua formazione, ha attirato la mia attenzione sui corsi online di gestione e coordinamento dell'intimità. Gli esperti di intimità sono coreografi e facilitatori di attori. Nelle scene che prevedono nudità e/o contatto fisico intimo, fungono da collegamento tra gli attori e la produzione. Intimacy Direction si riferisce al lavoro per il teatro o lo spettacolo dal vivo, Intimacy Coordination al lavoro per la televisione e il cinema.
Nel settore cinematografico e teatrale, i direttori e i coordinatori dell'intimità sono da tempo integrati nei processi di lavoro, dove vedi un potenziale per questo lavoro nel campo della danza?
Penso che le pratiche basate sul consenso inerenti al lavoro sull'intimità possano essere molto utili per i giovani studenti di danza e per l'educazione alla danza in generale. Il lavoro di Intimacy affronta questioni importanti sui confini e sulle interfacce tra confini fisici, professionali, personali e culturali. La comunità della danza in generale può solo trarre beneficio dalla conoscenza di come lavorare in modo più collaborativo e creativo all'interno di questi confini.
Dove vedi i maggiori ostacoli o sfide?
Nel creare nuove norme all'interno della cultura della danza. Per esempio, stabilire che i danzatori con cui si può lavorare bene sono danzatori che arrivano puntuali, che si adattano bene allo spazio, ma che sanno anche rispettare i propri limiti e articolare le proprie esigenze.
Come ballerina, hai vissuto momenti in cui ti sei sentita a disagio?
Sì, conoscere la differenza tra disagio e limite è qualcosa che sto ancora imparando, sia dentro che fuori dallo studio di danza!
Il contatto fisico è parte integrante di molti stili di danza, sia nella danza di coppia, che nella contact improvisation o sul palcoscenico, in ambito amatoriale o professionale, e ognuno percepisce il tocco in modo diverso. Quali aspetti possono essere trasferiti o integrati nell'insegnamento della danza?
Come pedagogisti, registi o coreografi, è spesso difficile rinunciare alla "posizione di potere", ma si possono trovare modi per mitigarla o indebolirla attraverso pratiche basate sul consenso. In uno dei corsi online TIE a cui ho partecipato, il consenso è stato descritto come uno spazio di respiro, per poter prendere decisioni consapevoli e informate durante le prove. L'uso di domande aperte, ad esempio, è un buon modo per farlo, oppure concordare una parola di pausa. Invece di dire "no", che può sembrare una brusca interruzione e una sfida in un ambiente collaborativo, la scelta di una parola o di un gesto alternativo può consentire una pausa o uno spazio per respirare e riflettere prima di continuare la conversazione.
Il rapporto con il proprio corpo è sempre un tema centrale in tutti i settori della danza. Come è cambiato il rapporto con il tuo corpo nel corso degli anni? Cosa ha influenzato questa situazione?
Considero sempre più un privilegio aver lavorato a lungo con il corpo in movimento. Nonostante (o a causa?) della mancanza di sicurezza, il tempo trascorso come ballerina, insegnante o coreografa a (ri)pensare attraverso e sul corpo mi ha dato una serie di competenze preziose che contribuiscono a una buona vita.
È proprio nell'ambito dell'intimità che la comunicazione riveste la massima importanza. Qual è il ruolo del linguaggio in questo contesto?
Sono rimasta sorpresa nell'apprendere quanto la guida all'intimità e il lavoro di coordinamento si basino su strumenti coreografici. La danza e il lavoro sull'intimità condividono un vocabolario simile per la gestione del movimento. Un vocabolario che descrive, ad esempio, i diversi livelli di contatto o la distanza che cresce o si riduce tra le diverse parti del corpo o i corpi. Il linguaggio è conciso e codificato e mira a non essere sovraccarico o sessualizzato. Pertanto, non ci si aspetta che gli interpreti creino "chimica" o "una sorta di magia" quando recitano scene intime. Questo linguaggio leggero, utilizzato per coreografare momenti intimi o movimenti diretti, permette a ballerini e attori di agire liberamente e di rimanere entro confini chiari durante le prove.
In che modo l'approfondimento di questo tema ha influenzato il tuo lavoro artistico e didattico?
Sono entusiasta del fatto che questo lavoro si integrerà con la mia pratica di insegnamento, imparando di più e diventando sempre più qualificata. Voglio davvero contribuire a condividere i pilastri della gestione e del coordinamento dell'intimità con il settore professionale della danza. Non per limitare o censurare l'espressione creativa, ma per migliorarne la qualità dando potere a chi è responsabile della creazione e dell'interpretazione!
Cosa ti auguri per la danza?
Le posizioni di potere e la percepita scarsità di lavoro (gig economy) spesso portano i danzatori e i professionisti della danza a una modalità di sopravvivenza che può inibire il loro pensiero creativo e cognitivo e potenzialmente incidere su questioni di consenso. Vorrei che la scuola di danza fosse un luogo di emancipazione per tutti coloro che vi lavorano.
Ulteriori informazioni su Emma Murray
www.emmamurray.ch
Informazioni su Intimacy Direction & Coordination
www.theatricalintimacyed.com
www.idcprofessionals.com
Foto: Nicole Pfister - Coreografia: Emma Murray
Fonte di riferimento: TanzVereinigung Schweiz TVS 08/2022
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"manntanzt" - Gli uomini si limitano a battere i piedi....
Intervista con Tina Mantel
Tina lavora come coreografa, ballerina e insegnante freelance dagli anni Ottanta. Si è formata come ballerina a New York (BFA Juilliard School) dove ha anche scoperto la coreografia. Per oltre dieci anni ha insegnato danza, coreografia e storia della danza alla Zürcher Hochschule der Künste. In seguito, ha studiato scienze della danza e ha fondato il progetto "manntanzt".
Nel 2021 ha lanciato il festival di danza Tanzmehr Bühne mit*ein*ander*es. Fa parte del consiglio di amministrazione di TanzLOBBY IG Tanz Zürich e sostiene i professionisti della danza nel loro sviluppo personale in qualità di coach.
Sei coreografa, creatrice e ricercatrice di danza e lavora da molti anni nel campo della "Community Dance" artistica. Puoi dirci qualcosa di più su questo campo?
L'insegnamento è sempre stato una parte del mio lavoro, non voglio portare la danza come forma d'arte solo ai professionisti, ma anche ai ballerini non professionisti, sia bambini che anziani. Il lavoro artistico sui progetti con questi gruppi è iniziato con "manntanzt". Nel contesto della "Community Dance" artistica, lavoriamo come professionisti della danza con i cosiddetti "esperti di vita", cioè persone che portano la loro intera biografia, le loro debolezze e i loro punti di forza nel processo artistico attraverso il movimento. Sono interessata a riscoprire costantemente come il movimento diventi 'danza' - e cosa significhi esattamente per me. I dilettanti di solito non hanno schemi di movimento di danza, affrontano i compiti in modo diverso dai ballerini professionisti. È sempre magico sviluppare con loro una poesia dell'espressione della danza.
Nel 2012 hai creato "manntanzt". Di cosa si tratta esattamente?
All'epoca organizzavo il mio primo corso di bachelor in danza contemporanea presso la ZHdK e durante gli esami di ammissione mi sono resa conto ancora una volta di quanto pochi uomini danzassero in Svizzera. Su una cinquantina di domande, c'erano solo tre uomini e ne abbiamo potuto accettare solo uno. Quando il corso è stato interrotto per motivi politici, non ho potuto fare a meno di chiedermi perché, nella nostra cultura occidentale, non abbiano quasi mai accesso alla danza artistica. Da qui è nata l'idea di realizzare un progetto proprio su questo tema, "manntanzt". Era previsto solo come laboratorio, ma insieme al regista Roger Nydegger abbiamo creato una produzione che è durata un'intera serata e ha entusiasmato tutti. In seguito, ho proposto agli uomini che hanno partecipato - erano 13 - di organizzare per loro un allenamento regolare di danza. Da allora ci sono state quattro produzioni complete e tre più brevi, e la formazione continua senza interruzioni, anche se il numero di partecipanti varia.
In quanto donna, cosa ti ha spinta a sviluppare un format di danza specificamente per gli uomini?
Forse per le ballerine professioniste è così ovvio che ci sono pochi uomini nelle offerte di danza che non ci pensano. All'inizio ho pensato che fosse importante collaborare con un uomo in una produzione. Ora so che non è necessario. Con un uomo al comando, potrebbero esserci sentimenti di competizione o comportamenti alfa. Ora, siamo un team di sole donne nelle prove con Delia Dahinden (regia) e Antje Brückner (luci) e funziona molto bene.
In definitiva, si tratta di un progetto femminista per facilitare l'accesso degli uomini alla danza artistica. Così come giocare a calcio è diventato scontato per le ragazze, voglio che i ragazzi e gli uomini possano dedicarsi alla danza senza dover sopportare i pregiudizi sprezzanti di chi li circonda.
Come si svolge concretamente una lezione o un workshop di manntanzt?
Il contenuto della formazione del lunedì non è diverso da quello di un'offerta per un gruppo misto. Forse a volte uso altre immagini o musica, ma questi sono dettagli. La cosa più importante è che gli uomini si trovino tra consimili e possano esprimere il loro interesse per la danza. Nei gruppi misti, sono infatti gli estranei, e a molti questo non piace.
Nella prima ora propongo un allenamento corporeo per la consapevolezza, la forza, la flessibilità e la coordinazione, basato sulla danza contemporanea e sulla tecnica di José Limon. Nella seconda parte, improvvisiamo con vari temi, da soli, in coppia o in gruppo. Qui l'aspetto creativo occupa il primo piano. Per l'esperienza personale vera e propria, ci sono altre offerte.
I "Jubiläums Workshops" durano un giorno e riprendono ciascuno il tema di un brano di manntanzt. Nel primo laboratorio, come nella produzione del 2012, l'attenzione si concentra sulle inibizioni ma anche sui desideri che gli uomini associano alla danza. tra gli altri temi ci sono i pionieri maschili nella storia della danza, la vicinanza e la distanza tra gli uomini o la questione dell'eroismo contemporaneo.
Quali sono le sfide che affronti nel tuo lavoro?
La sfida più grande è sempre quella di trovare uomini interessati a ballare e che apprezzino la mia offerta. Gli uomini che partecipano a una produzione spesso fanno una pausa dopo questa fase che richiede molto tempo. Gli uomini più giovani non sembrano essere in grado di liberarsi per la danza quando diventano padri. Gli uomini più anziani finiscono per trovare le sfide fisiche troppo impegnative. Quindi ci sono sempre dei cambiamenti, ma è bello che molti uomini rimangono in media per circa 4 anni.
Quali momenti ed esperienze "manntanzt" ricordi con particolare piacere?
Quando un uomo impara qualcosa di nuovo su se stesso attraverso la danza e si sente meglio nel suo corpo, è un dono. Scoprire ogni volta l'apertura, l'energia e la creatività degli uomini durante la formazione è per me fonte di soddisfazione. E in ogni creazione ci sono stati momenti divertenti, esteticamente belli ed emotivamente toccanti. Ad esempio, la fine di "Von Mann zu Mann zu Mann", quando i ballerini si mettono in fila dando le spalle al pubblico e tendono timidamente le mani l'uno all'altro per poi riabbassarle. Ogni volta mi ha commosso e ho trovato molto bello percepire questo sentimento anche tra il pubblico.
Hai anche studiato la questione dal punto di vista scientifico e hai scritto un articolo sull'argomento all'Università di Berna: "manntanzt - how male dancers destabilise gender roles". Il rapporto tra danza e mascolinità sembra ancora contaminato da alcuni pregiudizi, soprattutto nella cultura occidentale.
Conosco diversi approcci. Da un lato, a livello storico-culturale: Il corpo maschile ha subito un'evoluzione storica negli ultimi due secoli. Nella preistoria erano quasi esclusivamente gli uomini a danzare, persino Luigi XIV ricevette il soprannome di "Re Sole" da un ruolo di primo piano in un balletto. Ma il ballerino maschio è praticamente scomparso dal teatro occidentale nel XIX secolo, durante l'epoca del balletto romantico e del culto delle ballerine. Allo stesso modo, il nudo maschile scomparve dalla pittura e dalla scultura e l'abbigliamento maschile subì un understatement uniforme con l'introduzione dell'abito nero. Gli uomini sono diventati quasi invisibili, anche se rappresentano lo sguardo normativo delle società patriarcali. Per questo motivo gli uomini sul palco si trovano in una posizione precaria quando mettono il loro corpo sotto i riflettori come ballerini. Infatti, lo sguardo maschile eterosessuale deve, per definizione, non essere interessato allo spettacolo del corpo maschile danzante, altrimenti scatena reazioni omoerotiche inconsce o consapevoli, che a loro volta provocano reazioni omofobiche.
Su un piano più individuale, la coscienza del controllo nelle nostre società dell'Europa centrale e settentrionale si confronta con la danza. Gli uomini, in particolare, stanno ancora imparando che un vero uomo controlla le proprie emozioni e disciplina il proprio corpo. Ballare è sempre una perdita di controllo, ballando ci sottraiamo al pensiero razionale, il che è più difficile per gli uomini che per le donne. La Chiesa ha anche contribuito a far sì che la danza fosse considerata una forma d'arte inferiore o inesistente.
Al contrario, la danza ha un significato molto diverso per gli uomini delle società dell'Europa meridionale o orientale. Dove la danza popolare è una parte della cultura vissuta attivamente, gli uomini trovano la danza più naturale, come hobby o come professione.
Quale atteggiamento è alla base del tuo lavoro artistico e pedagogico?
Forse posso riassumerlo così: Rispetto e curiosità per le persone che danzano, da un lato, e condivisione della mia grande passione per la danza contemporanea come forma di espressione creativa, dall'altro.
In che modo il suo lavoro nella community dance ha cambiato o influenzato la tua visione della danza?
La perfezione non mi interessa più, posso apprezzare le performance di danza tecnica ma mi ispirano raramente. E la comunicazione con il pubblico è diventata sempre più importante per me. Voglio poter andare incontro alle persone e non vederle perplesse di fronte a uno spettacolo di danza. Con la prima produzione di "manntanzt", ho scoperto che questi uomini sul palco, che sembrano un fratello, un padre o un vicino di casa, attraggono e commuovono direttamente il pubblico. Perché l'identificazione è più evidente che con i ballerini professionisti, virtuosi e ben allenati. Anche se li apprezzo molto!
Quali sono le motivazioni che ti spingono nel tuo lavoro? Qual è la tua fonte di ispirazione?
Spero di averlo già detto: amo la danza e quindi renderla accessibile a più persone possibili, sia che ballino, che si esibiscano o che assistano alle rappresentazioni stesse. La danza soffre del fatto che tutti pensano di sapere cosa sia, ma ognuno la intende in modo diverso. La danza può essere una pratica sociale in occasione di feste e celebrazioni, può essere uno sport, viene utilizzata a fini commerciali nella pubblicità o nei video musicali e può anche essere una forma d'arte. Anche in questo caso la gamma è ampia, dal balletto classico alla danza concettuale. Conoscere meglio la danza ne facilita l'accesso. Questa è la mia motivazione.
La danza continua a essere la mia fonte: quando ballo mi sento viva e spero di continuare a farlo per molto tempo.
Quest'anno manntanzt festeggia il suo decimo anniversario. Qual è il futuro e quali sono i tuoi desideri e le tue visioni per i prossimi dieci anni?
Mi piacerebbe che ci fossero dei centri in diverse città, con programmi di danza diversi rivolti a uomini e ragazzi. Mi piacerebbe mettere in scena ancora qualche creazione e poi trovare un successore, in modo che il lavoro continui anche se non ho più l’energia per farlo. A breve termine, vorrei che si iscrivesse un numero sufficiente di uomini interessati per poter tenere i workshop a Winterthur, Basilea, Berna e Lucerna!
Quale consiglio daresti alle scuole di danza, ai pedagogisti della danza e agli uomini che amano ballare, riguardo all'accessibilità della danza a tutti i generi?
Raccomanderei sicuramente di creare programmi solo per ragazzi, uomini e ragazzi, guidati da praticanti di danza uomini e donne. Tali attività possono essere workshop o progetti a breve termine all'inizio. Per gli uomini è più facile impegnarsi per un tempo limitato e un obiettivo chiaro che per un corso regolare. Nei gruppi misti si possono affrontare le esigenze di uomini e donne e, se opportuno, farli lavorare su qualcosa separatamente. Soprattutto per i bambini, l'entusiasmo di molte ragazze per i vestitini è piuttosto scoraggiante per i ragazzi - e anche per alcune ragazzine.
Auguro agli uomini amanti della danza di trovare un'offerta adatta a loro e di avere il coraggio di provare! E non scoraggiatevi se siete l'unico uomo.
Per maggiori informazioni: manntanzt - Tina Mantel
Link al video: manntanzt
Informazioni sui Jubiläumsworkshops
Leggete qui il lavoro “manntanzt - how male dancers destabilize gender roles”
I social media: @manntanzt su Facebook e Instagram
Credito fotografico: Roman Bernhard
Fonte di riferimento: Tanzvereinigung Schweiz TVS - 06/2022
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Perfezionismo
IADMS - Un documento di risorse per ballerine e ballerini e pedagogisti della danza
Le recensioni dei giornali usano spesso il termine "perfetto" o "impeccabile" per indicare che è avvenuto qualcosa di ottimo in uno spettacolo di danza. Ma la perfezione o l'eccellenza sono più benefiche? Esiste una differenza tra le due e, se sì, cosa può significare per le ballerine e i ballerini e per coloro che insegnano?
La psicologa Harriet Braiker ha detto una volta: "La ricerca dell'eccellenza motiva, la ricerca della perfezione è demoralizzante". Probabilmente riconoscendo il fatto che un ballerino deve puntare in alto e lavorare sodo prima di poter eseguire una buona performance, gli educatori a volte cercano di ispirare gli studenti alla perfezione.
Il presente documento descrive innanzitutto le idee attuali sul perfezionismo, compresi i suoi aspetti positivi e negativi. La relazione passa poi in rassegna le ricerche più importanti sul rapporto tra perfezionismo e una serie di indicatori di benessere e malessere. L'articolo affronta anche il tema del perfezionismo tra i pedagogisti della danza, gli studenti e i ballerini e conclude con delle raccomandazioni pratiche.
L'articolo è stato scritto da Sanna Nordin-Bates in collaborazione con lo IADMS Dance Educators' Committee 2014.
Leggete l'articolo completo dello IADMS qui Perfectionism - Ressource Paper for Dancer and Teachers
Troverete qui molte altre risorse e informazioni interessanti IADMS - International Association for Dance Medicine and Science
Fonte di riferimento: IADMS - Dance Educators’ Committee, 2014
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In y/our Shoes - The Role of Empathy in Coaching Dancers
Tesi di laurea di Ilana Werner
Gestire i ballerini è una responsabilità enorme. Quando si parla di arte, che si tratti di una statua, di una canzone, di un dipinto o di un'opera di danza, di solito si parla del prodotto finale. Tuttavia, il percorso che porta alla creazione di un'opera finita sul palcoscenico è un processo molto complesso, multidimensionale e, soprattutto, collaborativo.
Nella sua tesi di Master, Ilana Werner ha analizzato il tema dell'empatia nel coaching e ha evidenziato la relazione e l'interazione tra danzatori ed pedagogisti di danza, insegnanti di danza classica e direttori di prova. In una tavola rotonda, l'autrice parla con tre esperti sulla bellezza di questo lavoro, sul ruolo dell'empatia nel processo di lavoro e di apprendimento, ma anche sulle difficoltà e le sfide, nonché sulle conseguenze disastrose di una mancanza di empatia.
Ilana Werner ha trascorso 12 anni della sua carriera come solista principale con il Bayerisches Staatsballett di Monaco di Baviera, e successivamente ha danzato con il Ballet du Capitole di Tolosa e con il Balletto Nazionale Ungherese di Budapest. Nel 2021 ha conseguito il Master of Arts in Teaching and Coaching Dancers presso lo ZHdK di Zurigo. Lavora a livello internazionale come coach ospite in scuole e compagnie ed è stata maestra di balletto al Teatro Tanz Luzerner. È una traduttrice professionista e ora lavora anche nella prevenzione delle frodi per una rinomata società di credito.
Potete leggere la sua tesi di Master in inglese In y/our Shoes - The Role of Empathy in Coaching Dancers
Link Video In y/our Shoes
Fonte di riferimento: Ilana Werner, 05/2021
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DancePodGuest - fit 4 performing arts
Intervista con Angélique Keller
Angélique Keller si è formata in Scienze dello Sport e ha studiato Dance Science all'Università di Berna. Ha lavorato per molti anni come terapista dello sport presso la Clinica Schulthess di Zurigo ( Swiss Olympic Centre) e ha accompagnato atleti e ballerini professionisti nel loro ritorno allo sport o sul palcoscenico.
Nel 2018 ha fondato fit4performingarts Angélique Keller, la cui attività si rivolge a ballerini di ogni tipo, pedagoghi e istituzioni di danza. Offre check-up, programmi di preparazione fisica, prevenzione e ritorno alla vita professionale, consulenze, nonché workshop e conferenze sulla Scienza della Danza. Inoltre, Angélique nutre un forte interesse per la Spiraldinamik e le diverse forme di movimento. Ha ideato programmi di fitness per il Balletto di Zurigo, il Landestheater Ballett Salzburg e il Balletto di Lipsia.
Nel secondo episodio di DancePodGuest, Angélique parla del suo lavoro con i ballerini, della loro motivazione e dei loro obiettivi, oltre che di un allenamento sano e sostenibile sia per i dilettanti che per i professionisti in tutte le discipline della danza. L'autrice esamina inoltre vari miti sull'allenamento, sottolinea l'importanza delle fasi di riposo consapevole e parla del suo studio di intervento sulla forza di salto pliometrico, condotto nell'ambito dei suoi studi MAS con il Balletto di Zurigo.
Per ascoltare l'intervista completa in tedesco DancePodGuest - "fit 4 performing arts"
Per ulteriori informazioni, visitare il sito www.fit4performingarts.ch
Fonte di riferimento: TanzVereinigung Schweiz TVS, 05/2022
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Il tango incontra la Scienza della danza
Intervista con la beneficiaria della borsa di studio TAS Annatina Luck
Annatina Luck è una ballerina di tango, pedagogista di danza e coreografa che nel 2013 ha aperto la sua scuola di danza, "La Porteña", nel centro di Zurigo, insieme a Daniel Aranda. È la vincitrice della borsa di studio TAS 2021 e attualmente studia il MAS Dance Science all'Università di Berna.
Il movimento è sempre stato la tua passione. Ti sei formata come ballerina contemporanea all'Università delle Arti di Amsterdam e alla Alvin Ailey School di New York, come sei arrivata al tango?
Dopo quattro anni di formazione a New York, per me era chiaro: è qui che voglio vivere. Dopo aver ottenuto la green card, tutto era possibile. Per quasi 20 anni a New York ho ballato, coreografato e insegnato danza moderna. È stato in occasione di uno spettacolo completo allo “Steps on Broadway”, dove ho presentato la mia coreografia, che ho visto per la prima volta una performance di tango. Sono rimasta così affascinata che il giorno dopo ho preso la mia prima lezione di tango e da quel momento ho capito: questo è il mio futuro.
Da anni insegni sia nella tua scuola che come insegnante ospite in Svizzera e all'estero. Quale approccio è alla base del suo lavoro pedagogico?
La persona, gli studenti, sono sempre in primo piano. Adatto sempre il contenuto delle lezioni alle esigenze degli studenti. Ha bisogno di flessibilità e creatività, perché solo comprendendo l'individuo si può trasmettere pienamente il tango.
Le mie lezioni seguono i principi del tango argentino tradizionale e per me è importante che gli studenti possano imparare in un ambiente sicuro. Faccio in modo che l'atmosfera rimanga rilassata e piacevole nonostante i contenuti impegnativi.
Hai ricevuto nel 2021 una delle borse di studio TAS per frequentare il CAS "Dance Science: Health & Performance" all'Università di Berna. Cosa ti ha spinto ad intraprendere tale percorso?
Può sembrare strano, ma prima di tutto il dottor Derrick Brown! Era il mio insegnante nel 1992 all'Università delle Arti di Amsterdam, dove ho seguito la mia formazione di ballerina. Per me era un'ispirazione, allora come oggi. Quando ho iniziato a interessarmi allo studio e ho visto che era citato come direttore degli studi e docente, sono stata sicura che questo studio potesse portarmi lontano. Inoltre, anche il mio partner, che è uno scienziato, mi ha incoraggiata.
Come riesci a conciliare gli studi e la vita professionale?
All'inizio è stato difficile, perché oltre al lavoro e agli studi ho una figlia di 2 anni. Ma come per molte cose nella vita, se la cosa piace e si ha la motivazione, si possono conciliare molte cose. La dott.ssa Andrea Schärli, direttrice degli studi per il MAS/CAS Dance Science, mi ha assicurato fin dall'inizio di avere molta comprensione per le diverse circostanze e di avere una certa flessibilità nel programma di studio.
Nell'ambito della tua formazione CAS hai scritto uno studio: "Can Tango Improve the Quality of Life in Non-Professional Dancers" e in esso hai indagato se e come il tango sia in grado di migliorare la qualità della vita dei ballerini non professionisti? Può dirci qualcosa di più al riguardo?
Come ballerina professionista di tango, il tema mi interessava naturalmente e molti fattori che avevo percepito intuitivamente hanno trovato conferma anche durante la ricerca sull'argomento.
È stato dimostrato che i benefici del tango hanno un'ampia portata. Alcuni studi confermano che il tango può ridurre la depressione e lo stress, promuovere la consapevolezza e influenzare positivamente il funzionamento psicologico. Inoltre, il tango può ridurre il rischio di cadute degli anziani e migliorare la salute cardiovascolare. Particolare attenzione è stata rivolta alla questione di come il ballo del tango e la musica possano influenzare i processi cognitivi e le attività corticali. Tuttavia, resta ancora molto da esplorare per comprendere meglio queste relazioni e influenze.
Tu stesso sei una ballerina e insegnante di tango da anni, in che modo l'approfondimento scientifico di questo tema ha influenzato il tuo lavoro pedagogico?
Ho imparato a esprimermi in modo più differenziato e preciso in classe. Ho una migliore comprensione del come e del perché delle cose, e questo rende le spiegazioni per gli studenti più efficaci. Ora capisco molto meglio le ragioni e questo mi dà l'opportunità di sostenere meglio gli studenti. Vedo molte cose che possono essere migliorate in classe come insegnante e anche per me come ballerina. Questo riguarda diverse aree che abbiamo studiato, come l'anatomia, la prevenzione degli infortuni, l'apprendimento motorio, l'insegnamento a diverse fasce d'età, la psicologia e altro ancora. Sono sicura che ci saranno molte cose interessanti in futuro, visto che sono solo al secondo anno di studi.
Quale consiglio daresti ai futuri borsisti?
Non posso che raccomandare la formazione. Naturalmente dipende sempre dal background dell'individuo, ma io avevo poca esperienza nel campo dell'approccio scientifico data la mia passione per la danza. Mi ha aperto altri orizzonti e vedo come mettere in pratica la teoria.
Guardando al passato, quali sono le esperienze con e nella danza che ti hanno segnato in modo particolare? Quali sono state le migliori esperienze di danza per te?
Nella danza il superamento delle sfide, il non arrendersi e la gioia di imparare sono stati i fattori che più di ogni altro mi hanno influenzata. La disciplina, il senso di amicizia, la capacità di imparare movimenti complessi e di essere creativi possono essere applicati in quasi tutti i settori della vita al di fuori della danza.
Ci sono state molte esperienze di danza meravigliose in classe, sul palcoscenico, in tournée, ma alla fine ciò che durerà per sempre e che mi gratifica di più sono le amicizie che sono nate da questo lavoro.
Da cosa attingi, cosa ti ispira nel tuo lavoro?
Le ispirazioni sono molteplici: da un lato, imparare cose nuove per conto mio, dall'altro, apprezzare i progressi degli altri e, soprattutto, scoprire sempre nuove possibilità. Dopo più di 20 anni, da quando ho preso la mia prima lezione di tango, non ho mai smesso di imparare.
Ulteriori informazioni su Annatina Luck
Le informazioni sulle borse di studio TVS sono disponibili qui
Foto: Leon Le Photography
Fonte di riferimento: TanzVereinigung Schweiz TVS, 05/22
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Let's Dance! - Il mio corpo mi appartiene
Una serie di documentari dedicati alla danza su Arte
La nuova serie di documentari sulla danza in 6 parti su Arte ripercorre la storia della danza dall'inizio del XX secolo ad oggi, ripercorrendo tutte le forme dal balletto alla danza hip hop e alla danza tradizionale. Il tema del corpo nella danza è il filo conduttore dei programmi e permette a danzatori e coreografi di tutto il mondo di esprimersi.
"Let's dance!" esplora i modelli corporei al di là della norma e dell'accettazione da parte della società. Il documentario analizza gli ideali di bellezza del XX secolo dal punto di vista della danza. Inoltre, illustra come una norma venga applicata, messa in discussione e poi infranta. In definitiva, il rapporto con lo strumento della danza, il corpo, viene ridefinito in ogni coreografia.
Il documentario sulla danza è disponibile qui:
In lingua francese Let's Dance ! - Ceci est mon corps
In lingua tedesca Let’s Dance! - Mein Körper gehört mir
Fonte di riferimento: www.arte.tv / 06.2022
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Approcci contemporanei alla pedagogia della danza - le sfide del XXI secolo
Rassegna della letteratura sugli approcci contemporanei della pedagogia della danza
"La danza è una risposta intellettuale, fisica e sensoriale all'esperienza del mondo" - Banon 2010
La pratica pedagogica della danza è cambiata e ha subito una notevole evoluzione negli ultimi decenni.
Mentre nel modello tradizionale di trasmissione, gli studenti imparavano principalmente attraverso l'imitazione di specifici modelli di movimento e il vocabolario fornito da un insegnante di provata esperienza, molti insegnanti di danza ora usano una vasta gamma di strategie di insegnamento, metodi e strumenti per motivare e ispirare i loro studenti.
Anu Sööt (dottore in filosofia) è docente all'Università di Tartu in Estonia. In questo articolo condivide le scoperte e i risultati di una rassegna della letteratura sulle tendenze generali di sviluppo e le sfide nell'educazione alla danza contemporanea. Sulla base della recensione della letteratura, sono stati identificati sette temi principali, che sono spiegati in modo più dettagliato nell'articolo:
- Il modello olistico della pedagogia della danza
- L’autoregolazione e la riflessione nell'apprendimento
- L'approccio somatico
- La danza come forma d'arte in relazione all'educazione della danza
- Le forme di collaborazione tra diverse forme d'arte
- Il ruolo delle nuove tecnologie e dei mass media nell'educazione della danza
- L'approccio multiculturale, il genere e la sessualità
Leggi l'articolo originale in inglese qui
Contemporary Approaches to Dance Pedagogy
Fonte di riferimento: Anu Sööt & Viskus, Ele, Procedia - Social and Behavioral Sciences. 112, 2014
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I neuroni specchio e la danza contemporanea
Articolo sul ruolo e la funzione dei neuroni specchio
Serena Loprevite è ballerina, coreografa, chinesiologa e titolare di un master in posturologia clinica all'Università di Pisa. In questo interessantissimo articolo, che non si rivolge solo ai danzatori contemporanei, affronta la funzione e il ruolo dei neuroni specchio nei processi di apprendimento e osservazione, così come nella facoltà di empatia.
La conoscenza acquisita apre una nuova prospettiva su come i ballerini e i ballerini in fase di formazione interagiscono con il loro ambiente, i loro partner di danza e il pubblico.
I neuroni specchio sono stati scoperti per la prima volta negli anni '80 da un gruppo di neuroscienziati dell'Università di Parma, guidati dal professor Giacomo Rizzolatti. Il team di ricerca ha scoperto che un fenomeno di "specchio" si verificava tra le regioni motorie e percettive e che questa classe di neuroni, chiamata "specchio", si attivava negli esseri umani sia quando veniva eseguito un gesto sia quando l'esecuzione del gesto veniva semplicemente osservata.
Questa scoperta rivela un nuovo aspetto dell'integrazione di percezione e azione: quando gli studenti entrano nella sala, registrano costantemente informazioni non verbali. Anche prima di capire le istruzioni dell'insegnante, i bambini le imitano. Negli studenti più maturi, l'imitazione non riguarda solo la sequenza dei movimenti, ma anche la loro forza emotiva.
I neuroni specchio sono quindi coinvolti nei processi di apprendimento e di osservazione e giocano un ruolo fondamentale nella trasmissione dell'empatia e nella "lettura" delle azioni danzate.
L'articolo invita a riflettere su diversi aspetti dell'insegnamento della danza sotto nuove angolazioni.
Leggi l'articolo completo in italiano qui I neuroni specchio e la danza contemporanea
Autore: Dr. Serena Loprevite
www.serenaloprevite.com
Editore: SID - Scienza In Danza
www.scienzaindanza.com
Fonte di riferimento: 04/22 SID - Scienza In Danza
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DancePodGuest - un podcast tutto sulla danza
Intervista con Marianne Kaiser
Marianne Kaiser ha dedicato la sua vita alla danza e al movimento, è insegnante di danza, proprietaria della KAISER DANCE SCHOOL di Zurigo, organizzatrice dei KAISER Balls ed è stata membro della giuria del programma televisivo "Darf ich Bitten". È stata anche coinvolta per molti anni con il Metodo Feldenkrais, Meditazione Zen, Neurotango, Tai Chi e attualmente sta sviluppando il suo proprio Metodo Tai Chi Tango.
Nel primo episodio del podcast DancePodGuest, Marianne Kaiser parla di come ha iniziato la danza, cosa la ispira e la motiva nel suo lavoro educativo, quali punti salienti e ostacoli ha incontrato e come è arrivata a sviluppare il suo metodo Tai Chi Tango.
Ascolta l'intera intervista come podcast in tedesco DancePodGuest - un'intervista con Marianne Kaiser
Teaser
Cosa ti ispira nel tuo lavoro?
Noi professionisti della danza possiamo aprire la strada all'evoluzione degli esseri umani. Lo facciamo in modo giocoso, ma dietro c'è la profondità e la consapevolezza che ogni momento è importante e unico. Nella meditazione Zen, si dice alla fine della giornata: sii sempre attento, non mollare mai! Se consideri gli studenti come ospiti, sono una fonte di ispirazione. Ogni incontro diventa un viaggio comune di scoperta.
Quali sono state le tue più belle esperienze?
Quello che è sempre stato GRANDE per me è formare giovani coppie di principianti, nel corso degli anni questo è ammontato a più di 5000 coppie di principianti, circa 5000 giovani in tutto, per andare sul palco sociale nei loro abiti da festa e poi lasciarli andare.
Mi piace anche vedere un sorriso rilassato sul volto degli studenti durante la mia prima lezione o se vedo lacrime su un volto durante il mio TAI CHI TANGO.
Qual è secondo te il compito di un insegnante di danza?
Dare piacere. L'apprendimento dovrebbe essere piacevole e indolore. Abbiamo anche una grande responsabilità. Possiamo aprire nuovi universi alla gente. La danza dovrebbe diventare un mezzo per crescere esteriormente e interiormente.
Come vedi il legame tra insegnante e studenti?
X anni fa un insegnante di danza tedesco disse ad un congresso: "Ama i tuoi studenti". È bello quando si irradia in questo modo!
Da un punto di vista didattico e pedagogico, bisogna sempre chiedersi se ci sono metodi migliori. Non bisogna mai essere troppo sicuri della propria didattica e pedagogia.
Cosa è importante per te quando dai un feedback?
Complimenti, complimenti e grandi motivazioni, dicendo che si potrebbero fare le cose "un po' diversamente".
Cosa hai imparato tu stessa attraverso il tuo insegnamento?
Moshe Feldenkrais mi ha insegnato ad imparare. Cerco sempre di farlo attraverso i miei studenti e dando loro la migliore attenzione possibile.
Cosa ti affascina dello stile di danza che insegni?
Attualmente sto sviluppando il mio TAI CHI TANGO. Ho cercato a lungo una forma di meditazione intensa nella danza. La mia forma TAI CHI è stata sviluppata da un ballerino. Il suo spirito e il mio spirito e la mia sensibilità rispetto alla danza mi guidano.
Parole di saggezza?
Saggezza? Per l'amor del cielo. No, la danza non è serenità, ma gioia di vivere spontanea! Essere senza parole, senza dogmi e senza idee preconcette - liberarsene!
Potete trovare maggiori informazioni su www.kaisertanz.ch
Fonte di riferimento: TanzVereinigung Schweiz TVS 03/2022
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connectivedance - fascia & danza
Intervista con Lisa Lareida
Lisa Lareida è una creatrice di danza, coreografa, insegnante di danza e neuro-ortopedica. Ha recentemente completato il suo Master alla ZHdK di Zurigo nel campo seguente: Teaching and Coaching Dance Professionals. Nella sua tesi ha trattato della connessione tra fascia e danza. Nell'intervista a TAS parla del principio della connettivodanza e di come la conoscenza della fascia può arricchire l'insegnamento della danza.
Sei una ballerina, coreografa e insegnante di danza. Come sei arrivata alla danza? Cosa ti affascina nella danza e nel movimento?
Anche da bambina non stavo ferma e facevo molto sport. Non appena sentivo la musica, ballavo e cantavo. Da quando mi ricordo, ho seguito questo impulso interiore, che per me è la cosa più naturale del mondo. La particolarità della danza è la combinazione tra movimento multiforme e musicalità. In nessun altro posto ho trovato questa varietà infinita se non nella danza. Il movimento è un (mio) elisir di vita che mi equilibra, mi fa sentire me stessa, mi dà gioia e mi collega con gli altri.
Oltre alla danza, sei anche un’esperta in ortopedia e hai un master in neuro-ortopedia. In che modo il tuo background medico ha influenzato il tuo approccio alla danza e al movimento? Ci sono delle connessioni?
La danza, così come il mio amore per l'artigianato, fa parte di me fin dalla prima infanzia. Ho capito presto che il mio tempo a scuola sarebbe finito dopo i nove anni obbligatori e ho deciso di fare un apprendistato come ortopedica. Durante questo apprendistato ho scoperto un altro campo d'interesse che mi ha sempre accompagnata e segnato la mia carriera. Nel mio lavoro di ortopedica ho sviluppato la mia comprensione del corpo umano in campo medico e l'ho ampliata durante il mio master in neuro-ortopedia. Allo stesso tempo, il mio lavoro mi ha dato l'opportunità di dare spazio alla mia creatività manuale e di lavorare con le persone, tenendo conto della loro individualità. Inoltre, ho continuato a dedicarmi intensamente alla danza. Penso che sia stata la combinazione di tutte queste aree che ha avuto un effetto duraturo sul mio interesse per la visione olistica del movimento.
Quale atteggiamento è alla base del tuo lavoro pedagogico sulla danza?
Sostenibilità, e su diversi livelli. Come creatore di danza, sono sotto una certa pressione per essere creativa. La creatività è qualcosa che non può essere forzata, ma che nasce. Ho notato che sono molto interessata ad uno scambio con i miei studenti all'altezza degli occhi. Non solo loro imparano qualcosa da me, ma io imparo molto da loro. Amo le domande, le difficoltà e i processi che sorgono durante una lezione. Suscitano la mia curiosità e quindi evocano la creatività in modo molto naturale. Anche il movimento stesso è centrale per me. Ho pensato molto a quale movimento ha senso nella lezione, come, dove e quando. Ogni persona ha un rapporto individuale con il movimento e i movimenti hanno effetti diversi sui diversi corpi. Mi affascina scoprire cosa succede esattamente nel corpo e che effetto ha un movimento su un organismo, uno stato d'animo e, nel complesso, sulla percezione del corpo. La mia carriera professionale mi fornisce i fatti pedagogici e coreografici così come le conoscenze mediche. In questo modo, le mie esperienze si intrecciano per formare un approccio olistico alla danza e all'insegnamento che mi permette di ballare e imparare con i miei studenti in modo duraturo.
Hai recentemente completato il tuo Master in Teaching and Coaching Dance Professionals al ZHdK di Zurigo e hai dedicato la tua tesi alla connessione tra fascia e danza. L'argomento sembra essere sulla bocca di tutti in questo momento e tuttavia è ancora un campo di ricerca relativamente giovane, soprattutto in relazione alla danza. Come ti sei interessata a questo argomento?
Quando avevo vent'anni, è nato in me un grande interesse per la postura e gli squilibri muscolari del corpo. Come risultato della mia scoliosi, ho scoperto la terapia Rolfing che lavora sulla fascia da molto tempo. La prima volta dopo la terapia, ho sentito che il mio corpo si era riequilibrato. Da quel momento, mi sono resa conto dell'immensa importanza dei fasci. In seguito, mi sono resa conto dell'efficacia della danza per la fascia nella sua varietà di movimenti, percezione e procedimenti di adattamento. Mi sono concentrata sulla qualità in cui un movimento viene eseguito, poiché questo determina l'effetto sulle fasce e sul corpo. Quale movimento funziona come e perché? Come può la danza, anche ad alta intensità, rafforzare, equilibrare e nutrire il corpo allo stesso tempo? Da allora, ho affinato la mia comprensione della danza attraverso la lente della mia carriera interdisciplinare e con un focus sulle strutture fasciali. In questo senso, è stata la fascia che mi ha fatto capire come i miei diversi campi d'interesse potevano essere messi in relazione tra loro.
Come ha influenzato la tua percezione del corpo e il tuo lavoro pedagogico?
Ogni corpo ha esigenze individuali. Non c'è giusto o sbagliato. In questo senso, vedo come mia responsabilità quella di offrire ai miei studenti una varietà di possibilità per scoprire il proprio modo di sperimentare il valore di un movimento. Ecco perché lavoro meno sulla forma e più sull'intenzione di un movimento. Questo approccio mi apre anche una varietà di possibilità, la cui esplorazione suscita il mio interesse. Per me, la bellezza della danza non è forzare l'individualità in una forma, ma trovare una forma dal proprio corpo e dalle proprie qualità. Integro questa attitudine nelle mie classi fisicamente intensive creando improvvisazioni e momenti di ricerca del movimento oltre agli esercizi e alle sequenze. Questi permettono la ricerca dell'origine della qualità del movimento.
Chi balla con me da più tempo capisce col tempo che sono proprio queste fasi della classe che offrono la possibilità di arrivare al nucleo del movimento. La ricerca dà anche forma al mio concetto di insegnamento, che quindi non troverà mai una forma definitiva. Cerco sempre di trovare nuovi modi per rendere tangibile qualcosa che rende possibile l'incarnazione E questo è un bene, perché questo è e rimane una sfida per me e sto sempre evolvendo.
Puoi spiegare cosa si intende per connectivedance che ruolo ha questo concetto nel tuo insegnamento e nel suo lavoro artistico e pedagogico?
Recentemente ho fondato connectivedance come luogo di scambio. La mia intenzione è quella di creare una connessione tra gli insegnanti di danza che sono anche interessati alla continuità della danza. Inoltre, la connectivedance dovrebbe offrire uno spazio per i mondi di movimento individuali dei diversi stili di danza, in cui possono unirsi per formare un campo olistico di apprendimento.
Il mio progetto, realizzato nel quadro della formazione del master, offre la possibilità di sviluppare continuamente l'insegnamento. Ho creato un metodo che non è un'unità didattica separata, ma può essere integrato in modo ludico in tutti gli elementi di una lezione e quindi offre molto spazio alla creatività. In questo modo, gli insegnanti possono generare nuovi materiali e impulsi per il loro insegnamento in modo ludico. Il metodo apre anche interessanti campi coreografici.
In che modo i risultati della tua ricerca possono arricchire l'insegnamento della danza?
Penso che la mia conoscenza e quelle di altri che svolgono delle ricerche in un campo simile possano dare alla danza uno status completamente nuovo nella nostra società. Se gli strumenti interdisciplinari sviluppati vengono applicati, possono rendere l'insegnamento più vario, ispirare creativamente gli insegnanti di danza e generare nuovi movimenti; in altre parole, rendere l’insegnamento della danza più sostenibile a livello piccolo e grande. Poiché la forma e la perfezione non sono più l'obiettivo primario, la danza diventa anche più accessibile e potrebbe anche essere vantaggiosamente ancorata nella vita quotidiana della società grazie al suo effetto di promozione della salute. Un cambio di paradigma che riflette e sviluppa le tradizioni che si sono formate durante diverse generazioni in un contesto medico, scientifico e artistico.
Come parte della tua tesi, hai lavorato su una serie di carte che possono essere utilizzate come fonte di ispirazione nelle lezioni di danza. Puoi dirci qualcosa di più al riguardo?
Vorrei pubblicare il mio gioco "fascia dance game", che ho sviluppato sotto la label connectivedance come parte del mio lavoro di master. Il gioco contiene 25 carte che considerano la danza dalla prospettiva della fascia e forniscono impulsi didattici. Ho scelto deliberatamente la forma del gioco perché voglio dare ai giocatori la libertà di sperimentare e creare con le carte, in linea con il mio approccio sostenibile.
Per domande e informazioni: [email protected]
Sito web www.lisalareida.ch
Video Processo di sviluppo del gioco
Revisione intervista: Sarah Elena Liechti
Fonte di riferimento: Tanzvereinigung Schweiz TVS, 03/2022
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Emozioni nella danzaterapia
Intervista con Brigitte Züger Terapeuta Integrativa di Danza e Movimento FPI, Arte Terapeuta di Movimento e Danzaterapia (ED)
Brigitte Züger è un'arte terapeuta di movimento e danzaterapia (ED) e terapeuta integrativa di danza e movimento FPI. È membro del Consiglio Internazionale della Danza CID-UNESCO, dell'associazione mondiale IACEAT e di diverse associazioni professionali in Svizzera e all'estero. Il suo studio si trova a Basilea ed è docente alla FHNW. Nel 2020 ha fondato l'istituto ZOE SCHOOL FOR DANCE MOVEMENT THERAPY e lo dirige ugualmente. L'istituto forma i danzaterapeuti ad un livello accademico e li conduce all'Esame Federale Avanzato in Arte Terapia/Movimento e Danzaterapia. Nell'intervista a TAS parla della danzaterapia e del ruolo delle emozioni nella nostra vita, nel movimento e nei processi di apprendimento e di insegnamento.
Sei un terapista della danza e del movimento e hai avuto a che fare con vari metodi legati al corpo e di movimento nel corso della sua vita. Cosa ti affascina della danza, del corpo in movimento e del lavoro terapeutico?
Prima di tutto, vorrei spiegare come noi terapisti della danza definiamo la danza: La danza è un movimento sperimentato, che ottiene la sua dinamica attraverso la connessione emotiva e l'atteggiamento interiore.
Sono affascinata dal fatto che ogni persona si esprime in modo diverso, anche se abbiamo tutti la stessa struttura corporea. Ciò che mi interessa nel lavoro terapeutico è che, da un lato, la persona in movimento sperimenta nel tempo che il corpo in movimento rivela intuizioni sempre più profonde e che, dall'altro, la persona in movimento si accorge molto rapidamente di ciò che va bene per lei e ciò che non va bene. Mi affascina accompagnare le persone in questo: di quali istruzioni ed esperienze ha bisogno qualcuno per avviare questo processo? Uso le mie valutazioni e interventi di movimento specifici per la danzaterapia come linee guida. Le mie valutazioni e interventi di movimento specifici per la danzaterapia servono come linea guida per questo. Poiché questo processo è unico e altamente individuale, ho bisogno di molta presenza, conoscenza e intuizione. I miei lungi anni di esperienza sono naturalmente anche molto utili ... Questa mescolanza mi affascina tantissimo e il processo terapeutico mi riesce quando mi impegno veramente con la mia controparte. Se ci riesco, emerge qualcosa di nuovo, imprevisto, impressionante e inaspettato.
Cos'è la danzaterapia?
C'è una definizione della European Association for Dance Movement Therapy (EADMT) con cui sono d'accordo e che mi piace:
La danzaterapia è l'uso terapeutico del movimento per promuovere l'integrazione emotiva, cognitiva, fisica, spirituale e sociale dell'individuo. La danza come movimento del corpo, espressione creativa e comunicazione è una componente fondamentale della danzaterapia. Basandosi sul fatto che la mente, il corpo, lo stato emotivo e le interazioni sociali sono interconnessi, il movimento del corpo diventa il mezzo per valutare la situazione o l'evento, ma anche il punto di partenza per l'intervento di danzaterapia.
Cosa ti ha spinta a dedicare la tua vita alla danza e alla terapia del movimento? Come sei arrivata alla danza?
Quando avevo 18 anni, ho capito che avrei potuto diventare un essere umano solo se avessi avuto più connessione con il mio corpo. Così sono diventata un'insegnante di ginnastica perché ero molto affascinata dal movimento elegante. In questa formazione sono entrata in contatto con la danza moderna, che mi ha fatto sentire espressiva e piena di vitalità. Ho provato una sensazione di profonda soddisfazione che non può essere descritta a parole: una vitalità sperimentata in tutte le sue variazioni e oltre i limiti del mio corpo, così come un richiamo e un'eco in tutto l'universo. Mi ha dato un soddisfacente senso di connessione e di elevazione. Dopo i miei studi di danza a New York, è stato chiaro per me che non volevo insegnare solo "passi di danza", ma piuttosto la sensazione vitale del corpo che si può sperimentare attraverso la danza in tutte le sue espressioni. Ci sono riuscita solo quando ho capito che "anche l'anima deve danzare".
Quale atteggiamento di base è alla base del tuo lavoro terapeutico, pedagogico e artistico?
Sicuramente e assolutamente un atteggiamento umanistico. Ne sono grata. Ogni persona è unica ed è vista come un individuo il cui corpo, mente e anima sono intrecciati e si influenzano a vicenda. Il potenziale creativo di ogni persona è riconosciuto, colto, valorizzato e sostenuto. Così, si riconosce e ci si aspetta che l'individuo abbia la capacità di concedere pari diritti agli altri e di esprimersi su questo tema.
La prospettiva umanistica considera l'essere umano inserito in un ambiente ecologico e sociale con il quale può entrare in risonanza. Ha il diritto alla libertà così come il diritto e la responsabilità dell'autodeterminazione. Questa visione dell'essere umano si concentra sull'interazione dei processi interni e la risonanza con le condizioni esterne. Per questo motivo, consideriamo anche l'essere umano come un essere olistico.
Quest'anno, la danza e le emozioni sono il tema che ci accompagna. Puoi dirci dal punto di vista della danzaterapia cosa sono le emozioni, che funzione hanno nella nostra vita e che ruolo hanno nella danzaterapia?
Le emozioni sono i cosiddetti "markers". Ci dicono come ci sentiamo e ci danno informazioni su come dovremmo comportarci: la paura ci dice di stare attenti. La gioia ci mostra che siamo in una buona situazione con tutte le circostanze attorno a noi. La rabbia è la forza che ci permette di riprendere il nostro spazio, ecc.
La parola “emotion” non è lontana dalla parola “motion”. Infatti, Antonio Damasio ci dice che ogni emozione è anche un cambiamento del tono muscolare. Intende anche dire che il corpo, rispettivamente il movimento e le emozioni sono in realtà UN SOLO processo, perché dice anche che ogni cambiamento di un'emozione è anche un cambiamento del tono muscolare o viceversa. Così nella danzaterapia ci muoviamo costantemente tra l'esperienza (il movimento, le emozioni, gli stati d'animo, le immagini interiori) e il movimento attivo. In questo modo si genera una conoscenza che prima viveva nell'inconscio.
Osservo che le persone che trascurano le loro emozioni tendono ad avere corpi senza espressione e le persone che trattengono le loro emozioni tendono ad avere corpi tesi. Questo può essere lavorato con il processo descritto sopra.
Come vedi la relazione tra corpo e psiche dal punto di vista della danzaterapia?
Prima di tutto bisognerebbe definire cos'è la psiche. Supponiamo che la psiche sia la totalità dei sentimenti, delle sensazioni e dei pensieri (risultanti dei sentimenti e delle sensazioni). In questo caso, il corpo è il mediatore di queste funzioni. In questo senso, il corpo è un esecutore e crea anche la comunicazione e quindi le relazioni con le cose e le persone nel nostro ambiente.
Abbiamo imparato a esprimere le nostre emozioni nel mondo digitale attraverso gli emoji. Come percepisci il rapporto delle persone con le emozioni nel tuo lavoro terapeutico?
Adoro le emoji, danno alle parole il "colore giusto" e l'indicazione dell'emozione del mittente. Contribuiscono quindi a una comunicazione chiara perché l'emozione che si perde nelle le frasi brevi viene poi comunicata dalle emoji.
Che tipo di gestione delle emozioni e del proprio corpo vorresti vedere nella nostra società? Dove vedi un potenziale di sviluppo in questo senso?
Vorrei che si sapesse meglio che le nostre emozioni sono direttamente collegate al nostro movimento: diciamo anche che siamo "commossi" quando qualcosa ci colpisce emotivamente. Questo è vero perché, come già detto, secondo Antonio Damasio, ogni emozione è accompagnata da un cambiamento del tono muscolare.
Non si parla più di emozioni negative, ma si distingue tra emozioni piuttosto piacevoli o piuttosto spiacevoli o impegnative. In fisica, negativo significa "non scorre più". Questo ha senso, perché abbiamo la tendenza a trattenere le emozioni spiacevoli o addirittura a sopprimerle, cosa che facciamo con i nostri muscoli. Il punto cruciale è che le emozioni che scorrono cambiano molto rapidamente, il che significa che le emozioni bloccate non possono cambiare, ed è esattamente ciò che non vogliamo. È anche importante ricordare che quando blocchiamo le emozioni, blocchiamo anche noi stessi, la nostra coscienza, le nostre impressioni, la nostra espressione vitale e, nel peggiore dei casi, i nostri organi. È come se fossimo congelati. Lo sviluppo della nostra cultura dovrebbe essere diretto verso l'espressione autentica delle emozioni.
Che influenza hanno le emozioni sui processi di apprendimento e di insegnamento e cosa significa questo per il nostro lavoro come insegnanti di danza?
Le emozioni vissute ci rendono permeabili e aprono noi e la nostra percezione. Diventiamo curiosi, il che è la base più importante per il processo di apprendimento. Non appena siamo sovraccarichi, sorgono stress e tensione. In situazioni di stress, il corpo si mette in pericolo, la riduzione del pericolo o tutta la forza fisica e psichica del corpo viene utilizzata per eliminare o superare il pericolo. La curiosità e l'apertura scompaiono, il processo di apprendimento è bloccato. Per la pedagogia, questo significa che un ambiente di apprendimento fiducioso e lo spazio e il tempo per l'esplorazione sono importanti. Per gli insegnanti di danza, vorrei che sapessero che un'emozione è anche un cambiamento del tono muscolare, cioè un movimento, e che insegnassero anche con questa consapevolezza.
Di cosa ti nutri? Cosa ti ispira nel tuo lavoro?
Ciò che mi ispira è il coraggio dei miei clienti di connettersi ancora e ancora con le loro emozioni nascoste, trattenute o ancora sconosciute. Mi meraviglio anche delle intuizioni impressionanti che emergono nel processo di crescita personale, quando le persone possono lasciare fluire (di nuovo) le loro emozioni e il loro movimento. Questa è anche pura vitalità e gioia di vivere.
In che modo il tuo confronto con la danzaterapia e le diverse tecniche corporee ha influenzato la tua vita e la tua attività di insegnante nel corso degli anni? Cosa hai imparato?
Ho imparato che il corpo è la base di un'intelligenza infinita e molto impressionante: La chiave è la consapevolezza del corpo, delle sue strutture, dalle ossa agli organi alle cellule, e naturalmente l'intera e infinita ricchezza del movimento.
Quali consigli daresti agli insegnanti di danza in base alla tua ricca esperienza?
Instillare negli studenti la curiosità, il desiderio di scoprire e l'intelligenza del corpo.
Ulteriori informazioni www.zoe-tanz.ch
Leggi il post sul blog in tedesco Emozioni? Le emozioni nella terapia della danza
Fonte di riferimento: TanzVereinigung Schweiz TVS, 03/2022
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Beyond steps: The need for pedagogical knowledge in dance
Articolo sul bisogno di conoscenza pedagogica nella danza
Edward C. Warburton è uno studioso di danza e professore alla University of California. In questo articolo interessante esamina vari fattori che influenzano la qualità dell'insegnamento della danza.
Sottolinea l'importanza di una solida conoscenza pedagogica, in opposizione alla pura conoscenza dei contenuti e alla familiarità con la materia insegnata. Di conseguenza, una pratica di insegnamento efficace e sostenibile dovrebbe includere non solo considerazioni su COSA e QUANDO insegnare, ma anche COME insegnare questo contenuto. In questo contesto, "l'insegnamento per la comprensione - learning for understanding" svolge anche un ruolo importante, che per Warburton è un impegno molto diverso dall'allenamento per la memorizzazione dei passi e delle routine. Implica anche interrogare e riflettere sui propri schemi di pensiero, sulle convinzioni personali e sui presupposti di base sulla danza e sull'educazione della danza.
Warburton sostiene che c'è ancora poco consenso nella cerchia dell'educazione della danza su ciò che caratterizza un buon pedagogo. Le decisioni sulla qualità degli insegnanti sono ancora prese ad hoc e spesso basate sull'esperienza di danza e sulla loro reputazione professionale. Ma non tutti i ballerini e ballerine famosi sanno automaticamente insegnare. Quindi, a suo parere, è ancora più importante insegnare ai giovani ballerini che la pedagogia, al pari della coreografia, è un mestiere che deve essere imparato e su cui bisogna lavorare.
Leggi l'articolo originale in inglese: Beyond Steps:The need for pedagogical knowledge in dance
Fonte di riferimento: Warburton, Edward C. (2008). Beyond steps: The need for pedagogical knowledge in dance. Journal of Dance Education, 8(1), 7-12.
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DanceAbility
Un metodo di danza per tutti: Intervista su DanceAbility con Manuela Runge e Jeanine Elsener
DanceAbility è un metodo di danza inclusivo per tutti. Tutti dovrebbero poter partecipare, indipendentemente dalle loro condizioni fisiche, mentali o culturali, che siano principianti o ballerini professionisti. Il metodo si basa sui fondamenti della danza contemporanea e dell'improvvisazione, in particolare della contact improvisation, ed è stato sviluppato dall'americano Alito Alessi.
"Vediamo sempre ciò che è giusto e non ciò che è sbagliato."
Manuela Runge è co-fondatrice dell'associazione TANZflug e direttrice del Theater&Schule - mediazione artistica presso lo Schauspielhaus di Zurigo. Lavora da molti anni come artista di teatro e danza con vari gruppi e si impegna attivamente per l'arte e la cultura per tutti e con tutti.
Jeanine Elsener è una ballerina e insegnante di movimento. Insegna per varie istituzioni, dà i suoi propri corsi di movimento e realizza anche vari progetti artistici. Negli ultimi anni si è concentrata sull'improvvisazione di danza e sulla danza inclusiva. Con la sua formazione come insegnante di DanceAbility, ha potuto approfondire questo lavoro e si impegna a diffondere questo metodo di danza.
Come ha scoperto DanceAbility per la prima volta?
Manuela: Ho lavorato molto con bambini e adolescenti in un contesto di educazione teatrale e ho notato che potevo interagire molto bene con i giovani attraverso il movimento e l'improvvisazione. Durante la mia formazione come insegnante di danza, ho partecipato per la prima volta ai corsi di DanceAbility, e poi sono andata a Vienna, dove c'è una grande comunità DanceAbility. Al festival di danza ImPulsTanz ho incontrato Alito Alessi, che insegnava lì. Ero molto commossa e mentre imparavo sempre di più sulla cultura, il lavoro e l'atteggiamento inclusivo, mi sono resa conto che questo era esattamente quello che cercavo nel mio lavoro e l'anno successivo ho frequentato il corso di formazione per insegnanti.
Jeanine: Nel mio caso, ho avuto l'opportunità di fare un progetto di danza inclusiva e quindi l'ho studiato a fondo. Ho fatto qualche ricerca per scoprire chi l'aveva già fatto. E così ho partecipato a un workshop di DanceAbility con Manuela alla Tanzhaus di Zurigo. Ne ero molto entusiasta e ho incorporato questa esperienza nei miei progetti e mi sono resa conto che volevo saperne di più. Così sono andato a Vienna. Era importante per me incontrare Alessi di persona e ricevere tutta la filosofia che c'è dietro dalla stessa persona che ha sviluppato il metodo.
Entrambi lavorate in altri campi. In che misura le vostre esperienze e il confronto con DanceAbility hanno influenzato il vostro lavoro pedagogico e artistico in generale?
Jeanine: Soprattutto, mi ha insegnato la pazienza. Che bisogna davvero lasciare che ogni persona lavori, impari e si muova al proprio ritmo. E in campo artistico, partire dall'improvvisazione e lavorare con quello che c'è, con quello che ci viene dato. E anche che prendiamo ogni persona semplicemente come è, perché così tutti impariamo ed è questo che è bello.
Manuela: Sì, posso sottolinearlo. Anche nel mio lavoro con i giovani, penso di più a come dirigo le cose. Come posso parlare con i giovani? O come si parla in un ruolo di leadership? Come faccio a far sentire tutti coinvolti? Naturalmente, non funziona sempre. E questo certamente ha anche un'influenza sul fatto che sono molto più preoccupata per la società. Chi ha accesso al lavoro artistico e chi no? E perché? E queste sono domande importanti quando si è nella posizione privilegiata di poter condurre.
Quali sono stati i vostri momenti o esperienze migliori e cosa vi ispira nel vostro lavoro?
Jeanine: Ci sono molti momenti, ma per me sono soprattutto gli incontri nella danza. Come partecipante, per sperimentare quel forte sentimento di appartenenza al gruppo, ma anche come insegnante, quando il feedback mostra che le persone si sentono meglio di prima, che hanno avuto un'esperienza comune o che sono state capaci di portare via un'esperienza da un workshop.
Manuela: Per me, è quella sensazione di libertà come partecipante, sapere che sto bene così come sono. Non devo mostrare niente qui o fare qualcosa di cui forse non mi sento capace. C'è una grande apertura che mi tocca sempre e anche la fiducia che si crea molto rapidamente tra i ballerini. E il fatto che ci avviciniamo così rapidamente, senza parole, solo attraverso il corpo e il linguaggio del corpo. Ed è semplicemente bellissimo.
Come hai detto prima, DanceAbility come metodo di danza si basa sull'improvvisazione. Come descrivereste la differenza tra una lezione di DanceAbility e una lezione d'improvvisazione "tradizionale"? C'è davvero una differenza?
Jeanine: Un punto importante è che tutti ricevono le stesse informazioni e istruzioni, indipendentemente dalle condizioni individuali. Questo crea una base comune che permette a tutti di partecipare. Vediamo sempre ciò che è possibile e non ciò che non lo è.
Manuela: Sì, esattamente, vedere la diversità come un valore aggiunto e non come "Oh, cosa sto facendo adesso? C'è qualcuno che forse non sa fare questo o quello", ma per vedere cosa sa fare questa persona. Cosa possono fare le persone nella sala? E come possiamo vedere questo come un valore aggiunto artistico e scoprirlo ed esplorarlo insieme? Non voglio mettere in discussione questo punto in un workshop di improvvisazione tradizionale, ma è un punto molto importante per noi.
Cosa possono ottenere gli insegnanti di danza da un workshop di DanceAbility per la loro attività di insegnamento?
Jeanine: Penso che lavorare con l'improvvisazione sia un arricchimento prezioso per l'insegnamento della danza. Si tratta di dare ai partecipanti dei momenti in cui possono essere se stessi e muoversi a partire dalle loro sensazioni, seguire la loro intuizione e lasciar fiorire la loro creatività.
Avete qualche obiettivo o desiderio per il futuro? O qualche ultima parola che vorreste darci per il futuro?
Jeanine: Il mio desiderio è di creare un approccio accessibile a tutti. Che tutti quelli che vogliono ballare abbiano l'opportunità di andare in un posto dove possono ballare. E il mio augurio personale in questi tempi è anche che possiamo avvicinarci di nuovo gli uni agli altri, sperimentare la danza e condividere la gioia.
Manuela: Voglio che la danza e la cultura diventino più accessibili e diverse, sia sul palco, nei teatri o in incarichi di responsabilità. E voglio che anche le persone e le istituzioni che hanno il privilegio di rendere possibile tutto questo si interessino, imparino, incontrino persone con esperienza in questo campo e cerchino di creare delle vie in questo campo. DanceAbility è il metodo che usiamo e con cui ci divertiamo, ma ci sono molti altri modi di lavorare in modo inclusivo.
Commento finale - "niente su di noi, senza di noi"
Manuela: È importante per me dire che siamo tre donne, senza disabilità visibile, che parlano di lavoro inclusivo. Sono molto favorevole all'affermazione "niente di noi, senza di noi" - ed è per questo che abbiamo cercato di invitare Corina Arbenz, un'artista sorda che ci sostiene e ci assiste nei workshop di DanceAbility. Purtroppo non è riuscita a trovare un interprete. Questo evidenzia ancora una volta gli ostacoli. Nella nostra società purtroppo è ancora così: come persona privilegiata, bianca e non disabile ho più possibilità di accesso e le strutture sono orientate verso di me.
Potete ascoltare l'intervista in tedesco come podcast cliccando sul seguente link: DanceAbility
Per ulteriori informazioni:
www.tanzflug.ch www.danceability.de
Fonte di riferimento: TanzVereinigung Schweiz TVS, 01/2022
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Da tanzt der Bär, parte 2
Continuazione dell'intervista con Tamara Gassner: Ballare è come fare musica - basta farlo!
L'aiuto didattico di Tamara ha superato la prova pratica. Nell'intervista condivide le sue esperienze con il materiale didattico e approfondiamo le possibilità e i limiti dell'inclusione della danza negli asili.
Ballare è come fare musica - basta farlo! Questa frase illustra l'introduzione alla tua pagina dance4school.ch. Come devo capire questa frase? Cosa ti spinge a fare quello che fai?
Quando pensano alla danza, molti insegnanti pensano immediatamente alla coreografia o a uno spettacolo. In altre parole, pensano già al prodotto finale. Quindi ci vuole un grande coraggio per farlo. Con la musica è diverso. Tutti sanno già che è facile da fare. Tutti noi cantiamo sotto la doccia, mentre guidiamo o cominciamo a suonare le percussioni non appena mettiamo le mani su un tamburello. Anche ballare può essere fatto facilmente - naturalmente, però meglio non mentre si guida ; ))
Il tuo aiuto didattico "da tanzt der bär" è stato sperimentato nella pratica in primavera. Il feedback è molto positivo... ...il materiale didattico permette di progettare delle sequenze di danza in base all'età. ...il materiale didattico incoraggia l'inclusione della danza nella vita quotidiana della scuola dell’infanzia e della scuola elementare.
Quali obiettivi del piano di studio 21 copri con il tuo materiale didattico?
Il materiale didattico è adattato al piano di studio 21 e copre gli obiettivi della musica e della danza. Si tratta di obiettivi nelle aree di percezione corporea, performance e design, danza, allenamento sensomotorio, espressione corporea alla musica, adattamento del movimento alla musica. Gli obiettivi formulati con precisione possono essere trovati su Lehrplan21.ch.
Come descrivesti il tuo approccio pedagogico?
La sperimentazione e l'invenzione dovrebbero essere l’obbiettivo principale. Promuovere la creatività con l'obiettivo di trovare nuove soluzioni e sviluppare la personalità. Ma perché i bambini siano creativi, hanno bisogno di incentivi e di un sostegno adeguato. Un aiuto didattico dà agli insegnanti il sostegno necessario per incoraggiare i bambini.
Secondo te, qual è la grande differenza tra lo "show and tell" e l'approccio pedagogico che hai scelto?
Per molti insegnanti, insegnare la danza significa che dovrebbero o devono provare una danza e poi insegnarla ai bambini. Molti materiali didattici funzionano così. C'è una descrizione di come i movimenti devono essere eseguiti e la musica per accompagnarli. Nel materiale didattico "Da tanzt der Bär", ai bambini vengono insegnate le basi della danza e del movimento e vengono poi lasciati liberi di essere creativi. Con l'aiuto di ogni scheda animale, viene eseguito uno schema e la forma del movimento. Questo processo promuove importanti capacità di movimento. Il detto, così come le parole ausiliarie, servono poi all'insegnante per coinvolgere i bambini in processi creativi.
Ho scelto questo approccio pedagogico perché si adatta perfettamente al gruppo interessato. I bambini della scuola dell’infanzia e della scuola elementare sono ancora molto sprovveduti, hanno molte idee proprie e amano i compiti creativi. Il loro tempo di comprensione è breve e non possono concentrarsi a lungo. Le unità di movimento brevi che possono essere utilizzate in modo flessibile sono molto adatte.
"Sono rimasta stupita da quanto tempo i bambini possono rimanere con i movimenti individuali. Saltano, rotolano, corrono, girano in modo incredibile a ritmo di musica". Aline, docente di scuola dell’infanzia
La ricerca attuale sul cervello indica da tempo che sarebbe benefico per lo sviluppo dei bambini costruire sulle loro risorse individuali invece di insegnare delle competenze. Il tuo approccio sembra avere un tocco rivoluzionario in questo senso. Ho ragione? Qual è la tua posizione come insegnante su questo presupposto?
Come insegnante di teatro e di danza, ho lavorato con questo approccio per molto tempo. Quando si guida una squadra, è importante sapere chi usare dove e come. C'è un bellissimo libro per bambini che si adatta meravigliosamente a questo tema: "Quando la capra impara a nuotare" di Nele Moost e Pieter Kunstreich. Un libro sugli animali che devono imparare una nuova "abilità". Illustra splendidamente come, oltre alla scimmia, l'istruttore di arrampicata e il pinguino, l'istruttore di nuoto, il gufo deve anche rinunciare a fare l'istruttore di volo quando vuole insegnare all'elefante a volare. Ogni animale ha la sua abilità molto specifica. Una scimmia deve essere incoraggiata ad arrampicarsi e un'anatra a nuotare e a tuffarsi.
Lo sviluppo delle risorse individuali mi sembra anche molto auspicabile per i bambini. Tuttavia, è ancora una grande sfida sostenere specificamente ogni individuo. Anche la pianificazione, l'organizzazione e la struttura delle lezioni diventa più complessa - perché non si hanno solo elefanti o solo capre in una classe...
Hai scelto gli animali per favorire il processo creativo. Perché?
I bambini hanno bisogno di conoscenze preliminari per diventare creativi. Gli animali risvegliano già associazioni e immagini di cose viste o vissute nei bambini piccoli. Gli animali sono ideali per rendere tangibili tutte le forme e i modelli di movimento. Ogni animale ha la sua peculiarità o caratteristica. L'orso, per esempio, favorisce schemi di movimento omolaterali (metà destra e sinistra del corpo), equilibrio e camminata ritmica. Non appena deve anche catturare i pesci, i bambini possono inoltre allenare le capacità di reazione e la coordinazione.
I bambini indecisi o che "si distinguono" possono sviluppare tutto il loro potenziale nel movimento libero e sono percepiti positivamente dal gruppo. Questo è il feedback di una maestra dell’infanzia durante la fase di test.
La danza creativa per i bambini potrebbe diventare un mezzo serio di inclusione?
La danza fa emergere le "nuove" capacità dei bambini. Il corpo e la sua percezione sono in primo piano. Ho notato ancora e ancora che nella danza improvvisamente altri bambini oltre ai soliti diventano "leader". Questo è molto bello da osservare. Ballare crea legami e rende le persone felici! Quando si balla, il cervello rilascia ormoni della felicità. Questo può davvero unire una classe o un gruppo.
Ci sono studi scientifici che suggeriscono che i bambini con disturbi dello sviluppo hanno spesso problemi nel modo in cui si muovono. Puoi parlarci di esperienze che permettono la conclusione opposta?
La ricerca sul cervello sta facendo grandi progressi. Sappiamo che il movimento è il motore di uno sviluppo sano. Attraverso il movimento, i bambini imparano a valutarsi meglio, a conoscere il loro corpo e anche il loro ambiente. Attraverso il movimento, i bambini sperimentano l'autoefficacia, che a sua volta è cruciale per lo sviluppo della personalità. Il movimento è vita - viviamo attraverso il movimento.
Le esperienze che ho fatto finora sono, per esempio, ragazzi che imparano a mostrare emozioni o ragazze che acquistano fiducia in sè stesse attraverso la danza. Lavorare sulla consapevolezza del corpo li aiuta a sentirsi bene con sè stessi. Ballare può aumentare la fiducia nel proprio corpo, il che può essere un arricchimento in molte aree della vita. Sono convinta che lavorare con il corpo può compensare i deficit di sviluppo. La danza può anche essere un buon supplemento terapeutico, per esempio nell'area della psicomotricità.
"Fondamentalmente, il mio obiettivo non è quello di rendere i bambini più bravi a ballare, ma di renderli più consapevoli della musica, di loro stessi e del gruppo". Petra, docente di scuola dell’infanzia
Nel 2020, il giornale Beobachter ha riferito che dal tre al cinque per cento dei bambini in Svizzera ha una diagnosi di ADHD. Puoi immaginare che la danza creativa dei bambini possa essere usata preventivamente nel contesto del deficit di attenzione e dell'iperattività?
La danza è molto legata al volere ma non al doverlo fare. Posso ben immaginare che i bambini possano trovare un equilibrio alla vita quotidiana nelle lezioni di danza. L'ADHD è un campo molto vasto e le diagnosi sono estremamente varie. È chiaro che la danza come forma di espressione offre molte possibilità. Con la danza posso dire qualcosa senza parlare, posso mostrare emozioni senza piangere, posso essere fisicamente attivo senza la pressione di esibirmi e posso trovare le mie soluzioni in modo indiretto. La danza offre ai bambini nuove strategie che possono usare anche nella vita.
Un'ultima domanda: lavori in una scuola di danza, lavori come insegnante professionista, sei un insegnante di danza e sei tu stessa una ballerina e coreografa. Dove trovi l'energia per questo grande e multiforme impegno?
Sono una visionaria. La danza ha un posto nelle scuole. La mia visione mi guida. Ogni giorno cerco di raggiungere piccoli obiettivi. Cerco di trovare un buon equilibrio tra famiglia e lavoro, ma ad essere onesti non sempre ci riesco. Trovare qualcosa che mi dia gioia ogni giorno mi dà forza. Quando la sera sono soddisfatta e so che la giornata è valsa la pena, sono felice.
Grazie mille per la presentazione del tuo lavoro.
Volete ordinare il set di schede?
Potete farlo qui: Ordinate il materiale didattico "Da tanzt der Bär" (L'orso balla)
Volete sostenere i vostri figli nella danza e nella musica? State cercando un metodo semplice, flessibile e facile da usare? Volete consigli pratici e trucchi per le vostre lezioni?
Allora questo corso potrebbe essere la soluzione ideale per voi. Tamara Gassner, insegnante, pedagoga ed esperta di danza J&S, vi presenterà il materiale didattico e vi mostrerà come potete introdurre i vostri bambini alla danza in modo pratico e impegnato.
Ulteriori informazioni e iscrizione: Formazione avanzata sul materiale didattico "Da tanzt der Bär" (L'orso balla)
Fonte di riferimento: TanzVereinigung Schweiz TVS, 09/2021
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Dance for Health
Guida per lo sviluppo di progetti di danza legati alla salute
Dance for Health fornisce attività olistiche e basate sull'evidenza per gli individui per gestire e adattarsi alle sfide della salute fisica, mentale e sociale. Nelle sessioni di Dance for Health, artisti didattici addestrati coinvolgono le persone come ballerini piuttosto che come pazienti in una pratica artistica gioiosa e interattiva.
Come parte del comitato Dance for Health, che include l'Università di Berna, è stata prodotta un'infografica per aiutare i ballerini e gli educatori di danza a sviluppare progetti di salute nel genere della danza.
Ulteriori informazioni in inglese: International Association for Dance Medicine & Science
Infografica scaricabile (solo in inglese): Developing a Dance for Health Project: Considerations
Fonte di riferimento: IADMS Dance for Health Committee, 2021
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Atteggiamento maschile verso il ballo da sala
Uno studio della muffola della danza
Nessuno nasce "manicotto di danza". Il fatto che l'insegnamento delle abilità di danza non è inteso come un compito scolastico e che i ragazzi si confrontano con le abilità di base della danza poco, molto tardi o per niente nel corso del loro sviluppo potrebbe essere una causa significativa della mancanza di partecipazione maschile alla danza ricreativa.
Perché gli uomini sono ancora sottorappresentati in molti stili di danza? Corinna Janson affronta questa questione in dettaglio come parte della sua tesi per il MAS in Scienze della Danza all'Università di Berna e arriva a conclusioni interessanti per quanto riguarda la progettazione esplicita di offerte di danza per ragazzi.
Qui potete scaricare il riassunto dello studio in tedesco.
Fonte di riferimento: Corinna Janson, Tanhologie Studio, 2021
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Specchi nelle lezioni di danza: un aiuto o un freno?
Gli specchi fanno parte dell'attrezzatura di base di molti studi di danza. Sono benefici per la danza e lo sviluppo mentale degli studenti?
Questo articolo prende in considerazione in maniera critica l'uso degli specchi negli studi di danza ed esamina la questione se, e in che misura, gli specchi hanno un impatto sull'immagine corporea dei ballerini e sullo sviluppo tecnico.
Fonte di riferimento: SALLY A. RADELL, Research Paper for Dancers and Teachers, IADMS Research Paper, 2019
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Salute e danza
Intervista con Corinna Janson, terapista e pedagogista di danza
Corinna Janson, fondatrice di Tanzhologie® e direttrice del Tanzhologie Studio a Bad Kreuznach, ha iniziato le lezioni di danza classica all'età di 4 anni e successivamente si è formata come naturopata. Oggi dà lezioni di danza con una consapevolezza terapeutica. In un'intervista con TAS / TVS, descrive il suo percorso di vita dall'essere una ballerina appassionata all'essere una terapista e ritorno.
Lei è una terapista e una pedagogista di danza. Cosa è venuto prima? Il ballo o il lavoro terapeutico?
Per me, questo è quasi come la questione dell'uovo e della gallina: ho iniziato le lezioni di balletto quando avevo 4 anni e non posso immaginare una vita senza la danza. All'età di 19 anni, però, ho deciso di coltivare la danza come hobby e di dedicarmi ad altri temi appassionanti nella mia vita professionale. Entusiasta della visione olistica dell'essere umano nell'omeopatia classica, ho completato una formazione a tempo pieno di 3 anni come terapista nel 1995 e poi ho lavorato per 14 anni come omeopata in uno studio con mio marito, specializzato in Medicina Tradizionale Cinese. Allo stesso tempo, però, ho lavorato nell’ambito del movimento da quando avevo 18 anni: come insegnante di ginnastica ho insegnato aerobica, ho dato corsi di ginnastica per i gruppi della Lega Reumatismi, ho condotto lezioni di aquafitness, e mi è stato anche permesso di sostituire la mia insegnante di balletto in giovane età e in molte occasioni prima di continuare la mia formazione in danza terapia, medicina della danza e pedagogia della danza.
Oggi combina il suo lavoro terapeutico con la danza e gestisce lo studio Tanzhologie a Bad Kreuznach. Come è giunta a questo?
Do lezioni di danza con un approccio terapeutico e la mia offerta nello Studio Tanzhologie è concepita come una sana attività di svago. Dopo che io stessa, come terapista, non sono riuscita a trovare un'attività di svago con la danza che fosse compatibile con la vita quotidiana e che combinasse salute, arte e creatività, ho iniziato a sviluppare il mio concetto nel 2003. Attraverso la mia formazione in danzaterapia con il Dr. Detlef Kappert a Essen, ho potuto completare il mio concetto con un contenuto di danzapsicologia. Per me, il Dr. Kappert è qualcosa come "l'Hahnemann della danza" e mi ha ispirato a inventare il termine "Tanzhologie". Inizialmente, ho insegnato psicologia della danza in parallelo con la mia pratica, ma i miei interessi di ricerca nella danza stavano diventando sempre più importanti, così ho cercato un sostegno nella mia pratica per avere abbastanza tempo per perseguirli.
Poi, nel 2011 la mia insegnante di balletto, con la quale avevo un rapporto stretto e la cui attività artistica mi aveva influenzato per oltre 30 anni, è morta improvvisamente. All'epoca, stavo per completare un certificato in medicina della danza (al ta.med) e, come terapista, sentivo anche la responsabilità di "recuperare" in qualche modo i gruppi di questa scuola di danza. Così ho accettato la sfida di prendere in mano lo studio, inizialmente con l'intenzione di assumere un insegnante per la parte di insegnamento della danza, e di concentrarmi sull'organizzazione dello studio e delle lezioni di Tanzhologie. Sono molto grata ai membri del mio studio, e al mio destino, che le cose siano andate diversamente e che abbia potuto insegnare la danza classica in modo olistico per 10 anni.
Lei basa il suo lavoro sull'idea di una connessione inseparabile tra il corpo, la mente e le emozioni. Come giustifica questa ipotesi?
Tutti i grandi metodi di guarigione naturopatici - sia occidentali che orientali - sono basati su questa connessione e corrisponde a ciò che sperimento o ho sperimentato nella mia pratica. Così si osserva spesso nelle anamnesi omeopatiche dettagliate che un certo tema si riflette in una persona ai diversi livelli. Come omeopata capisco i sintomi della malattia come il "linguaggio della forza vitale" che si esprime nel corpo e nella mente. Si tratta soprattutto di capire questo linguaggio e di reagire ad esso con rimedi per avviare processi di guarigione.
Qual è la differenza tra la danzaterapia e la Tanzhologie®?
Tanzhologie® è concepito come un corso di danza per la promozione generale della salute che utilizza gli effetti positivi di una grande varietà di stili di danza in combinazione con tecniche di rilassamento a beneficio dell'individuo. A differenza della danzaterapia, Tanzhologie® non è un metodo per trattare schemi patologici, ma serve come una profilassi per la salute e lo sviluppo della personalità. Si tratta di un'attività di svago varia e allegra in gruppo, che insegna la tecnica della danza e dà spazio alle esigenze individuali di movimento ed espressione, senza che i problemi personali siano discussi in profondità durante i corsi.
Lei ha trattato in dettaglio l'interazione tra la percezione del corpo e l'autostima e ha, tra l'altro, studiato l'influenza dell'allenamento alla danza sull'immagine del corpo delle donne con disturbi alimentari. Quali sono le sue conclusioni?
Le esperienze del progetto di danza con pazienti anoressiche e bulimiche rafforzano la mia convinzione che la formazione alla danza può dare un contributo prezioso nella società di oggi per contrastare l'alienazione dal proprio corpo. Esercizi di danza libera sotto forma di improvvisazione ed elementi di balletto classico hanno un'influenza molto benefica.
Ho trovato sorprendente che con alcune persone che si sono sottoposte al test, si possono ottenere risultati molto duraturi già con un numero ridotto di interventi di danza! Questo è un argomento forte per un'esplorazione molto più ampia e un uso più mirato del potenziale della danza.
Alcuni professionisti chiedono una formazione terapeutica per sfruttare i benefici positivi della danza sulla salute mentale. Qual è la sua posizione su questo tema?
Fondamentalmente, credo che se si vuole essere un terapeuta, si dovrebbe avere una formazione terapeutica. La danza ha un potenziale incredibilmente grande per avviare o sostenere i processi di recupero in modo semplice e divertente. Chiunque voglia utilizzare la danza per accompagnare responsabilmente persone che soffrono fisicamente o psicologicamente ha bisogno, oltre alla propria formazione completa di danza, di una formazione adeguata e di un'esperienza nella cura del paziente.
Allo stesso tempo penso che non si sottolineerà mai abbastanza la grande influenza che ogni insegnante di danza ha sulla salute e sullo sviluppo della personalità dei suoi studenti. È anche importante per gli insegnanti di danza (soprattutto se lavorano con i bambini!) che siano consapevoli dell'impatto terapeutico (che è molto presente!) dell'insegnamento della danza.
In che misura la conoscenza e le esperienze di Tanzhologie® possono essere integrate nell'insegnamento della danza con i non professionisti?
Le mie idee ed esperienze di Tanzhologie® si ritrovano in tutte le aree della mia scuola di danza. Nelle mie lezioni di balletto, incorporo regolarmente elementi di Tanzhologie® per tutte età. Si tratta principalmente di esercizi di improvvisazione, ma anche di esercizi di focalizzazione, di allenamento della percezione e di tecniche di rilassamento. Credo che sia importante acquisire una buona tecnica di movimento senza perdere la capacità di muoversi liberamente.
Per contribuire alla salute fisica, assicuro un uso equilibrato del corpo nelle mie coreografie; e concepisco gli spettacoli in modo tale che i partecipanti possano identificarsi con ciò che stanno eseguendo, coinvolgendoli attivamente nei processi di progettazione creativa attraverso elementi di Tanzhologie.
In conclusione, molte scuole di danza soffrono di una mancanza di uomini. Ha dedicato la sua tesi per il MAS Scienze della Danza all'Università di Berna al tema "Atteggiamenti maschili verso la danza ricreativa - uno studio dei rifrattori della danza". Ha qualche consiglio per le donne che vogliono motivare i loro uomini a ballare?
Purtroppo NO! In un certo senso, ho progettato questo studio perché stavo cercando un trucco per trasformare i rifrattori della danza in ballerini .... ma alla fine, la mia comprensione dei rifrattori in particolare è cresciuta come risultato di questo studio. Gli uomini sono mal preparati per l'arte della danza nella nostra società. Negli anni decisivi, quando le abilità di base della musica e della danza sono ben stabilite, i ragazzi nei paesi di lingua tedesca sono scoraggiati dal ballare piuttosto che incoraggiati a farlo. E più tardi, senza aver interiorizzato le competenze di base, si suppone che "si assumano la piena responsabilità del successo del ballo di coppia" - nelle parole di un autoproclamato refrattario. Non c'è da stupirsi che non ne abbiano voglia, anche se essenzialmente amano il contatto fisico quando ballano e gli piace anche ballare con un partner. Ballare e basta, senza passi fissi e responsabilità: questo è ciò che piace alla maggior parte degli uomini quasi quanto alle donne. Possiamo solo sforzarci come società di promuovere in futuro l'educazione del corpo attraverso la danza per i ragazzi fin dalla più tenera età. Resta ancora molto da fare e tante ricerche da svolgere in questo campo.
Fonte di riferimento: TanzVereinigung Schweiz TVS, 03/2021
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"Arriva l'orso ballerino" I
Intervista con Tamara Gassner, insegnante, pedagoga di danza e teatro e artista di performance
Tamara Gassner forma insegnanti di danza da oltre 20 anni e recentemente ha pubblicato un nuovo metodo didattico per insegnare la danza ai bambini. In un'intervista con TAS, parla della sua passione e vocazione come pedagoga di danza e di come è venuta a creare un libro chiamato "Arriva l'orso ballerino".
Matchless forma pedagoghi di danza da più di 20 anni. Questa formazione è ancora unica in Svizzera. Come è arrivata a questo?
Vent'anni fa, c'erano solo poche scuole di danza e pochissimi insegnanti di danza. Per non parlare degli insegnanti qualificati. C'era una mancanza di formazione di pedagoghi di danza sul mercato svizzero. Quando abbiamo voluto espandere la nostra squadra, la ricerca si è rivelata molto difficile. Così abbiamo avuto l'idea di formare i nostri insegnanti di danza. Grazie al mio know-how come insegnante di scuola, alla mia esperienza pluriennale nel campo della danza, a studi adeguati a Berna e a un team di valore con molte risorse, ciò è stato finalmente possibile. La formazione fornisce una solida base per entrare nel mondo professionale come pedagogo di danza. Siamo orgogliosi del fatto che il nostro centro di formazione abbia già provato il suo valore negli ultimi vent'anni. Al momento siamo lieti di annunciare che, nonostante il Corona, speriamo di essere in grado di iniziare un nuovo corso in aprile.
Completare uno stage è una parte importante della formazione. Perché è così importante?
Non si diventa semplicemente un pedagogo della danza, lo si diventa veramente solo attraverso la pratica. È quindi ancora più importante acquisire una prima esperienza professionale in una fase iniziale.
Uno stage permette all'insegnante di mettere direttamente in pratica ciò che ha imparato e assicura così un accesso diretto alla vita professionale. Uno stage è un'attività che fornisce un'esperienza pratica di lavoro e dà agli studenti l'opportunità di sviluppare le loro abilità insieme al lavoro del corso e di mettere in pratica ciò che hanno imparato. Inoltre, uno stage può facilitare la ricerca di un futuro lavoro! Se sei già stato in grado di mostrare le tue abilità in una scuola di danza e di dimostrare le tue capacità, è ovvio che più avanti otterrai un lavoro.
Dal punto di vista dei partecipanti, quali sono le principali barriere per diventare un pedagogo di danza?
Non si diventa ricchi in questa professione! È sempre difficile integrare la professione nella propria vita in modo tale che sia possibile guadagnarsi da vivere. Quante ore posso e devo insegnare a settimana? Quante ore sono per me sinonimo di passione e quando diventa una routine? Cosa può fare il mio corpo, cosa posso aspettarmi da esso?
È sempre bello vedere come i laureati evolvono durante il corso. Come conoscono meglio se stessi, come percepiscono diversamente il loro corpo. Lavorando su sé stessi e affrontando il materiale, le domande possono improvvisamente trovare una risposta. Vengono fatti dei piani, si cambiano le direzioni, si raggiungono degli obiettivi e si affrontano delle sfide.
È tempo di consigli! Spesso i partecipanti impiegano molto tempo per trovare la loro strada. L'organizzazione e la struttura, trovare il proprio ritmo di lavoro, è una grande sfida.
Recentemente, ha iniziato ad offrire anche una formazione online nel campo della pedagogia della danza per i bambini. Cosa l'ha spinta a fare questo?
Stiamo lavorando da due anni su un concetto di formazione online nel campo della pedagogia della danza e della danza aerea. Il nostro obiettivo è quello di rendere possibile alle persone interessate del Ticino, della Svizzera francese, dei Grigioni o anche dei paesi limitrofi di partecipare alla nostra formazione.
Con i corsi online stiamo facendo il primo passo in questa direzione. Offriamo contenuti educativi mirati che possono essere insegnati anche online. Con il periodo del Corona abbiamo avuto una spinta in più. Abbiamo avuto un po' più di tempo ed energia e ora siamo impazienti per la prossima edizione. Si tratta di un corso di formazione continua su "L'improvvisazione come metodo di insegnamento" che si svolgerà durante due venerdì sera alla fine di aprile.
Ha sviluppato uno strumento di insegnamento della danza che inizia all'età della scuola materna. Perché così presto?
Ballare rende felici e favorisce lo sviluppo generale! Quindi non si inizia mai abbastanza presto. Molto prima che i nostri bambini imparino a parlare, comunicano con il loro ambiente attraverso il loro corpo e sviluppano un bisogno naturale di muoversi. Il movimento è il motore di uno sviluppo sano.
La danza ha ancora poco posto nella scuola dell'obbligo. Questo è un grande peccato e ci sono certamente varie ragioni per questo. Forse è dovuto alla mancanza di formazione degli insegnanti, che sono esposti alla danza solo per un breve periodo durante i loro studi; oppure all'impegnativo compito di offrire un'area di lavoro particolarmente sensibile perché vicina al corpo, con una posizione difficile presso il pubblico e generalmente riconosciuta solo nel suo orientamento professionale come danza di scena e performance o nel contesto di video musicali popolari. Con il progetto Dance4School, parto esattamente da questo e voglio superare gli ostacoli. Gli insegnanti dovrebbero avere un facile accesso all'educazione alla danza con l'aiuto di supporti e materiali didattici appropriati. Non c'è bisogno di avere molta esperienza con la danza per entusiasmare i bambini a ballare.
Con l'ultimo supporto didattico "Arriva l'orso ballerino " faccio un passo avanti. Anche gli insegnanti dell'asilo possono introdurre i bambini alla danza con facilità. Non si tratta solo di mostrare e imitare, ma piuttosto di sperimentare e trovare. Il materiale didattico consiste in carte di animali che permettono ai bambini piccoli di sperimentare importanti modelli e forme di movimento e insegnano loro le basi della danza. L'uso delle schede copre gli obiettivi del Programma 21 nel campo della musica e della danza per la scuola materna e primaria.
“Arriva l'orso ballerino " viene attualmente sperimentato in pratica. Il resto di questo articolo seguirà presto...
Maggiori informazioni sul progetto "Dance4school" in tedesco
Maggiori informazioni sulla formazione in pedagogia della danza per adulti in tedesco
Maggiori informazioni sui corsi online in tedesco
Fonte di riferimento: TanzVereinigung Schweiz TVS, 03/2021
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Pedagogia della danza in età adulta
Un modo per spostare la salute mentale?
Anna Pilchowski, ricercatrice di educazione sociale, apre nel suo articolo le possibilità che la danza può avere nel lavoro sociale. Il potenziale della danza sta nella combinazione di movimento, musica e interazione sociale e si offre come un equilibrio emotivo e psicologico e come un mezzo creativo per la riduzione dello stress.
Le persone tra i 30 e i 60 anni si confrontano con eventi di vita critici individuali e di sviluppo e con strutture sociali basate sulla performance, così come con una pluralizzazione dei piani di vita che genera pressioni di performance e decisionali e spinge in secondo piano le misure di costruzione della personalità. Questo comporta il rischio di un impatto negativo sulla loro salute mentale. Il conseguente desiderio degli individui di essere in grado di agire indica il bisogno del gruppo target. La pedagogia della danza inizia con lo sviluppo della personalità e può, sulla base delle dimensioni pedagogiche della danza, rappresentare un modo di affrontare la vita secondo Lothar Böhnisch, che ha un effetto sul benessere mentale, per cui si possono presentare approssimazioni dell'effetto potenziale sulla salute mentale. In questo contesto, si pone la questione del significato dell'educazione alla danza nel lavoro sociale. Perché l'impegno fisico nell'educazione alla danza può - nonostante i limiti esistenti - aprire approcci a bassa soglia.
All'articolo completo in tedesco
Fonte di riferimento: Anna Pilchowski, Kulturelle Bildung Online, 2020
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La danza favorisce la salute mentale delle adolescenti
Risultato di uno studio con 112 ragazze dai 13 ai 19 anni
La depressione, lo stress, la stanchezza e persino il mal di testa di cui soffrono le ragazze possono essere alleviati da un ballo regolare. Questo è il risultato di uno studio su 112 ragazze svedesi dai 13 ai 19 anni.
Lo studio intitolato "Influencing Self-rated health among adolescent girls with dance intervention" è stato condotto dalla fisioterapista Anna Duberg dell'Örebro University Hospital e studente di dottorato all'Università di Örebro in Svezia.
Saperne di più
Fonte di riferimento: Anna Duberg et. al., The American Journal Archives of Pediatrics and Adolescent medicine (JAMA), 2013
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La danza come elisir di vita
Muoversi a ritmo di musica non solo rafforza la forma fisica, ma anche la psiche.
Un'interazione di vari fattori è responsabile dell'effetto salutare della danza: tra le altre cose, la musica, il tocco e il movimento fisico. E nel processo, questa forma di movimento è stata posta nella nostra culla.
Non so ballare!" Quante volte avete sentito questa frase? O forse l'hai pronunciato tu stesso? Molte persone, soprattutto nei paesi del nord come la Danimarca, la Germania o l'Inghilterra, ballano poco perché pensano di non poterlo fare. Tuttavia, la paura è infondata. Secondo le scoperte scientifiche, la capacità di seguire un ritmo è qualcosa con cui siamo nati.
Leggi l'intero articolo su Spektrum Gehirn&Geist in tedesco
Fonte di riferimento: Julia F. Christensen, Spektrum.de, 03/2020
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Il balletto per tutti
Adattare gli stili di insegnamento per aumentarne l'accessibilità
Clare Guss-West è presidente del comitato dell’ IADMS “Dance for Health” e docente internazionale all'Università di Berna. In questo articolo interessante, parla degli sviluppi e dell'inclusione nell'insegnamento del balletto.
Più di ogni altra forma di danza, il balletto, con la sua predominante attenzione alla performance fisica, alla forma e alla conformità all'estetica tradizionale, presenta forse le maggiori sfide a tutti gli aspetti dell'accessibilità, eppure la richiesta di una pratica adattata del balletto sta crescendo rapidamente. Istituzioni come la Royal Academy of Dance e l'Adaptive Dance Program della Joffrey Ballet School stanno abbracciando questa tendenza e in molti casi integrano i bambini con problemi di coordinazione motoria nelle classi regolari.
All'articolo originale in inglese
Fonte di riferimento: Clare Guss-West, IADMS Blog, 12/2020
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Impatto di un progetto di danza di una settimana sull'interazione sociale tra alunni e insegnanti in una scuola pubblica
Una prospettiva scientifica: La danza a scuola
Quando sono cresciuta, ho avuto l'opportunità di sperimentare la danza fin da piccola, e l'ho mantenuta fino ad oggi. Nel mio attuale lavoro come insegnante di danza in varie scuole di danza, posso osservare gli effetti positivi che la danza può avere sulle dinamiche di gruppo e su ogni singolo bambino in studio.
I risultati del mio studio suggeriscono che ballare insieme può promuovere l'empatia e il legame tra pari.
Leggi il riassunto dello studio di Anouk Lehner, MAS Dance Science, in inglese: Effect of a one-week-dance-project on the social interaction between students and teachers in a public school
Fonte di riferimento: Anouk Lehner, MAS Dance Science, 2018
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L'influenza dell'allenamento di danza sull'immagine corporea dei pazienti con disturbi alimentari
Percezione del corpo e autostima nella danza
L'influenza dell'allenamento di danza sull'immagine corporea dei pazienti con disturbi alimentari
Nella nostra società dei consumi si pone molta enfasi sull'aspetto esteriore, il corpo diventa sempre più una merce e "si perde come un corpo che sente". (Zitt, 2008, p.143). Un generale aumento dell'insoddisfazione per il proprio corpo porta spesso allo sviluppo di un'immagine corporea negativa e culmina in quadri clinici come anoressia e bulimia, che si verificano soprattutto nei paesi industrializzati (DGPM, 2010, p.20). Sono caratterizzate da un'alienazione patologica dal proprio corpo e dalle sue esigenze e sono tipicamente accompagnate da gravi disturbi della percezione corporea. Per illustrare l'effetto della danza sullo sviluppo di un corpo positivo e sull'autostima, per questo progetto sono stati esaminati sei soggetti con disturbi alimentari.
Scarica il lavoro del progetto in tedesco: Einfluss von Tanztraining auf das Körperbild von Patientinnen mit Essstörungen
Fonte di riferimento: Corinna Janson, www.tanzhologie.de
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Danza e movimento creativo: Effetto sull'autoefficacia e sul benessere delle persone in età avanzata
Prospettiva scientifica: Benessere in età avanzata
Il ballo è raccomandato dall'OMS (2018) come attività fisica sana per gli anziani. Tuttavia, ci sono solo pochi studi che trattano l'effetto della danza sull'autoefficacia e sul benessere degli adulti più anziani. Con questo lavoro Carla Winkelmann cerca di colmare questa lacuna nella sua tesi finale per la MAS Dance Science.
Fonte di riferimento: Carla Winkelmann, MAS Dance Science, 2018
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La danza contemporanea offre molte opportunità di inclusione vissuta
Promuovere la diversità con la danza contemporanea
Catja Loepfe è direttore artistico del Tanzhaus di Zurigo e dal 2017 lavora sempre più per l'inclusione. Questa intervista è pubblicata nell'ambito della pubblicazione "Inklusive Kultur. Esempi pratici e progetti di 35 portatori di etichette" dell'ufficio specializzato Pro Infirmis per la cultura inclusiva. La "Fachstelle Kultur inklusiv" si impegna a favore della partecipazione culturale delle persone con disabilità e accompagna le istituzioni culturali nell'ambito di partnership di label.
All'articolo completo sulla pagina della Rete Danza Svizzera in francese
Fonte di riferimento: Rosa Sanzone
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Terapia della danza: Come la danza può guarire?
Il ballo non è solo preventivo. Anche il ballo può guarire.
La danza-terapia può essere una meravigliosa misura di accompagnamento per quasi tutte le malattie. Ma può anche promuovere lo sviluppo personale in persone sane. Ina Sauther fa ricerche per lei sugli attuali studi scientifici.
Leggi l'articolo completo in tedesco: Zentrum für Gesundheit
Fonte di riferimento: Ina Sauther, Zentrum für Gesundheit, 05/2020
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Faites Danser Votre Cerveau!
Il bestseller di Lucy Vincent ora disponibile in tedesco
Cervello in quattro tempi: L'abbiamo sempre saputo, ma ora è scientificamente provato. Ballare non solo ti rende felice, ma ti rende anche intelligente.
La combinazione di ritmo, ascolto musicale, lavoro coreografico, allenamento asimmetrico dell'emisfero destro e sinistro, capacità di coordinazione (da soli, in coppia o in gruppo) e allenamento di resistenza promuove e sfida in modo subliminale l'apparato pensante. Questo può essere implementato meravigliosamente nella gerontologia e nella terapia della demenza, ma anche in un contesto scolastico offre un'alternativa alle lezioni di violino.
Ulteriori informazioni sono disponibili presso Goldmann Verlag
Fonte di riferimento: Goldmann Verlag, 02/2020
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Intelligenza emotiva nella danza
Scheda informativa 7
I ballerini e gli educatori di danza emotivamente intelligenti possono valutare quali azioni possono scatenare quali emozioni e poi usare questa conoscenza per prendere decisioni responsabili.
Le schede informative possono essere richieste in tedesco al prezzo di 10,00 Euro (3,50 Euro per i soci) presso ta.med - Gemeinnützige Verein für Tanzmedizin.
Fonte di riferimento: ta.med, Thom Hecht, M.PHil., M.A., 04/2017
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L'effetto del ballo! Qual è l'effetto?
Rassegna della giornata di ricerca sulla danza-terapia 2019 della Gesellschaft für Tanzforschung GfT
L'11 maggio si è svolta la Giornata della Ricerca Danza Terapia 2019: "La danza funziona! La danza funziona? È stato organizzato dall'Associazione professionale dei terapisti della danza in Germania (BTD) in collaborazione con la Gesellschaft für Tanzforschung (gtf) e la Scuola di medicina di Amburgo.
L'obiettivo della Giornata della Ricerca sulla Danza Terapia 2019 era di dare uno sguardo allo stato attuale della ricerca nella danza-terapia, di rendere più visibili le varie forme di ricerca nella danza-terapia e di porsi la domanda: Come, perché, per chi e contro quale sfondo sociale stiamo facendo ricerca?
Sul sito web della Gesellschaft für Tanzforschung GfT è possibile trovare il contributo completo in inglese, con le relazioni dei partecipanti sulla conferenza e sui workshop
Fonte di riferimento: Gesellschaft für Tanzforschung GfT, 05/2019
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Prospettive per gli insegnanti di danza
Intervista con il Dr. Andrea Schärli, direttrice del MAS in scienze della danza all'Università di Berna
Sulle attuali priorità di ricerca e le versatili opportunità di sviluppo per gli insegnanti di danza
Dal 2015 è responsabile del MAS in scienze della danza presso l'Università di Berna. Cos'è cambiato negli ultimi quattro anni?
L'interesse per la scienza della danza è costante ed è addirittura aumentato. Abbiamo iniziato quattro anni fa con un gruppo di oltre 20 studenti che si sono tutti laureati un anno fa. Per la terza sessione, abbiamo di nuovo più di 20 studenti. Da allora, sono sempre più numerosi gli studi sui vari stili di danza e il lavoro interdisciplinare che, oltre alla medicina, comprende anche i campi della psicologia, delle scienze del movimento e della formazione, della pedagogia e della bio-meccanica.
I nostri studenti riflettono questa tendenza. Il background comprende breakdance, danza orientale, contemporanea, jazz e danza musicale. Inoltre, l'attenzione non è più incentrata esclusivamente sulla danza professionistica, ma anche sulla specializzazione in diversi gruppi di popolazione. Gli effetti della danza sulla salute degli anziani è un argomento che ho discusso recentemente con i giornalisti in diverse occasioni. Questo sembra essere un "argomento di grande attualità".
La danza è ancora spesso considerata come un allenamento di fitness. Come lo percepisce?
La danza può naturalmente essere utilizzata come allenamento fitness, a seconda dello stile di danza e dell'insegnante. Tuttavia, il più delle volte, l'accento non è posto sul lavoro fisico, ma sull'apprendimento di sequenze complesse basate sulla musica, l'immaginazione o l'interazione con altri partner.
È interessante notare, come lo dimostrano molti studi, che i ballerini non hanno lo stesso livello di resistenza come la persona media attiva nel fitness. L'affermazione che la danza è un allenamento fisico deve quindi essere presa con una certa cautela. Se siete alla ricerca di un allenamento fisico completo con elementi di resistenza e di forza, la danza non è certamente la migliore scelta.
Nel campo delle neuroscienze, l'interesse per la danza è aumentato significativamente. Questo è dovuto alla scoperta dei neuroni specchio? Come si spiega questa evoluzione?
La danza è davvero molto interessante per le neuroscienze. Il motivo è che i ballerini possono memorizzare coreografie incredibilmente lunghe e hanno un repertorio quasi infinito di movimenti. I neuroni specchio sono un aspetto importante dell'apprendimento di queste sequenze.
Inoltre, studi recenti dimostrano chiaramente che la danza, come attività, si distingue da altre forme di movimento, come il jogging o l'allenamento fisico, soprattutto nella lotta contro le malattie neurodegenerative come la demenza. Nella danza, le funzioni esecutive (ad esempio, la capacità di svolgere un doppio compito) sono continuamente affrontate. Ed è proprio queste attività di complessa coordinazione in relazione con le sfide cognitive che coinvolgono in modo ottimale il nostro cervello e il nostro corpo, sia nell'infanzia che nella vecchiaia.
Secondo lei, quale area di ricerca manca ancora al momento? Quali sono le aree in cui vorreste vedere nuovi progetti di ricerca?
Ci sono ancora pochi studi metodologicamente ben progettati sugli effetti della danza sulla salute e sul benessere dei diversi gruppi demografici. C'è certamente ancora un vuoto da colmare in questo settore. Vorrei anche che il campo delle capacità motorie fosse sempre più legato alla danza e che gli studi specifici sulla danza lo sviluppassero.
Il MAS in scienze della danza offre un ampio programma di formazione continua che va ben oltre gli aspetti motori e biomeccanici del movimento su base musicale. Qual è l'obiettivo di questa formazione?
Prima di tutto, vogliamo fornire ai professionisti concetti teorici in varie discipline come l'anatomia, la fisiologia, le neuroscienze, la biomeccanica, le scienze del movimento e della formazione, la psicologia e la pedagogia, affinché possano riflettere sul loro lavoro e ricevere nuovi stimoli. È inoltre importante per noi far conoscere i metodi di ricerca, nonché la lettura e la comprensione di articoli scientifici, in modo che i partecipanti possano scegliere, in futuro, il loro contenuto e il loro metodo sulla base di questi dati. In questo modo è possibile, ad esempio, creare nuovi programmi di danza per anziani nelle case di riposo. Offriamo inoltre due workshop su questo tema nei mesi di ottobre e novembre.
Quali opportunità hanno i professori di danza per una formazione e un perfezionamento professionale di qualità in Svizzera?
Ai professori di danza è offerta la possibilità di ricevere una formazione basata su informazioni fattuali e sui più recenti standard scientifici, che permette loro di distinguersi dagli altri insegnanti di danza. La formazione continua nella scienza della danza può, tra l'altro, essere utilizzata per sviluppare idee per nuove offerte.
Prima di iniziare la ricerca, è stata molto coinvolta nella pedagogia della danza ed è stata docente di danza al liceo. Quali sono le sue esperienze?
Sì, infatti. Ho anche insegnato la danza nei Paesi Bassi e questa disciplina era persino una materia che portava alla maturità. Erano soprattutto le ragazze che venivano a ballare spontaneamente e s'ispiravano alla danza. Un'indagine condotta nel Regno Unito mostra che la danza è la seconda attività fisica più popolare dopo il calcio. E' da qui che è importante cominciare. I giovani devono essere motivati a praticare la danza attraverso attività di qualità. In questo momento, insegno anche danza per gli studenti di scienze sportive ed è meraviglioso vedere che anche i giovani maschi fanno grandi progressi e imparano ad apprezzare la danza. Qualcuno una volta disse: "Peccato che non mi sia accorto di quanto cool sia il ballo".
Quale ruolo gioca la danza nel processo educativo dei bambini e dei giovani?
La danza è importante per lo sviluppo delle capacità motorie dei bambini e degli adolescenti. Purtroppo, in Svizzera è un fenomeno trascurato. Il nuovo programma scolastico include da un lato la musica e dall'altro lo sport. Tuttavia, la danza dovrebbe indubbiamente essere una materia a se stante, che darebbe anche ai professori di danza un maggiore riconoscimento. La maggior parte degli insegnanti di sport e di musica può offrire poche opportunità in questo campo. L'ISPW sta conducendo delle ricerche sull'influenza dell'attività fisica e dell'educazione sportiva sulle prestazioni cognitive degli studenti (gruppo del Prof. Dr. Mirko Schmidt). Si è dimostrato che eseguire esercizi di movimento complessi può portare a migliori prestazioni scolastiche. La danza avrebbe quindi un ruolo importante se venisse proposta.
Qual è il ruolo della danza nella prevenzione per la salute?
Il movimento in generale, e la danza in particolare, possono prevenire molte malattie e problemi. Come già accennato, l'esecuzione di movimenti complessi può essere cruciale per le funzioni cognitive e, ad esempio, nella lotta alle forme di demenza. A mio parere, si tratta di un potenziale enorme, che non è stato ancora pienamente sfruttato. La speranza è che si possa sostenere i fatti con la ricerca e convincere i politici e i rappresentanti delle compagnie di assicurazione che l'educazione alla danza può essere una prevenzione e/o riabilitazione molto efficace.
In che modo il programma MAS contribuisce a questo sviluppo?
Con gli studi, cerchiamo di mostrare i vantaggi della danza come disciplina e prima o poi di convincere i politici!
Ulteriori informazioni in inglese: Formazione continua in Scienze della Danza all'Università di Berna
Fonte di riferimento: TanzVereinigung Schweiz TVS, 2019
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Danza e salute dal punto di vista della medicina sportiva e della psicologia dello sport
Effetti positivi del ballo sulla salute da un punto di vista medico
"Muoversi è salute", uno slogan che è diventato molto popolare negli ultimi anni ed è fondamentalmente corretto da un punto di vista medico e scientifico. Ma fino a che punto la danza mantiene ciò che promette? Una breve recensione critica dello stato attuale degli studi da parte del Dr. Wolfgang Schobelsberger.
Fonte di riferimento: Dr. Wolfgang Schobelsberger, Verein für Gesundheitsfördernden Gesellschaftstanz, 2019
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Cool facts, hot feet
La gente balla per divertimento, ricreazione, motivi sociali e sempre più per la propria salute. C'è qualcosa di unico nel modo in cui la danza ispira e motiva.
La presente relazione si concentra su diverse fasce d'età, stili di danza, ambienti e condizioni mediche nel contesto della ricerca sulla danza per il tempo libero. L'accento è posto sulle relazioni di ricerca e di valutazione che adottano un approccio scientifico alla raccolta e all'analisi dei dati. Questi includono, ad esempio, l'uso di studi di controllo randomizzati, dispositivi di misurazione dell'attività fisica e della salute mentale convalidati e procedure statistiche standard. La panoramica elenca anche articoli di riviste in cui la metodologia di ricerca non soddisfa gli attuali standard scientifici, ma può fornire informazioni importanti per la selezione delle priorità di ricerca future.
Fonte di riferimento: People Dancing, The foundation for community dance, UK
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La danza è più di una semplice terapia
Un'analisi qualitativa delle istruzioni terapeutiche di danza per i pazienti con il morbo di Parkinson
Quali sono i vantaggi e i limiti delle lezioni di danza per i pazienti con il morbo di Parkison e come dovrebbero essere progettate in modo che i partecipanti ne traggano il maggior beneficio possibile?
Oltre a migliorare le capacità motorie, lezioni di danza ben strutturate possono anche aumentare la salute sociale. Dal punto di vista dei partecipanti, un'attenta pianificazione e adattamento del contenuto del corso alle opportunità e ai bisogni delle persone interessate è cruciale per la qualità dei corsi.
Questo studio sarà fornito gratuitamente ai membri TVS su richiesta.
Fonte di riferimento: Priscila A. Rocha et. Al. Complemetary Therapy in Medicine
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Il ballo agisce come un vero allenamento cerebrale e ti rende mentalmente in forma
Uno studio dell'Università di Bochum
Il ballo ti mantiene in forma e funziona come un vero e proprio allenamento cerebrale, conosciuto da molto tempo. Ma in che modo aiuta efficacemente le persone anziane, ad esempio? Questo è esattamente ciò che i ricercatori di Bochum hanno testato - con risultati sorprendenti: se gli anziani si sono esercitati in un programma di danza sviluppato appositamente per gli anziani solo una volta alla settimana, questo ha migliorato la loro forma fisica e aumentato la loro attenzione e reattività.
Leggi l'articolo completo in tedesco nel portale della conoscenza di Neuronalfit
Fonte di riferimento: Neuronalfit, Marcel Liechti, Gehirntrainer GfG, 03/2019
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Il ballo dovrebbe essere prescritto dal medico
Alcuni medici generalisti e assicurazioni lo sanno già: la danza in generale fa bene alla salute!
Il ballo ti sfida davvero, anche se non sai "volare" come i professionisti. La danza è un'attività sportiva completa che ti fa sudare abbondantemente. Se balli regolarmente, la tua salute ti ringrazierà, perché questo sport agisce su molte parti del tuo corpo:
Muscoli: Il movimento migliora il funzionamento delle cellule muscolari. Promuove la tua capacità di coordinazione. Le tensioni si dissolvono e sono meno frequenti. Inoltre, i muscoli possono reagire meglio e più velocemente allo stress.
Organi di supporto: Grazie al movimento ritmico, i tendini e i legamenti sono più fortemente arricchiti di sangue proteggendo le articolazioni. Ma anche loro traggono beneficio dal ballo: la tua mobilità sarà mantenuta e addirittura migliorata.
Colonna vertebrale: La danza è uno sport che richiede una postura corretta. Questo aumenta la mobilità della colonna vertebrale. Scoprirai che di solito ti reggerai più dritto. In questo modo eviterai che i dischi vadano fuori posto.
Organi: Il movimento rende il tuo cuore più potente. La circolazione sanguigna migliora. L'aumento dell'apporto di ossigeno assicura una migliore funzione polmonare, l'aria stantia viene espulsa più rapidamente.
Sistema immunitario: Ballare aumenta il numero di cellule killer nel sistema immunitario. In questo modo il tuo corpo può respingere le infezioni più rapidamente: non sarai più malato così rapidamente.
Bruciare il grasso: A causa del ritmo veloce di alcune danze (Disco-Fox, Jive) i tuoi enzimi cambiano. Molti altri enzimi che bruciano i grassi si sono sviluppati. A lungo andare, ti libererai delle tue maniglie dell'amore.
Aumento della memoria: Il tuo cervello è alimentato meglio dal sangue come per qualsiasi allenamento di resistenza. In questo modo, ti sveglierai, potrai essere subito efficace e ricordare molte altre cose. Durante la tua vita, la connessione tra le cellule nervose generalmente diminuisce - la rete neurale è rotta. La danza migliora la connessione tra le cellule del tuo cervello. I movimenti coordinati e ritmici mantengono giovane il tuo cervello. È anche possibile che aree indebolite del cervello possano rigenerarsi di nuovo. La danza ha dimostrato di migliorare l'apprendimento e la memoria.
Ormoni: Il movimento aumenta la produzione di serotonina. Ti rende felice e creativo. Inoltre, si produce un ormone della creatività. Questo rilassa il corpo, ma la mente diventa molto efficace. I ballerini sono anche persone che risolvono i problemi in modo più creativo degli altri - sono abituati a usare l'emisfero destro e creativo del cervello.
Endorfine: Il ritmo della danza assicura che le endorfine vengano rilasciate dopo poche ore di pratica. Si tratta di sostanze endogene il cui effetto è paragonabile a quello delle droghe. Tuttavia, sono molto più innocue. Ti fanno "solo" sentire rilassato, felice e soddisfatto.
Fonte di riferimento: Gesundheitswissen.de
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La danza come rimedio: influire contro i mali dell'età
Ritratto di un gruppo di ballo di tipo speciale
Buono per la vostra condizione fisica, la psiche e la vostra memoria: la danza può essere più di una semplice espressione di gioia di vivere, soprattutto per gli anziani.
Leggi l'articolo completo in tedesco sul la Deutsche Ärztezeitung
Ulteriori informazioni sul gruppo di ballo ArtRose
Fonte di riferimento: Jörg Schurig, Deutsche Ärztezeitung, 2017
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La danza, il migliore degli sport per la salute
La danza stimola l'intero corpo, il cervello, rende felici e crea coesione sociale
Non lo si dice abbastanza. La danza ha tutte le qualità. Ha un effetto positivo sul corpo, sul cervello, sull'umore e sulle connessioni sociali. Quest'attività, che fa fiorire i bambini, lega le coppie e ringiovanisce i pensionati, è più benefica per gli esseri umani di qualsiasi sport, dice la neurobiologa Lucy Vincent in Make your brain dance!
Leggi l'articolo completo sulla rivista francese Le temps
Fonte di riferimento: Marie-Pierre Genecand, Le temps, 2019
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Benefici della danza sul bambino
Un articolo entusiasmante sui benefici del ballo per i bambini
I bambini che praticano la danza hanno un migliore sviluppo fisico, intellettuale, emotivo e relazionale. La capacità di danzare è presente prima ancora che si possa parlare.
I bambini si muovono in modo innato: per muoversi, per esprimere un pensiero o un sentimento, perché è divertente o perché sono felici. Quando i loro movimenti diventano strutturati ed eseguiti consapevolmente, questo diventa danza. Se avete figli, vi chiederete come canalizzare al meglio la loro inesauribile energia. La danza è un'ottima alternativa agli sport di squadra per ragazze e ragazzi di tutte le età.
All'articolo originale francese su Partenaire de danse
Fonte di riferimento: www.partenaire-danse.fr
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Repertorio della ricerca sulla danza 2018: Danza - Diversità - Inclusione
Il repertorio de la Società per la ricerca sulla danza Gtf raccoglie le posizioni fondamentali sulla diversità e l'inclusione nella e attraverso la danza
Nei dibattiti attuali sull'educazione, la scienza, la politica e la cultura, la diversità, la partecipazione e l'inclusione sono concetti guida centrali e vettori di sviluppi sociali.
La diversità ha da tempo un ruolo importante nella danza, sia come tema artistico, come impulso per il lavoro creativo, nei processi di mediazione pedagogica o nei contesti terapeutici. Inoltre, la danza è caratterizzata dal suo alto potenziale di partecipazione e inclusione.
Il libro è disponibile per il download su Open Access in lingua tedesca
Fonte di riferimento: Susanne Quinten / Christiana Rosenberg (Hg.), Transcript Verlag, 2018
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Così come questo e nessun altro
Un progetto di danza che celebra l'umanità
Il fatto che la danza non sia riservata al corpo atletico-acrobatico-dinamico è dimostrato dal progetto di danza di Jeannine Elsener e Massimiliano Madonna al Dance Festival 2019 di Zugo. Una performance unica che ha celebrato l'umanità, l'accettazione dell'individuo e la passione comune in primo piano.
La serie di immagini del progetto è commovente e stimolante.
Leggi l'intero articolo in tedesco nella Zuger Zeitung.
Fonte di riferimento: https://sososo.ch/home/
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Studi attuali sugli interventi di danza con i bambini
"Moving Systems" come approccio multidisciplinare all'abbandono scolastico e alla promozione dell'apprendimento
Questo articolo tratta di interventi orientati al movimento e alla danza in due diversi contesti scolastici. Il primo studio è stato condotto in Germania in una ex classe della scuola secondaria di terza media (Schaub-Moore 2017) con studenti ad alto rischio di non riuscire a diplomarsi o di abbandonare precocemente la scuola. Il secondo studio è stato realizzato da Sarnadinha, Pereira, Ferreira, Fernandes e Veiga (2018) con bambini in età prescolare in Portogallo e ha indagato gli effetti degli interventi psicomotori e di danza e movimento sui bambini con bisogni speciali.
Lo studio del Dr. rer. soc. Iris Bräuninger è disponibile per il download su Research Gate (solo in tedesco).
Fonte di riferimento: Dr. rer. soc. Iris Bräuninger, Interkantonale Hochschule für Heilpädagogik, 03/2019
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La danza ha un effetto positivo sul nostro potere cerebrale
Intervista al neuroscienziato Wolfgang Knecht
Il neuroscienziato Wolfgang Knecht del Politecnico di Zurigo spiega come funziona il benessere del cervello e come si può rimettere in forma il proprio organo pensante.
Gli effetti della danza sul cervello sono attualmente allo studio al Politecnico di Zurigo. La cosa speciale è che il mondo acustico incontra il movimento e quindi diverse funzioni vengono attivate contemporaneamente - per esempio, l'attenzione e le funzioni sensoriali e motorie. Questo ha un effetto positivo sulle nostre prestazioni cerebrali. Sulla base di questi risultati, si stanno ora producendo giochi in grado di allenare varie funzioni mentali e fisiche.
All'intervista in tedesco nel Tagesanzeiger
Fonte di riferimento: Sarah Fluck, Tagesanzeiger, 03/2019
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Ci dovrebbero essere lezioni di ballo su prescrizione medica
Intervista ai neuroscienziati Julia F. Christensen e Dong-Seon Chang
Muoversi a ritmo di musica non è solo divertente, ma è anche un enorme contributo alla nostra salute. Due neuroscienziati spiegano perché si dovrebbe muoversi ballando più spesso.
Fonte di riferimento: Katrin Hummel, Frankfurter Allgemeine, 02/2019
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Più salute nel ritmo
La danza ti rende felice, ti fa stare bene ed è un buon rimedio per i dolori e i cuscinetti di grasso legati all'età, e chiunque può imparare!
Andrea Schärli, professore di danza e direttrice all'Istituto di scienze dello sport di Berna dice: "La danza è uno degli sport più efficaci e salutari di tutti, e la danza ha il vantaggio rispetto al jogging, al ciclismo o all'allenamento del peso, ad esempio, di combinare l'attività fisica con l'attività cognitiva, le sfide e le componenti sociali.
Ingrid Peter (73) gira delicatamente i fianchi per il warm-up sulla musica "079" di Lo & Leduc. Poi salsa cubana, passi veloci, piccoli cerchi e salti, e tutto coi tacchi rossi: "Dopo quest'ora, sono fradicia, do tutto e allo stesso tempo ricarico le mie batterie", dice la pensionata di Bolligen (BE). Ogni mercoledì sera segue un corso di salsa per donne alla Scuola di danza bernese di Muévete. Chi balla, allena il corpo, la mente e l'anima.
Qui potete scaricare l'articolo completo nella Drogistenstern.
Fonte di riferimento: Vanessa Naef, Drogistenstern, 02/2019
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Sophie balla. E balla. E balla.
Danzare come elisir di vita
Uno studente di danza è su una sedia a rotelle dopo una grave malattia. Ma rinunciare è fuori questione per Sophie Hauenherm. Ora la diciottenne ha superato l'esame di laurea di primo livello all'Università Palucca.
Quando Sophie Hauenherm, diciottenne, s'inchina durante l'esame di bachelor, deve rimanere seduta - su una sedia a rotelle. Il pubblico è ammaliato. Il commovente spettacolo è seguito da un momento di silenzio. Poi segue una standing ovation.
Fonte di riferimento: Jörg Schurig, Ärzte Zeitung online und Spiegel Online 07/2018
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Il potere curativo del Groove
Perché la danza è profondamente radicata in molte culture del mondo
L'essere umano è un ballerino. Ma perché? I ricercatori stanno cominciando a svelare questo comportamento inebriante. Le esperienze dimostrano che il movimento ritmico seduce e si collega alla musica - e può anche aiutare i malati. E' una celebrazione del corpo, un'ode all'estetica, al sesso e alla passione danzati.
Al testo originale in tedesco su Spiegel Online
Fonte di riferimento: Philip Bethge, Spiegel Online, 02/2018
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Ridurre le cadute grazie alla danza
Uno studio degli studenti della Scuola universitaria professionale di Zurigo ZHAW
Il movimento e la danza possono ridurre il rischio di caduta, soprattutto nei pazienti con mobilità ridotta. Tre studentesse dell'Università di Scienze Applicate di Zurigo (ZHAW) hanno sperimentato questa ipotesi nella pratica.
Leggi l'articolo in tedesco su Freiämter
Offerte di movimento e danza per gli anziani sono disponibili su camminaresicuri.ch, un'iniziativa di BFU, Pro Senectute e Promozione Salute Svizzera.
Fonte di riferimento: Der Freiämter, 12/2017
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Percepisco il battito del mio cuore
I ballerini hanno una maggiore consapevolezza dell’interocezione
L’interocezione è il processo di percezione dei segnali correlati provenienti dall'interno del corpo, tra cui la frequenza cardiaca (FC), i segnali gastrici, ecc. ed è stato descritto come un meccanismo cruciale per creare consapevolezza di sé e identità personale.
Il compito di percezione del battito cardiaco è uno strumento per misurare l'accuratezza dell'interocezione degli individui (IAcc). L'IAcc è positivamente correlato con misure di autoconsapevolezza e con attributi come la sensibilità emotiva, l'empatia, il comportamento prosociale e l'efficacia del processo decisionale. L'IAcc è moderato nella popolazione generale e i tentativi di identificare gruppi di persone che possono avere un IAcc più elevato a causa della loro formazione specifica (ad esempio yoga, meditazione) non hanno avuto successo. Tuttavia, un recente studio di musicisti suggerisce che le persone addestrate nelle arti possono avere un alto tasso di IAcc. Qui, abbiamo testato l'IAcc con 20 ballerini professionisti e 20 partecipanti donne di controllo su un compito di percezione del battito cardiaco. I ballerini avevano un IAcc più alto, e questo effetto era indipendente dalla loro frequenza cardiaca più bassa (una misura indiretta di fitness), dalla loro capacità di contare e dalla loro conoscenza della FC. Un'ulteriore analisi tra i gruppi dopo una distribuzione mediana del gruppo di ballerini (basata su anni di esperienza nella danza) ha mostrato che l'IAcc dei ballerini junior era diverso da quello dei controlli, e che l'IAcc dei ballerini senior era superiore a quello dei ballerini junior e dei controlli. L'esperienza generale dell'arte è positivamente correlata con l'IAcc. Non è stata trovata alcuna correlazione tra le misure di empatia, l'esperienza emotiva e l'alessitimia dell'IAcc e il questionario. Questi risultati sono discussi nel contesto delle attuali teorie dell'interazione e dell'emozione - evidenziando le caratteristiche della formazione artistica che potrebbero essere collegate all'IAcc.
Lo studio completo di Julia F. Christensen (è necessaria la registrazione gratuita su Researchgate, solo in inglese)
Fonte di riferimento: Julia F. Christensen, Psychophysiology, 2017
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Danza dei neuroni
Quando ballare ti rende più intelligente
Balla con la tua corteccia. Quali sono gli effetti della danza sulla nostra intelligenza e c'è una differenza tra la danza competitiva professionale e la libera improvvisazione?
Per secoli, manuali di danza e altri testi hanno elogiato i benefici della danza sulla salute, di solito come esercizio fisico. Di recente si è assistito ad un più ampio movimento di ricerca sui benefici della danza sulla salute, come la riduzione dello stress e l'aumento dei livelli di serotonina, con particolare attenzione al benessere generale dell'individuo. Infine, è stato scoperto un altro effetto piuttosto inaspettato che dovrebbe rallegrare i lettori di questo articolo: ballare spesso ci rende più intelligenti.
Saperne di più (solo in francese): Tango Kiosk
Fonte di riferimento: Samuel Deberles, Tangokiosk, 09/2017
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Not all about sex?
Funzioni neurali e biocomportamentali della danza umana
Ballare si muove e molti provano una gioia naturale quando ballano. Questo studio si occupa dell'ipotesi che la danza ha notevoli effetti neurobiologici sul corpo, che vanno ben oltre un aumento a breve termine dell'umore e un aumento del senso estetico.
Una panoramica integrativa delle scoperte neuroscientifiche e dei risultati della ricerca comportamentale fornisce chiarezza sugli effetti della danza sulle persone, indipendentemente dal loro background culturale. Nella prima parte, l'importanza centrale della danza per la vita umana è presentata sullo sfondo dell'archeologia, della psicologia comparativa, della psicologia dello sviluppo e della psicologia interculturale. Nella seconda parte, l'evidenza empirica per sei funzioni neuronali e bio-comportamentali della danza sarà rivista: (1) focus dell'attenzione, (2) esperienze emotive di base, (3) immagini, (4) comunicazione, (5) auto-intimazione e (6) coesione sociale. Su questa base, vengono discusse diverse prospettive sulla funzione della danza per le persone: (1) La danza è piacere puro, (2) la danza è solo sesso, (3) la danza serve esclusivamente per la gestione dell'umore e aumenta il benessere soggettivo, e (4) la danza è riservata solo agli esperti. Essendo un campo di ricerca giovane, le prove non sono ancora del tutto definitive. Questa panoramica mira a fare un passo avanti verso la sistematizzazione di un nuovo campo di ricerca: una scienza della danza a carattere neuro e bio-comportamentale.
Questo articolo è disponibile gratuitamente per i membri TVS su richiesta.
Fonte di riferimento: Julia F. Christensen, Annals of the New York Academy of Science, August 2017
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Ballare contro i tic
La commovente storia di un ragazzo con la sindrome di Tourette
Quando Dominik balla, è nel suo mondo. Non ci sono malattie o anomalie preoccupanti. Solo poche persone sapevano da tempo che aveva la sindrome di Tourette. Oggi, sua madre sta scrivendo un libro commovente su come ha superato i tic con il balletto.
Leggi l'articolo in tedesco: Deutsche Ärztezeitung
Fonte di riferimento: Ruth Ney, Deutsche Ärztezeitung, 02/2017
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Move your arm like a swan
Un programma per persone con il morbo di Parkinson: Dance for PD®
I sintomi fisici del morbo di Parkinson (MP) possono sembrare una trappola. La lentezza dei movimenti, la rigidità, la perdita di equilibrio e i tremori rendono impossibile la vita quotidiana, e le persone si isolano, i loro corpi diventano un peso imprevedibile e insensibile.
Dance for PD®, una collaborazione tra il Brooklyn Parkinson Group e il rinomato Mark Morris Dance Group, sta lavorando per ridurre questo peso. Il programma si avvale di ballerini professionisti in studi di danza per lavorare con i pazienti con MP per sviluppare strategie per muoversi nel mondo attraverso l'uso creativo ed espressivo del proprio corpo.
L'articolo sarà messo gratuitamente a disposizione dei membri TVS su richiesta.
Corsi di danza per i malati di Parkinson si possono trovare su Parkinson Svizzera.
Fonte di riferimento: Carrie A. Butt
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La danza può alleviare la depressione?
Un'interessante panoramica degli studi scientifici attuali
E se ballare regolarmente, in qualsiasi stile, fosse una terapia efficace contro la depressione? Diversi studi scientifici sono giunti a questa conclusione.
Fonte di riferimento: Partenaire de danse
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Tango per il morbo di Parkinson: un approccio promettente
Un'iniziativa del Klinik Lengg
Diversi studi internazionali hanno dimostrato che il tango ha un innegabile effetto positivo sul morbo di Parkinson, in particolare sull'equilibrio, la mobilità, la percezione, il pensiero e la fatica. Nel giugno 2016, il centro di riabilitazione della clinica Lengg di Zurigo ha offerto un corso introduttivo di tango.
Ulteriori informazioni e offerte di corsi attuali su Parkinson Svizzera
Fonte di riferimento: Klinik Lengg, 2017
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Rock 'n' Fit
Rock'n' Fit mantiene la mente in forma
La pratica regolare della danza riduce il rischio di sviluppo della demenza. Lo dimostrano alcune ricerche condotte negli Stati Uniti. Questo è uno dei motivi per cui la danza e le danze degli anziani sono in piena espansione.
Fonte di riferimento: Thomas Comagno, Coop Zeitung, 11/2016
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Ballare rende l'anima libera
Rompere le distanze dalla vita quotidiana - ballare è facile per i giovani
La musica gode di uno status molto più alto nella nostra società rispetto alla danza. Sbagliato. Quando i bambini ballano, si sentono felici. Spesso gli adulti hanno difficoltà a ballare da soli. Vale la pena di dedicarsi completamente al movimento.
Leggi l'intero articolo in tedesco sulla rivista Fritz+Fränzi
Fonte di riferimento: Sibylle Dubs, ElternMagazin Fritz+Fränzi, 12/2016
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Tanzheimer
Gli anziani si dondolano
Ballare è un'attività impossibile con l'età? No, per niente! Questo è ciò che hanno pensato tre studentesse della ZHAW, organizzando sei lezioni di ballo per anziani. Persino i partecipanti con un deambulatore hanno potuto partecipare al programma. Un lavoro sul terreno sul campo.
Fonte di riferimento: Carla De-Vizzi, Winterthurer Stadtanzeiger, 01/2016
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Sviluppo della personalità attraverso la danza
I postulati pedagogici e il loro significato per la pratica dell'insegnamento
Lo sviluppo della personalità attraverso la danza è considerato un argomento decisivo per l'insegnamento della danza a scuola. Ma che effetto ha la danza contemporanea sullo sviluppo della personalità degli studenti? Cosa significa insegnare la danza contemporanea? Quali aspetti del possibile sviluppo della personalità sono affrontati dalla danza contemporanea? E infine: gli effetti della danza contemporanea possono essere compresi a livello psicologico?
In generale, gli studenti del progetto di danza mostrano nuove esperienze di movimento ed esperienze gioiose nell'affrontare la fisicità e il contatto con il corpo. Durante il ballo viene offerta un'esperienza sociale. Un'influenza di accompagnamento sulla propria aspettativa di autoefficacia può essere in parte compresa empiricamente. Il confronto consapevole con l'espressione e la creatività è finalizzato, ma non può essere misurato indirettamente. La danza contemporanea, in particolare, si concentra sulla promozione individuale e sullo sviluppo del potenziale creativo di ogni singolo studente, dando così impulsi per lo sviluppo della personalità. Esperienze specifiche che vengono innescate dal confronto con la danza, come "fare nuove esperienze di movimento" o l'esperienza di presentarsi davanti a un pubblico, diventano evidenti. Soprattutto, però, gli studenti vengono introdotti in un'area della società che può insegnare loro ad affrontare la fisicità in modo ludico e libero da pensieri di performance, che è esistenzialmente importante come base per la salute e la felicità.
Qui puoi scaricare la tesi completa di dottorato di Isolde Cäcilia Reichel in tedesco: Persönlichkeitsentwicklung durch Tanz
Fonte di riferimento: Isolde Cäcilia Reichel, 2016
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La danza e il cervello: una recensione
Come la danza può influire sulla plasticità del cervello
La danza è una forma universale di espressione umana che offre una ricca fonte di studi scientifici. La danza offre un'occasione unica per studiare la plasticità del cervello e la sua interazione con il comportamento.
Diversi studi hanno esaminato le correlazioni comportamentali della danza, ma si sa meno della base cerebrale della danza. Studi sull'osservazione della danza suggeriscono che l'allenamento di danza a breve e lungo termine influisce sull'attività cerebrale nelle reti di osservazione e di simulazione d'azione. Nonostante le sfide metodologiche, è stata dimostrata la fattibilità del neuroimaging durante la danza, e diverse regioni del cervello sono state coinvolte durante lo spettacolo di danza. Un lavoro preliminare nel nostro laboratorio suggerisce che l'allenamento di danza a lungo termine cambia sia la struttura della materia grigia che della materia bianca.
Questo articolo presenta una sintesi critica del lavoro sulle correlazioni neurali nella danza. Comprende studi di neuroimmagini funzionali di osservazione e performance della danza, nonché studi di neuroimmagini strutturali di ballerini esperti. Per stimolare un dialogo continuo tra danza e scienza, vengono discusse le direzioni future della danza e della ricerca sul cervello e le sue implicazioni. La ricerca sulle neuroscienze della danza porterà ad una migliore comprensione delle relazioni cervello-comportamento e della plasticità cerebrale tra esperti e non esperti e può essere applicata allo sviluppo di programmi terapeutici basati sulla danza.
Per lo studio completo in inglese Annals of the New York Academy of Sciences
Fonte di riferimento: Falisha J. Karpati, Annals of the New York Academy of Sciences, 2015
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Il ballo promuove l'attenzione
Come la danza cambia la nostra percezione
Daria Höhener, appassionata di danza, ha lavorato ad un progetto di danza nell'ambito della sua tesi di maturità presso la palestra di Trogen e ha confermato la tesi con un test di concentrazione scientificamente provato: "La danza promuove l'attenzione dei bambini delle scuole elementari, dei cantoni, dei giovani e degli adulti più anziani".
Fonte di riferimento: Daria Höhener, April 2014
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Infida altalena dell'anca
Come si balla molto sulla propria personalità
Dalla danza tribale del Massai in Kenya alla festa techno nel club alla moda di Berlino - la gente balla in tutte le culture. I movimenti ritmici della musica non sono solo divertenti, ma svolgono anche molti compiti importanti: Convocando dei, portando pioggia, impressionando gli avversari, rafforzando la comunità e lo spirito combattivo. Ma la funzione più importante da un punto di vista evolutivo è probabilmente l'esposizione del corteggiamento. Le persone si differenziano poco da molte specie animali che eseguono meravigliose danze per impressionare i potenziali partner o intimidire i concorrenti.
Fonte di riferimento: Eva Tenzer, freie Wissenschaftsjournalistin, 01/2014
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Danza e educazione culturale
"Ogni essere umano è un ballerino" (R. v. Laban): la danza come mezzo educativo estetico ed espressivo
Claudia Fleischle-Braun, ex docente di ginnastica e danza all'Università di Stoccarda, scrive sulle basi, il valore e la varietà del lavoro di mediazione pedagogica e artistica della danza nel contesto della formazione culturale.
La danza è una forma non verbale di rappresentazione ed espressione umana, al centro della quale c'è la messa in scena estetica soggettiva del corpo e il modellamento del movimento nello spazio e nel tempo. Le manifestazioni e le funzioni della danza sono modellate dai rispettivi ambienti storici e socio-culturali. Di conseguenza, le varie forme di danza tradizionale e le varietà stilistiche della danza contemporanea riflettono ciascuna la propria comprensione della fisicità e del movimento, che si esprime in diversi ideali estetici, norme e pratiche. I diversi stili di danza, quindi, contengono e mostrano sempre modi collettivi o individuali di percepire e trattare il corpo e possono rendere tangibile lo spirito e i sentimenti sulla vita di una generazione.
Leggi di più in tedesco
Fonte di riferimento: Claudia Fleischle-Braun, Kulturelle Bildung Online, 2013
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Ballare è vita: L'energia per ballare è inesauribile
Intervista con Gunter Kreuz dell'Università di Oldenburg
Prima ancora di poter scrivere, la gente ballava. Il movimento al suono della musica dà forza e fiducia in se stessi, dice Gunter Kreutz dell'Università di Oldenburg. In un'intervista, il ricercatore sulla cognizione musicale spiega perché la danza rilassa e aiuta nella lotta contro la malattia.
Leggi l'intervista in tedesco con il ricercatore di cognizione musicale Gunter Kreuz su Spiegel Online
Fonte di riferimento: Frederik Jötten, Spiegel Online, 2013
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Un'ora di ballo a settimana per mantenere la mente e il corpo in forma
Attenzione, reazione, equilibrio, miglioramento dello stile di vita in sei mesi
Alcuni ricercatori dell'Università di Bochum sono stati in grado di dimostrare qualche tempo fa che la danza è un modo per mantenersi in forma. Hanno sperimentato un programma di danza appositamente progettato per gli anziani con risultati sorprendenti: gli anziani che prima erano inattivi sono riusciti ad aumentare notevolmente la loro forma fisica, ma anche la loro attenzione e capacità di reazione con frequenza settimanale per un'ora dopo sei mesi di allenamento.
Fonte di riferimento: Ruhr Universität Bochum, 02/2013
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Il ruolo della danza nel processo educativo
Nuovi orizzonti nel sistema educativo
Lo scopo di questo studio è di incoraggiare una modifica dell'approccio metodologico utilizzato nel campo scolastico, in quanto attribuisce troppa importanza ai processi cognitivi e trascura le esperienze fisiche, ludiche e creative che sono estremamente preziose per lo sviluppo della personalità.
Nessun'altra attività influenza il corpo, la mente e le emozioni come la danza. Più di ogni altra forma di espressione, la danza può aiutare i bambini ad abitare il proprio corpo e a sviluppare il loro potenziale non ancora valorizzato.
Qui potete scaricare lo studio di Marzia Candela in inglese: The role of Dancing in the educational process
Fonte di riferimento: Marzia Candela et.al., 4th International Conference on new Horizons in Education, Procedia, Social and Behavioural Science, 2013
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Danza creativa per bambini
Un'intervista con Gisela Peters-Rohse
Non c'è quasi nessun insegnante di danza in Germania che non abbia lavorato con Gisela Peters-Rohse! Insegna in tutto il mondo: Indonesia, Filippine, Russia, Cina. In questa intervista parla del suo approccio alla danza, dei suoi "maestri" personali e dell'insegnamento di successo.
L'intervista è in tedesco ed è stata pubblicata su Tanznetz: Sei domande agli insegnanti di danza che ci commuovono
Il nostro consiglio per il libro sull'argomento:
Il bambino e la sua danza di Gisela Peters-Rohse
Gisela Peters-Rohse è una leggenda nel campo della danza per bambini - come nessun altro insegnante tedesco gode della più alta reputazione internazionale in questa professione. Da un lato, questo si basa sulla sua personalità, che è speciale sotto molti aspetti, sull'immaginazione, l'empatia, l'intuizione e tutte le "buone qualità" di cui un educatore ha bisogno per ottenere risultati convincenti. La base del suo successo, tuttavia, è anche la sua metodologia, sviluppata in molti anni di esperienza e sviluppo.
Ordina qui
Fonte di riferimento: Patricia Kapp in Sechs Fragen an die Tanzlehrer, die uns bewegen, Tanznetz.de, 02/2021
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La danza come cultura quotidiana
Résumé di Ulla Ellermann e Barbara Flügge-Wollenberg
La danza come cultura quotidiana e ciò che può fare per i bambini e i giovani: Dalla promozione della competenza sociale e l'uso responsabile del proprio corpo all'accettazione di altre culture
La danza come cultura quotidiana può essere compresa solo se prima è chiaro che non esiste una cosa come la danza, ma piuttosto una varietà di manifestazioni e stili diversi, come ad esempio: Danza Storica, Danza Classica, Danza Moderna, Danza Artistica Contemporanea, Teatro Danza, forme di danza contemporanea come Hip Hop, Jazz, Show etc., Ballo da sala con Valzer, Tango, Rumba, Cha-Cha-Cha etc. fino alla Danza Popolare Tedesca o Internazionale. Inoltre, l'insegnamento in tutti i settori si rivolge da un lato agli artisti della danza, ai ballerini professionisti e dall'altro ai dilettanti che ballano con diverse motivazioni e capacità - dai bambini agli adulti.
Saperne di più (in tedesco)
Fonte di riferimento: Ulla Ellermann, Barbara Flügge-Wollenberg, Kulturelle Buildung Online, 2013
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Anche la sedia a rotelle danza
Ritratto di un insegnante di danza entusiasta
La gioia di vivere. Per qualche ora dimenticate le difficoltà della vita quotidiana e sfidate voi stessi fisicamente e mentalmente mentre ballate: L'insegnante di danza di San Gallo Irene Gasser segue questo obiettivo con i suoi corsi di danza su sedia a rotelle.
Leggi l'articolo in tedesco nel Tagblatt
Ulteriori informazioni sui corsi offerti dal associazione Rollstuhltanz
Fonte di riferimento: Yvonne Foster, Tagblatt, 2012
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La danza popolare come processo di apprendimento interculturale
Uno studio esplorativo
La danza può contribuire all'acquisizione di competenze interculturali e in quali settori copre? Tolga Candas Altinok ha scritto la sua tesi di laurea su questo tema all'Università sportiva tedesca di Colonia.
Queste domande sono precedute dal presupposto che la danza è un mezzo appropriato per promuovere le capacità di comunicare. È proprio qui che risiede la differenza decisiva tra danza e sport: lo sport valorizza l'idea di competizione, mentre la danza si concentra sull'aspetto sociale. Gli studi sul tema "dell'apprendimento interculturale" portano alla seguente affermazione: "La danza è un mezzo che permette un approccio olistico e un incontro con le culture straniere. Sperimentando e appropriandosi di movimenti corporei e danze culturalmente specifici e codificati, si possono trasmettere informazioni complementari sulla cultura di origine e sulla rispettiva società.
Sulla tesi di laurea di Tolga Candas Altinok presso l'Istituto europeo per lo sviluppo dello sport e la ricerca sul tempo libero (solo in tedesco).
Fonte di riferimento: Tolga Candas Altinok, 2011
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Fiducia in sé nella danza, età e genere
Perché vale la pena iniziare a ballare presto
La fiducia in se stesso nella danza è un'autostima specifica di questo campo che misura come una persona si sente sulle proprie capacità sociali e ricreative nel campo della danza. Questo studio esamina come la fiducia in se stessi nella danza varia a seconda del sesso e della fascia d'età.
Tredicimila settecentoquindici persone hanno guardato un video e poi completato un sondaggio online. I risultati mostrano che la fiducia nella danza varia a seconda del sesso e della fascia d'età, per cui le donne in genere hanno livelli di fiducia nella danza più elevati rispetto agli uomini, e la fiducia nella danza cambia in punti importanti del ciclo di sviluppo. Per le donne, i livelli di fiducia in se stesse cominciano ad essere elevati nella prima adolescenza, calano significativamente dopo i 16 anni di età, per poi aumentare costantemente fino alla fine dell'adolescenza e all'inizio dei vent'anni prima di stabilizzarsi nella mezza età. C'è una diminuzione significativa della fiducia delle donne nella danza quando raggiungono la metà o la fine dei cinquant'anni. Per gli uomini, il livello di fiducia in se stessi nella danza inizia a un livello basso, poi aumenta costantemente alla fine dell'adolescenza e all'inizio dei vent'anni, prima di stabilizzarsi a metà dei trent'anni. C'è un notevole aumento della fiducia nella danza tra gli uomini quando raggiungono la metà dei sessant'anni. I risultati e la relazione tra danza sociale e autostima sono discussi nel contesto di due modelli teorici di autostima, il "Modello di Valutazione Riflessiva" e il "Modello di Competenza".
Questo studio in inglese sarà messo gratuitamente a disposizione dei membri TVS su richiesta.
Fonte di riferimento: Lovatt, P., Science Direct, Personality and Individual Differences, 2011
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Usarlo o perderlo: ballare ti rende più intelligente
Uno studio scientifico sull'influenza della danza sulla performance cognitiva
L'efficacia di ballare in poche parole. Richard Powers riassume i risultati di diversi studi sugli straordinari effetti positivi sulle prestazioni cognitive attraverso la danza. Lui sa tutto! Richard Powers insegna danza sociale storica e contemporanea presso la Stanford University's Dance Division da oltre 40 anni. Continua a leggere o vai a ballare!
Finora, la danza è stata attribuita principalmente con effetti positivi nell'aumentare il benessere fisico e le prestazioni sociali. Da qualche tempo, gli studi hanno dimostrato che la danza ha anche un'influenza significativa sulle prestazioni mentali. Un confronto con altre attività cognitive e fisiche dimostra che la danza non solo ha un'influenza molto elevata sulla formazione di nuovi tratti nervosi nel cervello e può anche prevenire la demenza, ma anche aumentare le prestazioni mentali nei bambini. La chiave sta nel fatto che la danza attiva diverse funzioni cerebrali - vale a dire cinestetica, razionale, musicale ed emotiva - contemporaneamente. Lo stile di danza non è rilevante. Decisivi sono piuttosto il tipo e l'intensità della partecipazione individuale, lo sviluppo del movimento e l'incontro con il partner di danza. E - più spesso balliamo e prima iniziamo a ballare, maggiore è il beneficio!
Chi vuole trattare in dettaglio l'argomento "Attività ricreative e rischio di demenza nelle persone anziane" viene qui per lo studio originale sul New England Journal of Medicine.
Fonte di riferimento: Richard Powers, Stanford Dance, 07/2010
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Shall we dance?
Esplorazione dei benefici della danza sul benessere
Le ricerche passate hanno rivelato influenze positive della musica sulla salute e sul benessere delle persone. Questi studi empirici si sono concentrati su attività musicali come l'ascolto e il canto, trascurando i potenziali effetti della danza.
L'analisi quantitativa e qualitativa ha dimostrato che la danza ha un effetto potenzialmente positivo sul benessere sotto diversi aspetti. Sono stati riscontrati effetti positivi a livello fisico, sociale e spirituale. In particolare, sono state osservate una maggiore autostima e migliori strategie di gestione dei conflitti. Questo studio esplorativo fornisce un punto di partenza per una migliore comprensione dell'impatto della danza amatoriale sul benessere generale e fornisce argomenti convincenti sul perché la danza dovrebbe essere inclusa nel programma di promozione della salute pubblica.
Fonte di riferimento: Cynthia Quiroga Murica, C, Arts & Health, 2010
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Danza e salute
Dal sentimento alla ricerca sistematica
Il ballo è sempre stato associato alla promozione dei processi di guarigione e dell'assistenza sanitaria, ma solo negli ultimi anni c'è stato un notevole aumento dell'interesse per la ricerca sistematica sui benefici per la salute.
Il contributo della danza al miglioramento della salute e del benessere può essere visto sotto due punti di vista. Da un lato, la danza può essere considerata come un'attività ricreativa che può avere effetti benefici sulla salute. D'altra parte, la danza è utilizzata in un ambito clinico come terapia di supporto per vari problemi fisici e mentali. Questa pubblicazione di Cynthia Quiroga Muricia esamina le indicazioni che suggeriscono che la danza ha benefici specifici per la salute.
Fonte di riferimento: Quiroga Murcia, C., & Kreutz, G., 2010
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Il tango influenza gli ormoni dello stress e gli ormoni sessuali
Conoscenze di base su uno stile di danza che è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità nel 2009
Il tango non solo aumenta l'umore, ma ha anche una provata influenza sulla quantità di stress e di ormoni sessuali nel corpo. L'ormone cortisolo, che è associato allo stress, diminuisce durante la pratica del tango, mentre il corpo di entrambi i partner rilascia in misura maggiore l'ormone sessuale testosterone.
Fonte di riferimento: Deutsche Presseagentur, 10/2009
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L'effetto psicobiologico della danza
Uno studio sulla danza del tango
Il presente studio esamina le risposte emotive e ormonali alla danza del tango e le influenze specifiche della presenza della musica e del partner su queste risposte.
Ventidue ballerini di tango sono stati valutati in quattro circostanze, in cui la presenza di musica e di un partner di danza mentre ballare sono stati variati in un disegno 2 x 2. Prima di ogni circostanza e 5 minuti dopo, i partecipanti hanno fornito campioni salivari per l'analisi delle concentrazioni di cortisolo e testosterone e hanno completato la tabella degli effetti positivi e negativi. I dati suggeriscono che il movimento con un partner musicale ha effetti più positivi sullo stato emotivo rispetto al movimento senza musica o senza un partner. Inoltre, sono state riscontrate diminuzioni delle concentrazioni di cortisolo con la presenza di musica, mentre gli aumenti dei livelli di testosterone sono stati associati alla presenza di un partner. Il lavoro degli autori dà evidenza di reazioni psicobiologiche positive a breve termine dopo la danza del tango e contribuisce a comprendere l'influenza differenziale della musica e del partner.
Alla pubblicazione in inglese sul Music and Medicine Journal o al testo originale tedesco della tesi di dottorato di Cynthia Quiroga Murcia (Schrift D).
Fonte di riferimento: Cynthia Quiroga Murcia, MSc, Music and Medicine, Juli 2009
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I bambini hanno bisogno di musica, di gioco e di danza
La ritmica come approccio educativo olistico nell'educazione della prima infanzia
In tutte le culture del mondo si osserva lo stesso fenomeno: bambini entusiasti che ballano e cantano su una canzone con una gioia di vivere elementare. L'affinità e il fascino che emanano dalla musica e dalla danza sono in definitiva indipendenti dall'età, dall'intelligenza, dalla cultura e anche dai deficit e handicap percettivi. La musica è vista come un linguaggio universale. Le persone si lasciano "conquistare" emotivamente dalla musica e vogliono muoversi al suo ritmo, anche se solo con il ditone!
Fonte di riferimento: Sabine Hirler, Frühe Kindheit – die ersten sechs Jahre im Themenheft „Kinder und Musik“, 2005
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